Il tempo di Gesù e della Chiesa

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copertinaNell’anno liturgico corrente (2018-2019, anno C) nell’assemblea domenicale viene letto il Vangelo di Luca, mentre, come sempre, nel tempo pasquale vien proclamata come prima lettura un brano tratto dagli Atti degli Apostoli. È una realtà preziosa, quindi, avere in mano una guida essenziale del Vangelo di Luca, scritta con chiarezza e semplicità disarmante, frutto di lunghi anni di insegnamento a Tolosa – in cui l’autore, Pierre Debergé, dal 1999 al 2004, fu decano e, dal 2004 al 2014, rettore della Facoltà di Teologia – e di accompagnamento di gruppi ecclesiali e di seminaristi.

Il sessantatreenne sacerdote della diocesi di Aire e Dax, dal 2014 membro della Pontificia Commissione Biblica, segue da vicino lo sviluppo della narrazione evangelica proponendone una parafrasi, con vari brevi excursus su temi particolari.

Il lettore può apprezzare come Luca delinei, nella sua opera doppia Lc-At, un preciso disegno salvifico di Dio che, dal tempo della “promessa” (AT), passa a quello della “realizzazione” (Gesù e Chiesa).

Con molti altri biblisti, personalmente terrei uniti i due momenti Gesù Cristo-Chiesa all’interno dell’unico tempo della realizzazione cristologico-ecclesiale, collegando strettamente l’esistenza e l’opera di Gesù a quella della sua Chiesa. Entrambi fanno parte del tempo unico della “realizzazione” che abbraccia una persona e un corpo ecclesiale, l’Israele rinnovato/messianico/nuovo (non “nuovo Israele”!).

Dopo una breve introduzione (pp. 7-14), nella quale l’autore presenta Luca come personaggio della (probabile) terza generazione cristiana che intende illustrare il piano salvifico di Dio e, nello stesso tempo, rassicurare coloro che hanno autorità nel mondo greco-romano che il corpo ecclesiale suscitato dal Cristo non costituisce alcun pericolo per l’impero romano.

Sfruttando vari livelli della lingua greca (semitizzante per Pietro in At 2,14-36, elegante per Paolo in At 17, imitativo del greco della LXX in Lc 1), Luca compone un’opera doppia che, a partire dal tempio di Gerusalemme, troverà sbocco finale nello stesso ambiente (Vangelo), per poi aprirsi ai confini del mondo al termine di Atti (At 28).

I rimandi fra il Vangelo e gli Atti sono continui – di qui il titolo del volume, ampliato legittimamente dall’editore italiano rispetto a quello originale francese del n. 173 dei Cahiers Évangile del 2015 Pour lire l’évangile selon saint Luc – e ben notati dall’autore: due prologhi, due racconti di Ascensione, predicazione programmatica di Gesù a Nazaret che vale non solo per il Vangelo ma anche per Atti, ecc.

A p. 9 Debergé parla di “piallatura” che unisce il Vangelo agli Atti. Con Marguerat parlerei piuttosto di “embricatura” che collega strettamente il finale del Vangelo con l’inizio degli Atti (doppio racconto dell’Ascensione, presenza nel tempio di Gerusalemme, gioia…), inserendo il finale del Vangelo “sotto” l’inizio di Atti, come le tegole di un tetto.

Attore essenziale dell’opera doppia di Luca è lo Spirito Santo, menzionato numerose volte nel Vangelo (Lc 1,15.36.67; 2,25.26.27; 3,22; 4,1.14; 10,21; 11,13) e circa una settantina di volte in Atti.

Debergé struttura la sua “parafrasi” secondo le quattro sezioni maggiori del Vangelo: “Da Giovanni Battista a Gesù” (1,5–4,13); “Il ministero di Gesù in Galilea” (4,14–9,50); “In cammino verso Gerusalemme” (9,51–19,28); “Dall’ingresso in Gerusalemme all’Ascensione” (19,29–24,53). Seguendo altri suggerimenti – cf. Segalla, Evangelo e Vangeli; Rossé, Il Vangelo di Luca; Grasso, Luca (19,46) e Meynet, Il vangelo secondo Luca; Bovon, Luca parla di [probabilmente] 19,27) –, io proporrei la conclusione della terza sezione in Lc 19,44, momento in cui effettivamente Gesù entra nel tempio di Gerusalemme dopo un lungo avvicinamento alla città che vede la salita a Gerusalemme (19,28), la vicinanza alla discesa del monte degli Ulivi (19,37) e il pianto alla vista della città (19,41).

Numerosi sono i brevi excursus di chiarificazione di qualche termine o problema esegetico-teologico: Teofilo, elementi della synkrisis; l’editto di Cesare Augusto; Gesù, il nuovo Elia; Figlio dell’uomo; insegnamento sulla preghiera; giustizia umana in discussione; Gesù prega per i suoi carnefici; “Bisogna”, “Bisognava”.

L’autore propone una breve bibliografia per l’approfondimento. Si tenga presente: nella “Presentazione d’insieme” l’opera di D. Marguerat è tradotta in italiano (Claudiana, Torino 2014); fra i “Commentari”, l’imponente opera di F. Bovon è tradotta italiano (3 voll., Paideia, Brescia 2005-2013), come quella pastorale di H. Cousin (San Paolo, Cinisello B. [MI] 1995); nella sezione “Questioni particolari”, la prima opera di J.-N. Aletti è tradotta in italiano da Queriniana, Brescia 1991.

Il volume si raccomanda per una visione generale del Vangelo di Luca (e in seconda battuta, molto sintetica, anche degli Atti); una guida essenziale utile per catechisti e guide di gruppi biblici.

Pierre Debergé, Il tempo di Gesù e il tempo della Chiesa. Il Vangelo secondo Luca e gli Atti degli Apostoli, EDB, Bologna 2019, pp. 120, € 14,00, ISBN 978-88-10-22513-4.

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