Il capolavoro “Dei Verbum”

di:

Dei Verbum

L’importante costituzione dogmatica conciliare Dei Verbum ha segnato una pietra miliare nel cammino della Chiesa in rapporto al suo fondamento immutabile, la persona e la parola di Gesù di Nazaret, vero uomo e Figlio di Dio, Verbo incarnato e rivelatore del Padre.

La manifestazione del Padre in Gesù e il suo dialogo con gli uomini, come con amici, ha una lunga storia, iniziata con la creazione e l’elezione del popolo ebraico a testimone dell’unicità e della santità del suo nome.

L’attestazione della vita credente del popolo di Israele e della comunità cristiana avviene nella sacra Scrittura, in stretta congiunzione con la Tradizione vivente di tutta la Chiesa – guidata dal magistero – nel suo pensare, celebrare, pregare, con tutta se stessa.

Il lunghissimo e problematico iter del documento conciliare è ben studiato dalle sue origini fino al testo finale, promulgato l’8 dicembre del 1965 e poi analizzato capitolo per capitolo.

Massimo Epis – docente di teologia fondamentale e preside alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, membro del consiglio direttivo dell’Associazione teologica italiana – analizza (pp. 13-92) il percorso compiuto dal Dei Verbum, studiandone dapprima il suo fondo storico-teologico:

  • I preparativi del Concilio comprendono:
  • la fase ante preparatoria, con vari vota e monita, insieme al votum del Pontificio Istituto Biblico (24/4/1960);
  • la fase preparatoria, con la presentazione dello schema De fontibus, quello De deposito fidei e infine quello De verbo Dei;
  • alla vigilia del concilio appaiono anche alcuni “testi ombra”: uno a cura di K. Rahner e di J. Ratzinger e un altro, approntato dal Segretariato per l’unità dei cristiani.

2) I lavori conciliari sono esposti seguendo la seguente trafila:

– la settimana del De fontibus, poi affossato;

– la costituzione della Commissione mista;

– la revisione da parte della (sotto)commissione dottrinale;

– verso l’approvazione della Dei Verbum.

Nel c. 3 Epis espone le tematiche fondamentali della DV attraverso la citazione di espressioni decisive a cui si pervenne dopo lungo dibattito:

1) La rivelazione come evento:

– dalle “fonti” alla Fons;

Opus salutare consummat;

Tamquam amicos. De momento fidei in opere salutis;

– la libertà religiosa e l’ordine morale;

– pastorale perché dottrinale, e viceversa.

2) Il primato della Scrittura nel dinamismo della tradizione:

– Dal punto di vista della scaturigo;

– Al di là della contrapposizione e della giustapposizione.

3) La Parola e la Scrittura:

– i metodi e la verità;

– tutta di Dio e tutta dell’uomo;

– l’uno e l’altro Testamento;

– una teologia della Bibbia.

Epis conclude il suo contributo con la bibliografia (pp. 87-92).

Vincenzo Di Pilato (pp. 93-246) – docente di teologia fondamentale all’Istituto teologico Regina Apuliae di Molfetta e alla Facoltà teologica pugliese – riporta il testo del Proemio di DV e dei cc. I-III (La rivelazione; La trasmissione della rivelazione; L’ispirazione divina della sacra Scrittura e la sua interpretazione).

L’introduzione e il commento dei vari capitoli propongono anche l’illustrazione tramite, delle tabelle, delle variazioni che il testo subì nei vari passaggi della sua elaborazione (Schemi: 24/5/1963; 14/7/1964; 29/11/1964; Dei Verbum 18/11/1965). Un sussidio davvero prezioso. La bibliografia è posta alla conclusione di ogni capitolo.

Luca Mazzinghi (pp. 247-300) – presidente dell’Associazione biblica italiana, docente ordinario di sacra Scrittura presso la Gregoriana e professore invitato presso il Pontificio Istituto Biblico – introduce e commenta i cc. IV-VI della DV:

  1. a) L’Antico Testamento,
  2. b) Il Nuovo Testamento,
  3. c) La sacra Scrittura nella vita della Chiesa.

I profili bio-bibliografici (pp. 301-304) precedono l’Indice dei nomi (pp. 305-310).

L’intento particolare perseguito nella collana Commentario ai documenti del Vaticano II sono ben esposti dai curatori Serena Noceti – docente stabile ordinario di teologia sistematica presso l’Istituto superiore di scienze religiose “I. Galantini” di Firenze – e Roberto Repole, docente di teologia sistematica presso la sezione di Torino della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale. Essi si avvarranno della competenza di una trentina di autori specialisti dei vari campi affrontati nei documenti conciliari.

Quest’opera, di alto livello scientifico, si pone come volume di assoluto prestigio nella collana che le EDB hanno dedicato al Commentario ai documenti del Vaticano II nel 50° della sua conclusione.

La delicatezza dei lavori conciliari sulla DV, testimoniata dal laborioso travaglio a cui i testi furono sottoposti, evidenzia la decisività del testo conciliare sulla Divina rivelazione, nella sua attestazione biblica, in rapporto alla Tradizione viva, al magistero e alla vita della Chiesa nel suo complesso.

La DV segna un passaggio epocale nella comprensione della rivelazione, nel primato dell’origine divina della rivelazione, del rapporto dinamico con la Tradizione viva e dinamica che va sempre approfondita nel suo contenuto e nella sua ermeneutica, lo stretto collegamento tra AT e NT e pari dignità dell’AT, la centralità della Scrittura nella vita spirituale e teologica della Chiesa, l’apertura competa allo studio storico-critico dei testi biblici con la massima attenzione ai generi letterari e ai vari modi di esprimersi delle culture del tempo.

La piena rivalutazione degli autori biblici come veri e propri autori – senza dover prendere posizione sulla loro precisa identificazione, magari con un pronunciamento magisteriale impegnativo! – dà campo aperto agli studi biblici che si avvalgano anche di altri metodi e approcci.

Il tono del documento è teologico-pastorale, non didattico, scolastico e freddo come nei testi preparatori.

Il cammino post-conciliare vedrà l’approfondimento della comprensione degli scritti biblici all’interno della vita ecclesiale e in rapporto con la tradizione ebraica e la sua particolare ermeneutica, venerabile per profondità di approccio e sensibilità letteraria, teologica e spirituale.

Serena NocetiRoberto Repole (a cura), Commentario ai documenti del Vaticano II. 5. Dei Verbum. Testi di Massimo Epis – Vincenzo Di Pilato – Luca Mazzinghi, EDB, Bologna 2017, pp. 320, € 43,00. 9788810412015

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