Belgio 2020: la Chiesa in cifre

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È stato pubblicato il “Rapporto 2020” sulla situazione della Chiesa in Belgio. Un laicato vivace sia in ambito pastorale sia in quello caritativo.

Il Rapporto sulla situazione della Chiesa in Belgio è stato pubblicato nel mese di novembre 2020 e porta i dati della fine del 2019. Non è un rapporto esaustivo, ma ha optato per una presentazione tematica. Ciò significa che certe attività e certi ambiti non sono stati censiti. Per avere una visione più completa, si suggerisce di consultare i Rapporti degli anni passati.

Guardando i numeri, bisogna tenere presente il fatto che il Belgio è diviso in due regioni: francofona e fiamminga, e in più c’è la capitale Bruxelles. La popolazione totale è di 11.476.279 abitanti. Bruxelles conta 1.211.026 abitanti, le Fiandre 6.623.505, la Vallonia 3.641. 748.

La scelta: “una Chiesa vicina”

Si è scelto di presentare “la Chiesa come popolo di Dio”, con particolare attenzione alla presenza dei laici nelle attività e nelle istituzioni ecclesiali. Iniziando con i giovani, le scuole e le attività giovanili per continuare con le attività formative e diaconali. Successivamente si passa ai sacramenti e alle parrocchie per arrivare al numero di religiosi e sacerdoti. Conclude con la presenza nei media.

Il titolo dice Una Chiesa vicina: In tutte le fasi della vita la Chiesa vuole accompagnare le persone che lo desiderano. Lo fa dalla nascita fino alla sepoltura.

In apertura è posta una breve riflessione sul Covid-19, promettendo di ritornarci su l’anno prossimo, perché questo rapporto riguarda il 2019. La conclusione allude brevemente al patrimonio della Chiesa nel cambiamento dell’uso delle chiese e l’apertura di un centro culturale che raccoglie e mostra l’arte della Chiesa che proviene da conventi e istituti e anche dalle chiese chiuse.

Trattando delle parrocchie, il rapporto si concentra sul ruolo dei laici. Nel totale di 3.732 parrocchie si trovano 141.054 volontari riconosciuti dalla Chiesa. 2.136 laici hanno ricevuto un mandato ufficiale dal vescovo e altri 1.038 hanno ricevuto una nomina pastorale dal vescovo. Si tratta di un risultato delle molte iniziative di formazione per i laici. Il Centro di formazione cristiana ha formato 5.594 persone nel 2019 nelle varie diocesi, mentre una serie di incontri da parte di associazioni e di vicariati diocesani ha raggiunto pure un gran numero di fedeli.

La diaconia rappresenta un’attività molto intensa. Volontari nelle organizzazioni Caritas, Missio, Pax Christi, Entraide et fraternité, Broederlijk delen (condivisione fraterna), Church in need, comprendono un gran numero di volontari e membri attivi. Tutto questo a servizio dei poveri, in Belgio e in altri paesi, anche per le missioni.
In servizio nelle istituzioni sanitarie della Chiesa troviamo 473 pastori e 4.524 membri di équipes pastorali in cui operano 9.569 volontari dalle parrocchie. Il Rapporto non presenta i numeri totali dei laici che celebrano funerali in Chiesa, ma in tutte le diocesi sono stati formati molti laici per guidare il processo dell’accompagnamento dalla malattia fino alla sepoltura. I funerali celebrati in chiesa rappresentano il 41,3% di tutti i decessi.

I sacerdoti sono 2.167, 27% al di sotto dei 65 anni di età, 20,3% tra i 65 e i 75 anni, 52,7% sopra i 75 anni.

Il numero dei seminaristi sul piano nazionale è di 68. Solo 4 sono state le ordinazioni presbiterali nel 2019.

I religiosi(e) sono 9.052, rispettivamente 6.626 donne e 2.426 uomini.

Le scuole cattoliche sono forti in Belgio. Nelle Fiandre, nelle scuole di base, la scuola cattolica accoglie il 59,3% degli allievi, in Vallonia il 41,7%. Le scuole cattoliche secondarie, nelle Fiandre accolgono il 70,3% degli alunni, nella Vallonia il 59,9%. L’università di Lovanio conta 58.863 studenti, Louvain La Neuve 31.140 e i vari istituti universitari cattolici insieme accolgono 83.626 studenti.

I media cattolici raggiungono molte persone attraverso tre settimanali: Dimanche (73.910 lettori), Kerk en Leven (400.000 lettori) e Tertio (20.000 lettori). Internet raggiunge tramite Cathobel 48.000 persone al mese, e tramite Kerknet 17.000 persone.

Una riflessione globale

La globalizzazione e la secolarizzazione hanno scosso la vita della Chiesa anche in Belgio. Dal 2011, le diocesi stanno studiando la ristrutturazione delle parrocchie. Il numero delle parrocchie, tenendo presenti le distanze l’una dall’altra e il numero di partecipanti alle funzioni, risulta troppo grande.

Nel 2019 in tutto il Belgio 26 chiese parrocchiali sono sottratte al culto e usate per funzioni diverse, di tipo culturale o sociale. La ristrutturazione delle parrocchie, per esempio nella diocesi di Gent, ha portato alla riduzione dei decanati da 34 a 10 e delle parrocchie da 427 a 43. Evidentemente questa ristrutturazione richiede sacerdoti e laici preparati e un adeguamento non semplice della vita parrocchiale.

Si è cercato negli ultimi anni di dare più responsabilità effettiva ai laici, con grande soddisfazione. In molti campi questa responsabilità ha ricevuto il riconoscimento ufficiale da parte dei vescovi e anche dal governo. La funzione di vicario parrocchiale, per esempio, è riconosciuta dal governo anche per laici. Le équipes pastorali nelle parrocchie sono composte da una maggioranza di laici e approvate ufficialmente dal vescovo. I consigli episcopali sono composti per il 50% da sacerdoti e per l’altra metà da laici. La crescente mancanza di sacerdoti ci ha obbligato a incrementare la presenza qualificata dei laici.

L’attenzione alla formazione

Il principio è di formare il più alto numero di persone con una buona conoscenza della fede, della Scrittura e della vita della Chiesa. Ogni diocesi ha sviluppato un buon numero di iniziative al riguardo. La formazione ai sacramenti: battesimo, cresima e matrimonio conosce una crescita di qualità grazie alla formazione dei catechisti. I laici che accompagnano i malati terminali fino al decesso, nella presidenza dei funerali e nell’accompagnamento successivo, crescono di numero e sono formati e riconosciuti ufficialmente dal vescovo.

Il servizio per i senzatetto, gli emarginati, le persone sole, gli abbandonati e gli handicappati attraverso un’assistenza a vario livello è forse il punto più forte della Chiesa in Belgio. La diaconia è il cuore dell’evangelizzazione. La Caritas aiuta i rifugiati, i poveri nella città e nelle parrocchie.

In conclusione: molte persone cercano una crescita di spiritualità, pur riconoscendo che la formula della parrocchia non pare la più adeguata. La presenza della Chiesa vicina alle persone – giovani, adulti e anziani – sembra essere la forza più grande. La gente riconosce che la Chiesa ha molto da offrire, è necessaria una ricerca continua per trovare le formule e le strutture più adeguate alla vita odierna per entrare nella vita interiore e sociale della gente. La Chiesa deve diventare una testimonianza di vita spirituale, di preghiera personale e comunitaria, per risvegliare il mondo e contribuire alla creazione di una società giusta e misericordiosa.

  • Luc Van Looy è vescovo emerito di Gent (Belgio).
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