Francesco alla Francia

di:
La Croix intervista papa Francesco

Il papa ha ricevuto, il 9/5/2016, Guillaume Goubert (C) e Sébastien Maillard (D) per un’intervista esclusiva concessa a La Croix (L’Osservatore romano)

L’intervista a papa Francesco è stata realizzata il 9 maggio e pubblicata sulle pagine on-line del quotidiano La Croix: è un messaggio per la Francia, per il governo francese e per la Chiesa di Francia.

  1. Per il governo francese, il messaggio è chiaro: l’invito del presidente francese Hollande a venire in Francia è accolto; non può realizzarsi in periodo elettorale, per l’ elezione del presidente della Repubblica nel maggio 2017, ma dopo. Questo invito si aggiunge a quello della Chiesa di Francia. Quindi il papa verrà dopo il maggio 2017. Ancora, più direttamente in termini diplomatici, il messaggio è passato: il papa verrà e chiude così l’incidente sulla nomina dell’ambasciatore presso la Santa Sede, Laurent Stephani, certamente cattolico, ma omosessuale dichiarato, proposto e ritirato dal governo; non è stato mai accreditato.
  2. Francesco prende così la sua propria misura della “laicità francese”, che egli dice essere talvolta « sagerata», quando le religioni sono presentate come delle «sotto culture» e si inquieta se non viene dato il libero accesso «all’apertura alla trascendenza» per tutti. Se il diritto di legiferare in materia di costumi, matrimonio per tutti … è riconosciuto, Francesco domanda il diritto «all’obiezione di coscienza», ivi compreso per i funzionari del governo.
  3. Per la Chiesa di Francia, i richiami sono nel contempo storici e amichevoli. La figlia primogenita della Chiesa è anche divenuta una «Francia paese di missione»; certamente ha meno preti, ma non deve “clericalizzare” i laici: il clericalismo è «come il tango», un peccato che si commette in due! La sinodalità si gioca anche nelle parrocchie; «il battesimo dà la forza di evangelizzare». Chiaramente il papa prende atto di un rinnovamento dell’impegno missionario dei laici di Francia. Il papa cita allora le grandi figure dell’intelligenza cattolica o religiosa: Jean Guitton, Maurice Blondel, Jacques Maritain ed Emmanuel Lévinas.
  4. Tolleranza zero per gli atti di pedofilia e prudenza nei confronti di un appello a chiedere le dimissioni del card. Barbarin, che il papa non fa suo. Ricorda che non può esserci prescrizione per gli atti di pedofilia; è dell’avviso che il cardinale ha preso le misure richieste e «attende gli sviluppi della procedura civile». Tolleranza zero verso gli atti di pedofilia e prudenza riguardo agli appelli alle dimissioni: questo è il messaggio semplice che è rivolto alla Chiesa di Francia.
  5. Per il papa, la Francia è nell’Europa; deve partecipare all’integrazione dei migranti che sono vittime del terrorismo, delle dittature, ma anche di «un sistema economico mondiale che è caduto nell’idolatria del denaro». «La peggiore accoglienza dei migranti è ghettizzarli». Francesco affronta senza complessi la presenza dell’islam, di cui però riconosce che «l’idea di conquista è inerente alla (sua) anima». E invita implicitamente l’islam a «interpretare», come ha fatto il cristianesimo «con la stessa idea di conquista, la fine del Vangelo di Matteo, dove Gesù invia i suoi discepoli in tutte le nazioni». Una proposta universale non può essere un’imposizione a tutti.
  6. Francesco resta l’uomo del dialogo perché «quando si dialoga si fa del buon lavoro», che sia con gli «integralisti» o con la Francia!

(Testo raccolto da Francesco Strazzari)


Hugues Derycke è prete della Missione di Francia

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