Lintner: Chiesa, sessualità e relazioni umane

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copertina lintnerUn manuale sobrio ed essenziale, agile nella lettura e classico per impostazione, quello del giovane sacerdote servita, brillante titolare della cattedra di Teologia morale e spirituale presso lo Studio teologico di Bressanone (BZ), pubblicato nella prima edizione in lingua tedesca nel 2011. Tale collocazione temporale ne segna un limite, poiché non risulta aggiornato agli ultimi sviluppi della riflessione ecclesiale avvenuta con i due sinodi sulla famiglia (2014-2015) e la pubblicazione di Amoris laetitia (2016), ma anche un pregio, poiché dell’esortazione apostolica anticipa l’approccio rispettoso e delicato ai problemi reali della coppia e della famiglia, privilegiando la benignità pastorale e lo sviluppo progressivo della virtù morale.

Non a caso un paragrafo è dedicato ad Alfonso M. de Liguori, patrono dei moralisti, presentato come esempio di nuovo approccio al tema della sessualità coniugale, in discontinuità con la prevalente visione agostiniana (pp. 64-65), mentre l’importanza della coscienza come luogo di promulgazione soggettiva della norma e centro di discernimento nella deliberazione pratica è ricordata in più parti (cf. ad esempio p. 70).

La scansione della parte generale prevede un excursus biblico (AT e NT); uno storico (epoca patristica, medio evo, età moderna) che si conclude in una più estesa presentazione del concilio Vaticano II e degli sviluppi successivi, soprattutto Humanae vitae e sua problematica recezione, teologia del corpo di Giovanni Paolo II, eros e agape di Benedetto XVI. La seguente parte speciale affronta i luoghi tradizionali delle problematiche sessuali nelle diverse condizioni di vita, con alcuni approfondimenti particolari e interessanti come quelli riguardanti i bisogni affettivi delle persone consacrate alla verginità, le coppie omosessuali, i rapporti pre-matrimoniali, le situazioni familiari “irregolari”, l’abuso sessuale e la pedo-pornografia.

L’intento dichiarato è quello di offrire una visione cristiana liberante dell’eros (tema ripreso sia nella prefazione di K. Golser, sia nella postfazione di S. Müller), vista la cattiva fama della morale cattolica, già accusata da F. Nietzsche di aver avvelenato, circondato di sospetto e ridotto a vizio la cosa più bella della vita (cf. Deus caritas est, n. 3). Ciò conduce a valorizzare alcuni elementi un po’ marginali della tradizione, non sempre adeguatamente frequentati almeno nei manuali, come per esempio alcune figure femminili della Bibbia, il Cantico dei Cantici, la vicenda amorosa di Eloisa e Abelardo, le forme dell’amore mistico, la dignità della donna, anche se l’approccio appare talora unilaterale e le conclusioni un po’ troppo sbrigative e semplicistiche (cf. ad esempio a p. 27 riguardo al rapporto dell’AT con sessualità e bellezza fisica). L’a. ne è comunque consapevole, lo riconosce onestamente, ma lo ritiene inevitabile per perseguire il suo scopo; afferma infatti che le sue osservazioni, soggette al rischio della semplificazione, « vogliono creare una consapevolezza del problema e portare l’attenzione sul fatto che il giudizio secondo cui la chiesa sarebbe stata sempre e solo ostile al corpo e al sesso è ingiusto» (p. 66). Accanto a ciò, sul piano redazionale, abbiamo anche rilevato alcune imprecisioni nella traduzione italiana di vocaboli che avrebbero richiesto maggiore precisione «tecnicospecialistica» (ad es. pp. 91; 95; 99; 119; 147; 154).

In ogni caso, si tratta di limiti «veniali», mentre risulta molto positiva e stimolante non solo l’opzione personalista, ormai acquisita in teologia morale e qui condivisa pienamente, ma soprattutto per il tentativo di declinare la morale sessuale nella forma di un’etica della relazione interpersonale, dove la sessualità viene presentata come autentica espressione affettiva di un legame di vita e di comunione tra esseri umani concreti, che a vicenda custodiscono la propria umana fragilità «nell’ottica del dono e della donazione» (p. 177). Si offre così, a quanti non possono accedervi direttamente, una finestra sul mondo teologico di lingua tedesca che l’A. ben conosce e frequenta, e che in tal senso si è mosso con determinazione. Questa opzione di fondo della ricerca ha permesso di offrire anche ai recenti sinodi sulla famiglia alcune categorie concettuali e piste di azione pastorale che si sono rivelate promettenti e utili per tutta la chiesa (cf. Amoris laetitia. Un punto di svolta per la teologia morale?, a cura di S. Goertz e C. Witting, San Paolo, Cinisello Balsamo [Mi] 2017).

L’a., nel rispetto delle posizioni magisteriali, segue questa impostazione con piena consapevolezza, rivolgendosi a una figura di cristiano adulto, consapevole, rettamente formato e responsabile delle proprie scelte: «Un’azione commisurata alla situazione odierna non può consistere in un’etica orientata all’obbedienza. Si deve piuttosto sviluppare un’etica orientata alla responsabilità per promuovere la maturità morale e la formazione della coscienza» (p. 85). In tal modo si può pensare di incidere positivamente sulla percezione comune che vede solitamente nella morale una «forza di coercizione e di controllo» esercitata dalla Chiesa sull’esperienza dell’amore umano e della sessualità, per trasformarla in una vera buona notizia, portatrice di abbondante salvezza per le donne e gli uomini di oggi. L’a. ritiene, infatti, che «la morale sessuale della chiesa debba di nuovo essere percepita come un contributo alla realizzazione di una vita felice e riuscita» (p. 173) e a noi sembra che il suo testo rappresenti un valido contributo in questa direzione!

La recensione al volume di Martin Lintner, La riscoperta dell’eros. Chiesa, sessualità e relazioni umane, collana «Etica teologica oggi» 58, EDB, Bologna 2015, pp. 200, € 22,50, è stata pubblicata su Studia Patavina 65(2018)1, 194-196.

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