Germania: parrocchia un affare tra vescovi (per il momento)

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La Congregazione per il clero ha inviato una lettera al presidente della Conferenza episcopale tedesca, mons. Bätzing, in risposta alla sua proposta di discutere l’istruzione sulla parrocchia, recentemente pubblicata a firma della Congregazione, insieme a due rappresentanti laici che appartengono al Consiglio di presidenza del Cammino sinodale – oltre che con i vescovi.

Il card. Beniamino Stella ha comunicato che, data la natura canonica della Congregazione (rivolta a interloquire con il corpo episcopale), l’incontro, che probabilmente avverrà nel mese di novembre, sarà unicamente tra rappresentanti dei vescovi tedeschi e il personale della Congregazione.

Il presidente del Comitato centrale dei cattolici tedeschi, Th. Sternberg, che avrebbe dovuto prendere parte ai colloqui, ha reagito in maniera pacata davanti alla decisione del Vaticano, ritenendola comprensibile – soprattutto tenendo conto del fatto che non esclude un allargamento ai laici in una prossima fase del confronto.

Se la decisione della Congregazione per il clero appare del tutto coerente con il proprio statuto, essa mostra al tempo stesso una certa mancanza di sensibilità complessiva nei confronti di una Chiesa locale che aveva, con estrema correttezza, chiesto un dialogo in merito. Uno strappo alla regola e al protocollo avrebbe contribuito a una migliore comprensione della visione della Congregazione all’interno del cattolicesimo tedesco – e avrebbe aiutato l’istanza vaticana a toccare direttamente con mano la buona intenzione che lo spinge nel proprio cammino di discernimento in vista della concretizzazione del cristianesimo all’interno di un determinato contesto sociale e culturale.

L’occasione è persa, la formalità è fatta salva, la possibilità di non rimanere rigidamente ancorati al protocollo rimane comunque aperta. Sarà sicuramente tema di discussione fra i vescovi tedeschi e la Congregazione vaticana a novembre. Quest’ultima dovrebbe comunque apprezzare la benevola reazione di cui si è fatto rappresentante Sternberg – indice chiaro che da parte del laicato tedesco non vi è alcun irrigidimento ideologico o di principio, ma un’effettiva volontà di cercare il dialogo (anche se questo richiede pazienza e tempo). Sternberg ha sottolineato che una giusta e corretta comunicazione, tra la Chiesa locale e il Vaticano, a riguardo dei processi in atto nel cattolicesimo tedesco è aspetto centrale e decisivo – in nome di questo, egli ha accuratamente evitato ogni polemica. Per il bene della Chiesa, appunto – tutta, non solo quella tedesca.

La Congregazione per il clero, e altre istanze vaticane, dovrebbero apprezzare la cosa – e darle il giusto e dovuto riconoscimento. In fin dei conti, si tratta solo di parlare insieme – e di imparare a farlo.

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