Con Cirillo arrivò anche Viganò

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pro putin

Dopo l’aggressione militare russa all’Ucraina, dopo i morti, le bombe, i profughi, le crudeltà e i lutti, mons. Carlo Maria Viganò non ci ha risparmiato il suo commento.

Il 6 marzo ha fatto sapere che lo «stato profondo» (Deep State) era all’opera anche in Ucraina. Confondendo la fantasia complottista con la tragica realtà dei fatti spende un fiume di parole (18 pagine) per affermare che la Federazione russa ha perfettamente ragione, che Putin non è un guerrafondaio o un tiranno, che il presidente ucraino Zelenskyj è la marionetta delle forze oscure che governano il mondo, e che l’Ucraina è in balìa di minoranza neonaziste.

Mancano solo i Protocolli dei savi di Sion per fare il pieno. La Russia è l’unica forza politica che, con la sua civilizzazione, può contrapporsi alle forze del male. «Più Putin crede di aver ragione, più dimostrerà la grandezza della sua nazione e l’amore del suo popolo, non cedendo alle provocazioni».

Fino a pochi mesi il baluardo era Trump.

Vitalismo mistico

Cirillo, patriarca di Mosca e delle Russie, è inadeguato, ma partecipa dalla parte giusta allo scontro fra le forze del bene e quelle del Grande Reset.

«La crisi mondiale con cui si prepara la dissoluzione della società tradizionale ha coinvolto anche la Chiesa cattolica, la cui gerarchia è ostaggio degli apostati cortigiani del potere. C’è stato un tempo in cui i pontefici e i prelati si sono confrontati con i re senza rispetto umano. La Roma dei Cesari e dei papi è deserta e muta, come lo è stata per secoli la seconda Roma di Costantinopoli.

Forse la provvidenza ha stabilito che sia Mosca, la terza Roma, ad assumere oggi dinanzi al mondo il ruolo di katechon (2Ts 2,6-7), ostacolo escatologico all’Anticristo. Se gli errori del comunismo sono stati diffusi nell’Unione Sovietica, prevalendo anche all’interno della Chiesa, Russia e Ucraina possono oggi svolgere un ruolo trascendentale nella restaurazione della civiltà cristiana, contribuendo a portare al mondo un periodo di pace da cui la Chiesa potrà anche risorgere, purificata e rinnovata nei suoi ministri».

Dopo aver sperperato la credibilità istituzionale di ex nunzio a Washington, Carlo Maria Viganò ha deluso i tradizionalisti europei sposando la causa dei trumpiani.

Oggi delude i cattolici conservatori americani inneggiando alla civilizzazione ortodossa russa di Putin. Superando di slancio i confini delle varie appartenenze sembra destinato a continuare fino al salto nel vuoto. Augurandoci che non si faccia troppo male.

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14 Commenti

  1. Federico 5 aprile 2022
    • anima errante 6 aprile 2022
  2. Luciano 21 marzo 2022
  3. anima errante 18 marzo 2022
    • Carlo 20 marzo 2022
      • Luciano 25 marzo 2022
      • anima errante 27 marzo 2022
        • Carlo 27 marzo 2022
  4. MAURO 18 marzo 2022
  5. anima errante 18 marzo 2022
  6. Luigi 17 marzo 2022
    • anima errante 18 marzo 2022
      • Carlo 21 marzo 2022
  7. Pietro 17 marzo 2022

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