Van der Bellen, il presidente “verde”

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La vittoria di Alexander van der Bellen, in occasione delle elezioni presidenziali austriache, è stato per molti un «momento di sollievo» – come si è espresso il pastore metodista Lothar Pöll, presidente uscente del Consiglio ecumenico per le Chiese austriache (ÖRKÖ), lunedì nel corso di un incontro ecumenico. Ma bisogna fare attenzione a non cadere in analisi avventate e precipitose.

In primo luogo, si ha l’impressione che attualmente l’Austria sia un paese spaccato in due – come è accaduto in Gran Bretagna per il cosiddetto Brexit e negli Stati Uniti dopo la vittoria di Trump. Di fatto è così: il 53% dei votanti si è espresso per van der Bellen e il 47% ha votato per Hofer; che è il rappresentante di un partito che, all’estero, viene definito di estrema destra, diversa invece la sua percezione in Austria. Dove gran parte della gente considera il partito di Hofer sì come populista, ma non come estremista – anche se, al suo interno, esistono frange caratterizzate da foschi ricordi di passati totalitarismi e concezioni nazionalistiche.

Presidente di tutti gli austriaci

Anche il cardinale di Vienna, Christoph Schönborn, già nella serata di domenica aveva dichiarato che «il neo-eletto presidente federale deve diventare un capo di stato di tutti gli austriaci e operare per ricuperare una coesione del paese». In una dichiarazione all’agenzia di stampa cattolica Kathpress, Schönborn ha rivolto le sue congratulazioni ad Alexander van der Bellen augurando «al nuovo presidente la benedizione di Dio per questo suo alto incarico istituzionale. Inoltre, gli auguro una mano felice per la coesistenza civile che ha fatto dell’Austria un paese stabile, libero e anche prospero. Come gli auguro una fine sensibilità per il compito che l’Austria deve svolgere in Europa e nel mondo».

Il cardinale si è poi riferito al primo discorso di van der Bellen, tenuto il 23 maggio dopo il primo ballottaggio (poi annullato per irregolarità), in cui egli aveva parlato delle «due metà in cui sussiste oggi l’Austria», rimarcando che «entrambe le metà sono allo stesso modo importanti», perché «questa bella Austria risulta essere comunemente composta da esse». Schönborn ha detto come questa immagine l’avesse allora impressionato: «Auguro al nuovo presidente federale che egli saprà esercitare il suo servizio secondo questo atteggiamento di fondo e questa visione delle cose».

Il giorno dopo, in un’intervista rilasciata all’emittente cattolica Radio Stephansdom, Schönborn ha fatto un’analisi approfondita della campagna elettorale, richiamando politici e cittadini al compito di opporsi a un ulteriore «imbarbarimento del linguaggio». «Dobbiamo tenere a freno il nostro linguaggio – ha continuato il cardinale. Con troppa leggerezza e disinvoltura parliamo in maniera sprezzante degli altri, inveiamo contro di loro, utilizzando espressioni brutali e violente». Questo modo di parlare rispetto all’altro schieramento politico è estremamente pericoloso e rappresenta il primo passo verso «quell’imbarbarimento dei comportamenti, che porta poi verso la violenza». In questa prospettiva, il cardinale ha anche messo in guardia contro la pratica di post astiosi in Internet: «essi, infatti, sono come un veleno inoculato nell’uomo che può condurre a compiere atti malvagi». Vi è dunque la necessità di una nuova «attenta tutela del linguaggio». Elemento, questo, decisivo per un positivo futuro dell’Austria.

Maggioranze risicate

Ma vi può essere anche un secondo modo di leggere il voto. In un ballottaggio tra due candidati è altamente probabile che entrambi vengano ad attestarsi su numeri intorno al 50%. Anche nel 2004 il presidente federale Heinz Fischer si impose su Benita Ferrero Waidner solo grazie al 52,48% dei voti.

Altra questione è quella delle conseguenze politiche del voto. L’avanzata della FPÖ si è davvero fermata? Hofer ha raggiunto da solo con il suo partito il 47% dei voti contro un’ampia alleanza del mondo politico, economico e culturale. Chi ha votato oggi per un candidato della FPÖ lo farà di nuovo in futuro. Per entrambi i partiti del governo di coalizione fra SPÖ e ÖVP, che si erano ridotti al ruolo di “statisti” (come si è espresso il giornale viennese Die Presse), dopo queste elezioni arriveranno tempi più tranquilli? Sempre secondo la Die Presse la risposta è un chiaro no. Infatti, per ciò che concerne il problema di fondo non è cambiato nulla – a prescindere da chi sieda nel palazzo presidenziale di Hofburg.

La riserva a prospettive comuni tra i due partiti di governo si è comunque esaurita. La SPÖ del cancelliere federale Christian Kern si avvicina alla FPÖ, cosa che ha generato una forte opposizione in gran parte dello schieramento viennese del partito. Il Partito democratico cristiano austriaco (ÖVP) è lacerato da tensioni e discussioni interne su quando debba uscire dall’attuale coalizione e tentare di nuovo l’avventura, già provata nel 2000 con Wolfgang Schüssel, di un’alleanza con la FPÖ (se fosse il caso anche come partner di minoranza).

“Con l’aiuto di Dio”

Nel corso della campagna elettorale il manifesto-proclamazione di Norbert Hofer «Con l’aiuto di Dio» aveva dato luogo a forti polemiche. In fin dei conti in Austria, anche sullo sfondo di passate esperienze storiche, nessuno vuole che la religione venga di nuovo strumentalizzata dalla politica. Di conseguenza, non viene neanche posta la domanda sull’atteggiamento religioso del nuovo presidente federale. Nelle sue note biografiche si fa cenno al fatto che egli sia uscito dalla Chiesa evangelica; alcuni ritengono che egli da bambino sia stato battezzato nella Chiesa Ortodossa poiché proviene da una famiglia di origini russe divenuta nobile nel corso del XIX secolo. Durante la campagna elettorale l’orientamento religioso di van der Bellen non ha giocato alcun ruolo. In ogni caso, molti dei presidenti federali austriaci erano agnostici; muovendosi però con un atteggiamento di rispetto verso le Chiese cristiane come corrisponde alla tradizione del paese. Un radicale anticlericalismo rimane qualcosa di fondamentalmente estraneo nella vita istituzionale del paese.

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