Sinodalità e universalità

di:

Il card. Woelki, arcivescovo di Colonia, ha espresso la sua preoccupazione rispetto al Cammino sinodale in atto nella Chiesa cattolica tedesca perché, a suo avviso, questo potrebbe sfociare in una Chiesa nazionale sui generis. Preoccupazioni simili, sebbene articolate in maniera diversa, circolano anche nei corridoi vaticani.

Per quanto riguarda l’affermazione del card. Woelki, essa è semplicemente fuori dalla storia. Le condizioni che permisero, un tempo, il sorgere di qualcosa di simile alle Chiese nazionali oggi non si danno – né a livello politico nazionale, né a quello vaticano. Un minimo di conoscenza della storia costituzionale europea avrebbe potuto rendere consapevoli, fin dall’inizio, dell’inconsistenza della tesi portata avanti da Woelki. Frase che egli ha detto con uno scopo ben preciso: alimentare l’ansia romana verso la Chiesa locale tedesca, agitando lo spettro di un passato irripetibile ora per rendere più difficoltoso il processo di reciproca comprensione fra Chiesa tedesca e istanze vaticane.

In questo modo non si fa certamente il bene di una Chiesa locale, ma neanche quello della Chiesa universale. Alimentare il sospetto per rendere più difficile il cammino di discernimento del cattolicesimo tedesco, questo è l’effetto di fatto creato – e in un qualche modo cercato. Il Cammino sinodale tedesco non darà luogo né a una Chiesa nazionale né a uno scisma teutonico; l’unica cosa che potrà succedere, nel suo eventuale fallimento, è perdere ulteriormente gente per quanto riguarda il senso di appartenenza ecclesiale della fede. Cosa che, di questi tempi, nessuna Chiesa occidentale può permettersi.

In una stagione in cui l’istanza sinodale, come forma ecclesiale a livello locale (e anche universale), è fortemente sostenuta dal papato stesso, la vera questione non si pone sul piano del «nazionale», quanto piuttosto riguarda il discernimento della forma propria di una Chiesa locale rispetto all’universalità del cattolicesimo. Ossia, si tratta di trovare il giusto bilanciamento fra attualizzazione della fede in un determinato contesto e cura per una riconoscibilità globale della Chiesa cattolica nel nostro tempo.

Il discernimento dei modi in cui questo non facile equilibrio si realizza a livello di una Chiesa locale è la vera sfida davanti alla quale si trova il Cammino sinodale tedesco. Non dobbiamo poi dimenticare che la Chiesa tedesca, in questo momento, non è la sola ad aver messo in atto un processo di questo genere. Forse per la distanza, forse per una situazione di maggiore drammaticità, il Sinodo della Chiesa australiana sta passando quasi completamente sotto i radar dell’informazione ecclesiale e del dibattito pubblico cattolico – ma non per questo è di minore interesse per il cattolicesimo contemporaneo.

Abbiamo due Chiese locali che hanno osato mettere in atto quell’«esperimento» che Francesco si augura dalla teologia e da tutto il cattolicesimo globale. In questo momento, il cammino delle due Chiese andrebbe accompagnato con simpatia e sostenuto con un’adeguata informazione complessiva, in quanto esse si sono fatte carico per prime di un compito che spetterebbe a ogni Chiesa locale. Se questi percorsi sinodali sapranno essere anche tempo effettivo di discernimento, potranno fare sicuro affidamento sul sostegno di papa Francesco – e di tutta la Chiesa nella sua universalità.

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un commento

Questo sito fa uso di cookies tecnici ed analitici, non di profilazione. Clicca per leggere l'informativa completa.

Questo sito utilizza esclusivamente cookie tecnici ed analitici con mascheratura dell'indirizzo IP del navigatore. L'utilizzo dei cookie è funzionale al fine di permettere i funzionamenti e fonire migliore esperienza di navigazione all'utente, garantendone la privacy. Non sono predisposti sul presente sito cookies di profilazione, nè di prima, né di terza parte. In ottemperanza del Regolamento Europeo 679/2016, altrimenti General Data Protection Regulation (GDPR), nonché delle disposizioni previste dal d. lgs. 196/2003 novellato dal d.lgs 101/2018, altrimenti "Codice privacy", con specifico riferimento all'articolo 122 del medesimo, citando poi il provvedimento dell'authority di garanzia, altrimenti autorità "Garante per la protezione dei dati personali", la quale con il pronunciamento "Linee guida cookie e altri strumenti di tracciamento del 10 giugno 2021 [9677876]" , specifica ulteriormente le modalità, i diritti degli interessati, i doveri dei titolari del trattamento e le best practice in materia, cliccando su "Accetto", in modo del tutto libero e consapevole, si perviene a conoscenza del fatto che su questo sito web è fatto utilizzo di cookie tecnici, strettamente necessari al funzionamento tecnico del sito, e di i cookie analytics, con mascharatura dell'indirizzo IP. Vedasi il succitato provvedimento al 7.2. I cookies hanno, come previsto per legge, una durata di permanenza sui dispositivi dei navigatori di 6 mesi, terminati i quali verrà reiterata segnalazione di utilizzo e richiesta di accettazione. Non sono previsti cookie wall, accettazioni con scrolling o altre modalità considerabili non corrette e non trasparenti.

Ho preso visione ed accetto