ONU: cambiamenti climatici

di:

clima

Il 20 marzo scorso il segretario generale dell’ONU António Guterres ha presentato il rapporto appena prodotto dall’IPCC  – Intergovernmental Panel on Climate Change -, l’ente dell’ONU che studia i cambiamenti climatici e che rappresenta la massima autorità scientifica in materia.

Guterres ha esordito dicendo che l’umanità si trova su una sottile lastra di ghiaccio che è prossima a sciogliersi. Per evitare la bomba climatica occorre intervenire in modo massiccio, subito e tutti insieme, pur tenendo conto dei differenti livelli di sviluppo economico dei vari paesi del mondo. È improrogabile il termine del 2050 per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni di gas serra in atmosfera; i maggiori emettitori dovrebbero puntare a raggiungere la meta entro il 2040, lasciando più agio ai Paesi con poche risorse.

Ma che cosa dice nello specifico il recente report dell’IPCC? La relazione è suddivisa in tre parti: A. Situazione attuale e tendenze; B. Futuri cambiamenti climatici, rischi e risposte a lungo termine; C. Risposte a breve termine.

La situazione attuale

Come nei precedenti report, gli scienziati dell’IPCC mettono in evidenza che le attività umane sono responsabili del riscaldamento globale attraverso le emissioni di gas serra nell’uso non sostenibile dell’energia, nel consumo del suolo e delle foreste, nel danneggiamento degli oceani, negli stili di vita di tipo consumistico. L’aumento medio di temperatura alla superficie terrestre è di 1,1°C rispetto al 1850.

Guterres riprende il concetto sottolineando che la percentuale di aumento termico è la più alta degli ultimi 2000 anni, la concentrazione di diossido di carbonio (CO2) è la più alta degli ultimi 2 milioni di anni.

Registriamo rapide alterazioni nell’atmosfera, negli oceani, nella criosfera e nella biosfera. Ciò comporta profondi cambiamenti, con sempre più frequenti eventi climatici estremi, gravosi danni e perdite in natura e nelle comunità umane. Le comunità più vulnerabili, che hanno contribuito in maniera minima all’attuale cambiamento climatico, sono quelle più colpite dalle sue conseguenze.

Si stanno sviluppando piani di adattamento alla nuova situazione ambientale e si vedono già i primi benefici. Ma ci sono notevoli differenze di realizzazione tra una regione e l’altra del pianeta. Il sostegno finanziario per questi piani è decisamente insufficiente, specialmente nei Paesi in via di sviluppo.

Le politiche e le leggi indirizzate alla mitigazione si sono ampliate. Gli studi pubblicati nell’ottobre del 2021 ci dicono che il riscaldamento globale probabilmente supererà 1,5°C in questo secolo e che sarà difficile mantenerlo sotto i 2,0°C. Le politiche nazionali non sono ancora indirizzate a prevenire questo preoccupante riscaldamento.

Futuri cambiamenti climatici, rischi e risposte a lungo termine

Le continue e persistenti emissioni di gas serra ci porteranno a raggiungere 1,5°C in breve tempo. Ogni aumento di temperatura media comporta rischi e danni molteplici, concomitanti e interagenti tra loro, tanto più rilevanti quanto più è alto lo sbalzo termico registrato. Questi rischi e questi danni sono molto complessi e difficili da prevedere. Invece, riduzioni profonde e rapide delle emissioni porterebbero ad un apprezzabile rallentamento del riscaldamento globale entro due decadi e anche a cambiamenti misurabili nella composizione atmosferica.

Alcuni mutamenti futuri sono ormai inevitabili o irreversibili, ma possono essere limitati con una riduzione rapida e sostenibile delle emissioni. La probabilità di cambiamenti irreversibili e di eventi catastrofici eccezionali cresce all’aumentare del riscaldamento globale.

Le opzioni di adattamento oggi praticabili diventano meno efficaci al crescere dello sbalzo termico medio. E all’aumentare del riscaldamento, diventano sempre più pesanti le perdite e i danni, col rischio che i sistemi naturali e umani raggiungano in tempi brevi i limiti per la loro sopravvivenza. Per un buon adattamento occorrono piani flessibili, multi-settoriali, inclusivi e di lungo termine, nonché azioni efficaci per implementare l’adattamento ai molti settori e sistemi.

Per non superare il limite di 1,5°C o di 2,0°C (ipotesi più realistica) occorre procedere ad una drastica e veloce diminuzione delle emissioni nette di CO2 , fino al loro azzeramento entro il 2050.

Risposte a breve termine

Il cambiamento climatico è una minaccia al benessere umano e alla salute dell’ecosistema planetario. Si sta rapidamente chiudendo la finestra delle opportunità per assicurare a tutti un futuro vivibile e sostenibile. Gli interventi per uno sviluppo sostenibile, che includa anche l’adattamento e la mitigazione, possono essere attivati da una crescente cooperazione internazionale che comporta un migliore accesso alle risorse finanziarie e a politiche inclusive e coordinate, in particolare a favore delle regioni e delle popolazioni più vulnerabili. Le scelte e le azioni implementate in questo decennio avranno impatti che andranno avanti per centinaia d’anni.

