Irlanda: verso il sinodo nazionale

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In occasione della recente assemblea generale, l’episcopato irlandese ha avviato, il 10 marzo, un cammino sinodale dell’intera Chiesa nazionale. Sono previsti un paio d’anni di preparazione e una celebrazione che dovrebbe concludersi nel 2026. L’idea si è sviluppata dopo il sinodo sui giovani nel 2018 e un piccolo gruppo di vescovi ci ha lavorato sopra presentando una prima ipotesi nel 2020.

Con l’incoraggiamento del segretario generale del sinodo, card. Mario Grech, e dalla sottosegretaria, sr. Natalie Becquart, si è deciso di porre mano all’impresa. Confortati in questo anche dall’invito di papa Francesco nel suo viaggio in Irlanda in occasione dell’incontro mondiale delle famiglie (26 agosto 2018), quando parlò della «promessa di una nuova Pentecoste».

Vi sono alcune urgenze che, a parere dei vescovi, richiedono un discernimento comunitario. Le enumerano così:

Le emergenze

La secolarizzazione. «Siamo profondamente consapevoli delle enormi sfide alla fede negli ultimi cinquant’anni. La rapida trasformazione e secolarizzazione della nostra società in Irlanda ha portato con sé un forte declino nella pratica della fede e nel numero delle vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata». L’approvazione dei matrimoni omosessuali nel 2015, dell’aborto nel 2018 e il prevedibile voto positivo del parlamento alla legge sul suicidio assistito ne rappresentano alcuni segnali.

Gli abusi. I recenti rapporti governativi sulle violenze inferte alle ragazze madri nel ’900, in istituzioni cattoliche sostenute dallo stato, hanno provocato un profondo trauma nel popolo cristiano (cf. Settimananews: “I bastardi e la vergogna”). Negli ultimi decenni le denunce di abusi del clero sono state 1.300 e hanno riguardato 500 preti di 26 diocesi. C’è urgenza di voltare pagina e «il bisogno di guarigione e di speranza».

Costruire pace e accoglienza. «A cent’anni dalla divisione del paese riconosciamo la necessità del processo di pace in corso, l’alimentazione della fiducia e della riconciliazione e dell’integrazione sociale per i migranti e i tanti nuovi arrivati per vivere su quest’isola».

La trasparenza. «Sentiamo un grido di trasparenza, di maggiore partecipazione e responsabilità nella Chiesa».

La famiglia. Riconosciamo l’enorme potenziale del progetto cristiano di famiglia e l’opportunità di sostenere e rinnovare la fede. Le esperienze di confinamento della pandemia «hanno spinto a riscoprire la famiglia come Chiesa domestica».

I giovani. Dobbiamo «connetterci con l’energia e i doni dei nostri giovani, formandoli e consentendo loro di essere missionari gli uni per gli altri, invitandoli a diffondere il Vangelo in Irlanda e nel mondo».

Le donne. «Molte donne sono impegnate nella vita ecclesiale in Irlanda. Riconosciamo la necessità di onorare il loro contributo, di ascoltare le loro preoccupazioni, di riconoscere formalmente i loro ruoli e di articolare nuovi modelli di responsabilità e di leadership, coinvolgendo laici e laiche. Siamo consapevoli che molte persone hanno abbandonato la Chiesa e si sono sentite ignorate, escluse o dimenticate. Dobbiamo ascoltare le loro voci».

In questo avvio invitano tutti alla preghiera, all’ascolto, alla consultazione e al discernimento. Esso coincide con il cammino dell’intera Chiesa nella preparazione al sinodo del 2022: Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione.

Sinodalità e discernimento

Sinodalità significa dare parola a tutti non nella forma di un dibattito parlamentare, ma piuttosto come un tempo spirituale dove la parola si intreccia con la preghiera e questa con il discernimento comunitario.

Nel prossimo giugno sarà istituito un gruppo di lavoro per pianificare e coordinare i primi passi del processo sinodale. Saranno chiamati a farne parte laici e laiche, giovani, religiosi, preti e vescovi. Dopo l’Australia e la Germania, anche l’Irlanda si avvia al sinodo, come sta succedendo in Italia.

Nell’assemblea i vescovi hanno affrontato diversi altri temi fra cui la pandemia, sostenendo la richiesta dell’Organizzazione mondiale della sanità di garantire il vaccino a tutti i paesi, indipendentemente dal loro stato economico. I diritti di proprietà intellettuali dei vaccini dovrebbero essere revocati. Un altro tema è quello della revisione del Lezionario. Hanno inoltre richiesto un particolare supporto ai dipendenti da droghe e alcol.

Qualche giorno dopo è giunto da Roma il riconoscimento di santuario internazionale per il luogo mariano più noto del paese, Knock, anche in ragione del ruolo che in quella apparizione (1879) e nelle successiva iconografia ha avuto san Giuseppe, particolarmente onorato in quest’anno a lui dedicato dall’intera Chiesa.

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