Hildesheim: nuovi criteri per la missio canonica

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Dall’incarnazione perfetta del magistero morale della Chiesa cattolica a un discepolato cristiano secondo l’Evangelo di Gesù – così si potrebbe riformulare il cambiamento dei criteri per la missio canonica degli insegnanti di religione introdotto dalla diocesi di Hildesheim in Germania.

La diocesi non entra più nella vita intima e personale degli insegnanti di religione, chiedendo invece “una lealtà critica che contribuisca a una Chiesa vivace, che irradia elementi positivi e sia ospitale per i giovani”. Per quanto riguarda i contenuti, rimane la “disponibilità all’insegnamento della religione in accordo con i principi fondamentali del magistero della Chiesa in un modo che sia credibile”.

Inoltre, la presentazione per l’affidamento della missio canonica potrà essere fatta anche da laici che sono impegnati a tempo pieno nel ministero pastorale delle comunità cristiane della diocesi – e non più solo, come in precedenza, da un ministro ordinato.

Si tratta di un cambiamento di rilievo non solo per gli insegnanti di religione che fino a prima di esso si trovavano a vivere in situazioni di vissuto personale e intimo “irregolari” (si pensi solo ai divorziati risposati o alle persone omosessuali), ma anche dal punto di vista pastorale e di incontro tra la Chiesa locale e le generazioni più giovani.

L’insegnamento della religione nel contesto del sistema pubblico della scuola rappresenta infatti, e non solo in Germania, il vero punto di incontro tra la fede cristiana e il vissuto del mondo giovanile – e per molti giovani significa non solo il punto di innesto di un percorso di fede, ma anche di scelte professionali come lo studio della teologia all’università.

Si tratta di una presenza della Chiesa cattolica nello spazio pubblico fino a oggi troppo poco valorizzata e sovente anche mal gestita: un avamposto di quella Chiesa in uscita auspicata da papa Francesco, che svolge con passione evangelica ed educativa il suo compito testimoniale – senza proselitismo né spirito di omologazione.

Scuola e università, e l’insegnamento in esse (non solo della religione o della teologia), sono i nuovi fronti di una pastorale, culturale e umanistica, che si prende cura dei vissuti e del futuro delle giovani generazioni nel contesto odierno. Un investimento sulla disseminazione a venire del contatto fra il vissuto dei giovani e l’orizzonte evangelico del vivere umano. Molto può germinare dalla disponibilità a stare in questi contesti senza privilegi di casta.

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Un commento

  1. Fabio Cittadini 3 agosto 2022

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