Decisioni rapide e radicali, in termini di mitigazione e di adattamento, prese in questa decade, potrebbero ridurre le perdite e i danni per l’umanità e per gli ecosistemi e produrre molti benefici, specialmente per la qualità dell’aria e la salute. Il rimandare le decisioni riguardanti la mitigazione e l’adattamento conserverebbe le infrastrutture ad alte emissioni, farebbe aumentare il rischio di una escalation dei costi e incrementerebbe le perdite e i danni. Azioni profonde e a breve termine comportano l’impiego di grandi investimenti e di forti cambiamenti che possono essere attuati da scelte politiche opportune.

D’altra parte, sono necessarie transizioni rapide e di vasta portata in tutte le attività umane per poter ridurre fortemente le emissioni e per garantire un futuro al nostro mondo. Per adattare e per mitigare si possono adottare soluzioni fattibili anche a costo relativamente basso, con le dovute differenze a seconda dei sistemi e delle regioni presi in esame. Un’azione accelerata ed equa di mitigazione e di adattamento agli impatti dovuti al cambiamento climatico è decisiva per uno sviluppo sostenibile e presenta molte sinergie con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile di Agenda 2030 dell’ONU.

La giustizia climatica e sociale, l’inclusione e i processi di transizione ecologica possono favorire le azioni di adattamento e mitigazione ed uno sviluppo resiliente al clima. I risultati in questa direzione sono rafforzati dal sostegno alle regioni e alle popolazioni più vulnerabili verso i rischi climatici: integrare l’adattamento climatico con i programmi di protezione sociale produce resilienza. Si possono adottare molte misure per ridurre i consumi intensivi che producono le emissioni, attraverso cambiamenti dei comportamenti e degli stili di vita, con effetti positivi per il benessere sociale.

Obiettivi chiari, un serio impegno politico in ambiti istituzionali, una governance ben coordinata a tutti i livelli per far fronte alle varie richieste, leggi e strategie ad hoc e un accesso potenziato alla finanza e alla tecnologia, possono attivare un’efficace azione climatica. Gli strumenti normativi ed economici, se applicati su larga scala e con intensità, possono favorire una riduzione notevole delle emissioni e rafforzare uno sviluppo climatico-resiliente.

La finanza, la tecnologia e la cooperazione internazionale sono abilitatori decisivi per accelerare l’azione climatica. Se vogliamo conseguire questi obiettivi dobbiamo incremetare notevolmente il finanziamento dell’adattamento e della mitigazione. Il capitale globale è sufficiente per gli investimenti necessari, ma si devono superare gli ostacoli notevoli che impediscono di indirizzare le risorse verso le azioni climatiche.

Ci riusciremo?

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un commento

Questo sito fa uso di cookies tecnici ed analitici, non di profilazione. Clicca per leggere l'informativa completa.

Questo sito utilizza esclusivamente cookie tecnici ed analitici con mascheratura dell'indirizzo IP del navigatore. L'utilizzo dei cookie è funzionale al fine di permettere i funzionamenti e fonire migliore esperienza di navigazione all'utente, garantendone la privacy. Non sono predisposti sul presente sito cookies di profilazione, nè di prima, né di terza parte. In ottemperanza del Regolamento Europeo 679/2016, altrimenti General Data Protection Regulation (GDPR), nonché delle disposizioni previste dal d. lgs. 196/2003 novellato dal d.lgs 101/2018, altrimenti "Codice privacy", con specifico riferimento all'articolo 122 del medesimo, citando poi il provvedimento dell'authority di garanzia, altrimenti autorità "Garante per la protezione dei dati personali", la quale con il pronunciamento "Linee guida cookie e altri strumenti di tracciamento del 10 giugno 2021 [9677876]" , specifica ulteriormente le modalità, i diritti degli interessati, i doveri dei titolari del trattamento e le best practice in materia, cliccando su "Accetto", in modo del tutto libero e consapevole, si perviene a conoscenza del fatto che su questo sito web è fatto utilizzo di cookie tecnici, strettamente necessari al funzionamento tecnico del sito, e di i cookie analytics, con mascharatura dell'indirizzo IP. Vedasi il succitato provvedimento al 7.2. I cookies hanno, come previsto per legge, una durata di permanenza sui dispositivi dei navigatori di 6 mesi, terminati i quali verrà reiterata segnalazione di utilizzo e richiesta di accettazione. Non sono previsti cookie wall, accettazioni con scrolling o altre modalità considerabili non corrette e non trasparenti.

Ho preso visione ed accetto