Nullità matrimoniale e “malattie della volontà”

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È tempo di apertura dell’anno giudiziario dei tribunali ecclesiastici. È significativo leggere le relazioni offerte nell’occasione dai responsabili di questi organismi.

Ci soffermiamo sulla relazione di don Vittorino Tazzioli, vicario giudiziale presso il tribunale ecclesiastico regionale emiliano.

Il primo dato che viene evidenziato è il calo delle cause introdotte.

Il tribunale ecclesiastico regionale emiliano (a cui fanno capo le diocesi di Carpi, Fidenza, Modena-Nonantola, Piacenza-Bobbio, Parma e Reggio Emilia-Guastalla) fornisce questi dati: nel 2015 sono state introdotte 90 cause, contro le 111 del 2014: nel 2015 le cause trattate sono state 208, contro le 248 dell’anno precedente. Questo dato va collegato con la costante diminuzione dei matrimoni celebrati con il rito religioso.

Riguardo al sentire matrimoniale, don Tazzioli segnala «meno stabilità nelle decisioni, più volubilità nelle decisioni affettive, forte orientamento alla sessualità genitale». «Si sono persi – ha proseguito – i concetti di sacralità e di indissolubilità del matrimonio, la sessualità è sempre più scollegata con il rapporto affettivo e dalla genitorialità». E constata che «la decadenza non è del solo matrimonio religioso, ma anche di quello civile».

Per quanto riguarda le motivazioni delle sentenze di nullità, rimangono consistenti l’esclusione dell’indissolubilità (41 casi su 200 cause trattate) e l’esclusione della prole (36 su 200 cause trattate). Ma il primato appartiene a due motivazioni che don Tazzioli definisce «malattie della volontà»: l’incapacità psichica di assumere gli oneri del matrimonio (58 casi sulle 200 cause trattate) e il difetto di discrezione del giudizio (57 su 200). Siamo di fronte a persone incapaci di capire che cos’è il matrimonio, oppure, anche nel caso lo capissero, si dimostrano incapaci di viverlo pienamente.

Questa relazione è la prima che avviene dopo l’introduzione delle nuove norme per i tribunali ecclesiastici contenute nel motu proprio Mitis iudex Dominus Jesus promulgato da papa Francesco dell’agosto scorso. La novità di rilievo sottolineata da don Tazzioli è stata l’eliminazione della doppia conferma quando la causa è sentenziata e non è fatto alcun appello. In questo caso la sentenza diventa esecutiva.

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