Jean Louis Ska: la sonorità, il ritmo, l’esegesi

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Il motto del poeta francese Paul Verlaine illustra magnificamente lo stile del famoso esegeta belga Jean Louis Ska del Pontificio Istituto Biblico nel suo accostarsi ai testi biblici. Secondo Verlaine, nella poesia conta innanzitutto la sonorità e il ritmo, perché l’unità del poema è un’unità di tonalità. La singola parola va studiata solo in rapporto all’insieme del testo poetico o di prosa che sia. Un maestro di ermeneutica narrativa come Ska applica questo principio nel suo lavoro ed è quello che lo rende molto apprezzato come docente e richiesto come conferenziere e autore di testi.

copertinaIn questo volume vengono pubblicati 14 articoli redatti da Ska dal 2007 al 2017 per la rivista biblica semestrale dehoniana Parola Spirito Vita. L’ultimo è ancora inedito e apparirà in forma abbreviata su una rivista liturgica.

Ogni quaderno di PSV ha un tema preciso, che viene sviluppato in quindici articoli abbraccianti AT, NT e vita della Chiesa/attualità. È evidente che i brani biblici esaminati siano studiati attentamente alla luce del tema a genere prescelto. Il livello è scientifico ma tecnicistico; unisce un taglio spirituale a uno pastorale.

Ska ha sempre risposto con prontezza ed entusiasmo alla richiesta di un contributo che vertesse sul suo campo di lavoro preferito, il Pentateuco. Non possono dunque mancare in questo volume due articoli su Abramo, visto come amico di Dio ma, nello stesso tempo, anche messo alla prova.

La figura di Giuseppe, venduto dai suoi fratelli, potrà includere anche una provvidenzialità paradossale del male compiuto che, nelle mani di Dio, può diventare strumento di bene. In Gen 50,20 egli dice ai fratelli: «Voi avevate pensato il male contro di me, ma Dio ha pensato di convertirlo in bene». Questo sembra essere un filo teologico portante della storia raccontata nel ciclo di Giuseppe, Gen 37–50).

L’esodo si presenta come evento centrale della storia letta come storia della salvezza. Il Canto del mare (Es 14), che è stato oggetto della tesi dottorale di Ska, è considerato sotto l’aspetto del passaggio dall’angoscia alla fede. Il Dio dell’esodo è un Dio che sfida coloro che osano fronteggiarlo a pari grado di dignità e di potenza.

Un apice del libro consiste nella doppia scrittura delle tavole dell’alleanza. Nel frattempo, Mosè richiede a YHWH di poter vedere la sua gloria. Potrà vedere YHWH solo di spalle, perché egli va solo seguito. In ogni caso, per vedere Dio occorre alzare lo sguardo.

Nel numero di PSV dedicato al tema del “Santo”, Ska studia i tempi e i luoghi santi nelle liturgie e nei templi pagani, posti a confronto con quelli rinvenibili nel testo biblico.

Molto moderno è il tema del “desiderio”, ma questo può portare anche alla tomba, quando diventa ingordigia (Nm 11,31-35).

Del Deuteronomio Ska studia la divisione e la condivisione del potere, mentre, a riguardo del tema della paternità, questa viene studiata nel tragico conflitto che oppone Davide e il figlio Assalonne, la ragion di stato e il cuore del padre.

Prima dell’ultimo contributo, dedicato alla risposta dell’assemblea nella liturgia (“E voi chi dite che io sia?[Mt 16,15]), il volume si chiude con un tema fondamentale per la vita cristiana, quello della grazia. “Salvati per grazia” era il titolo del queen n. 75 di gennaio-giugno 2017. Ska riflette su fatto che “Tutto è grazia” analizzando il rapporto tra la grazia e la gloria di Dio nel DeuteroIsaia (Is 40–55). In esso avviene una reinterpretazione della storia dei patriarchi (Is 43,27; 51,1-2). La via dell’Alleanza bilaterale e delle promesse condizionate è andata incontro al fallimento per l’infedeltà di Israele. YHWH offrirà ora una nuova strada, che riprenderà quella della vicenda di Abramo.

I contributi di Ska sono sempre molto piacevoli da leggere per la semplicità del linguaggio, la capacità di far percepire la tonalità d’insieme del testo studiato, considerato all’interno di un blocco letterario più vasto. La bellezza e la profondità dei termini studiati, lo sforzo filologico (qui ridotto al minimo, ma ben presente nel lavoro previo) non fa dimenticare l’insieme del racconto. Dopo un inizio e uno sviluppo parziale, esso conosce la complicazione che porta alla risoluzione, che può prendere o il volto del riconoscimento o quello del rovesciamento delle posizioni iniziali.

Ogni capitolo del volume riporta, all’inizio, un sintetico riassunto che guida all’interpretazione del contenuto delle pagine che seguono, mentre le note a piè di pagina riportano una bibliografia sintetica, ma di taglio scientifico e sempre molto relativa al tema studiato.

Jean Louis Ska, La musica prima di tutto. Saggi di esegesi biblica, EDB, Bologna 2019, pp. 244, € 25,00.

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