Il piano di Maggie

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Il piano di Maggie

Il piano di Maggie

Ci sono momenti in cui capita che ci si fermi, si guardi indietro e ci si domandi: «È proprio questa la vita che volevo?». Parte da questa domanda il racconto da cui è tratto il film di Rebecca Miller, uscito in Italia con il titolo Il piano di Maggie. A cosa servono gli uomini.

In una New York convulsa e romantica quanto basta Maggie (Greta Gerwin), inaspettatamente o, meglio, non esattamente come aveva progettato due anni prima (diventare madre attraverso l’inseminazione artificiale), si ritrova mamma e moglie del professor John Harding (Ethan Hawke), che ha abbandonato la propria famiglia per lei. Scrittore incompreso, succube e all’ombra della competitiva insegnante universitaria Georgette (Julianne Moore) con cui si è unito in matrimonio, ha visto nella dolce e comprensiva Maggie la via d’uscita per realizzare se stesso.

A distanza di tempo, però, le loro vite sembrano tutte “insoddisfatte” e così Maggie, che sembra avere da sempre una soluzione per tutto, decide di escogitare un piano per «ributtare tra le braccia» della ex moglie, che non ha mai accettato di essere stata «rifiutata», l’immaturo John. Non tutto però funziona al meglio e la verità viene a galla, rivelando le vere intenzioni di ciascuno.

In un tempo in cui le relazioni si fanno più complicate e sono sempre più numerose le famiglie allargate, la Miller ci dona una visione al femminile su uno spaccato all’ordine del giorno. Lo fa con il tono della commedia (ben riuscita), nella «Grande Mela», toccando, però, temi importanti e più che mai attuali. In mezzo ci stanno sempre i figli che, inconsapevoli dei “desideri” dei grandi, spesso pagano il loro pegno da spettatori inerti delle nostre tragedie quotidiane.

ACEC - Associazione cattolica esercenti cinem

ACEC – Associazione cattolica esercenti cinema

Se, da una parte, la vita, nella sua inevitabile complessità, non fa sconti a nessuno, il film della regista e sceneggiatrice statunitense ci pone innanzi una questione fondamentale: come è possibile prendere “sempre” la scelta giusta? A volte forse, dando più ascolto alla coscienza, più che al fato o al destino… Un film che merita di essere visto, anche in estate.

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