Jo Koopman: La notte di Auschwitz. Diario inedito di un ebreo olandese

di:

Koopman, La notte di Auschwitz

Descrizione

«Nella luce limpida del mattino si disegnava chiaramente il fumo scuro che usciva dai camini dei forni crematori». Con una prosa concisa e stringata, il diario inedito dell’ebreo olandese Jo Koopman giunge direttamente da Auschwitz. Scritto quasi in presa diretta, tra il 1945 e il 1946, questa testimonianza restituisce la vita quotidiana nel campo di sterminio nazista, le paure, le vessazioni, l’incombere della morte. Ma anche la liberazione ad opera dei russi e il lungo viaggio attraverso l’Europa orientale che ricorda quello descritto da Primo Levi nel libro La tregua. «Non fu toccante – scrive Koopman – ma ben deludente, dopo un viaggio così lungo e pieno di emozioni, il nostro arrivo in Olanda», esperienza purtroppo comune a molti dei sopravvissuti alla notte del Novecento.

Sommario

Prefazione.  La notte di Auschwitz.  I. Westerbork, settembre 1944. Auschwitz, settembre 1944.  II. Le mansioni quotidiane. Natale ad Auschwitz. Loffensiva russa. Auschwitz sulla linea del fronte. La gestione olandese del campo. Larrivo dei russi.  III. I gemelli ebrei selezionati per la vivisezione. Irma Grese. Le prove. I filmati russi. Come furono possibili quegli orrori. Le SS dottor Mengele e Kramer. I russi si avvicinano a Berlino. La festa dellArmata Rossa. La partenza dal lager. Le soldatesse vigili urbani. Il direttore generale ci consegna i mobili. La bandiera olandese a Katowice.  IV. Loccupazione russa a Katowice. Lordine regna in Polonia. La lotta contro la renitenza al lavoro e il mercato nero. Gli arresti in Polonia. Il ritorno della politica. A Sosnowiec trovammo il tram 25. Il confine polacco a cinquanta chilometri da Berlino. Attraversando la Russia. La Russia devastata. La grande migrazione.  V. Le diverse amministrazioni di Černovcy. Latélier Drei Mäderlhaus. Aziende statali e commercio privato. Il termometro del mercato. Una città segnata dalla guerra. Un ristorante di Stato. Una Černovcy inquieta.  VI. Odessa. Primavera 1945. La Croce Rossa inglese si prende cura di noi. Nervosismo nel campo. La Russia in festa per la resa tedesca. LOlanda liberata. Epurazioni. Limbarco.  Appendice fotografica.

Note sull’autore

Jo(zeph) Koopman, nato ad Amsterdam nel 1906 da genitori ebrei osservanti, aderisce ancora giovane agli ideali socialisti. Sposa Alida Breeuwer, non ebrea, dalla quale ha tre figli e due figlie. Con l’invasione tedesca e lo scoppio della seconda guerra mondiale, il padre e la madre di Jo vengono deportati ad Auschwitz e muoiono nelle camere a gas come quasi tutti gli altri membri della famiglia. Jo entra nella resistenza clandestina, fabbrica falsi documenti di identità e reperisce nascondigli per i ricercati. Arrestato il primo luglio 1944, viene inviato al campo di transito di Westerbork e caricato sull’ultimo convoglio diretto ad Auschwitz. Liberato dai russi il 27 gennaio 1945, viene rimpatriato in Olanda dopo un lungo viaggio. Si laurea in Economia, ricopre incarichi pubblici e nel 1957 diviene deputato del Partito socialista al Parlamento. Lascia la vita politica nel 1963 per dedicarsi a consulenze economiche in Bangladesh, Brasile, Ghana e Kenya. Muore ad Amsterdam nel 1987. Oggi è sepolto in Israele accanto alla moglie.

Jo Koopman, La notte di Auschwitz. Diario inedito di un ebreo olandese (Lapislazzuli s.n.), EDB, Bologna 2018, pp. 144, € 13,00. 9788810559215

 

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