Salmo 35: Un canto amaro

di:
Chi era il suo autore?

Domanda: chi parla in questo Salmo? Certamente un ebreo prima di Cristo, anche se già quasi un suo discepolo; è soprattutto un uomo amareggiato, deluso, sconcertato, assetato di giustizia; non riesce a parlare se non a fiotti, senza troppa logica, la sua preghiera ne risulta parecchio disordinata, benché comprensibile e molto vicina a quella di chi deve affrontare la vita con gioie e dolori in alternanza e a sorpresa. Non è esperienza più o meno di tutti noi mortali?

Proviamo a scavare in questo Salmo, pur dandogli un certo ordine a nostro servizio, e semplificandolo, anche perché un po’ lungo.

Il Salmo si apre con l’invito a Dio a prendere armi, come quelle di 2000 e oltre anni fa: scudo, corazza, lancia. Contro certi nemici di un Suo servo maltrattato. Costui, innominato e quasi – direbbe Pirandello – un signor “uno nessuno e centomila”, ha amici amati e ora feroci: «Senza motivo mi hanno teso una rete, mi hanno scavato una fossa… Sorgevano testimoni violenti… mi rendevano male per bene… Essi godono della mia caduta, si radunano contro di me per colpirmi di sorpresa… contro di me digrignano i denti… parlano di pace e tramano inganni e dicono: Bene, i nostri occhi hanno visto e l’abbiamo divorato»!

Un amico vero e deluso

Che cosa invece aveva fatto il povero salmista? «Io, quand’erano malati, vestivo di sacco, mi affliggevo con digiuno, la mia preghiera (per loro) riecheggiava nel mio petto. Accorrevo come per un amico, come per un fratello, mi prostravo nel dolore come in lutto per la madre»!

Sorprende non poco questo amore per gli altri diventati poi, chissà perché (capita…), suoi feroci divoratori. La delusione sua quindi è lampante, amarissima, dolorosa. Ne nasce il desiderio di giustizia da parte del suo Dio, perché – si sottende – anche Lui resta coinvolto: una vittoria schiacciante dei nemici significherebbe sconfitta anche per YHWH, per il Dio «che libera il povero dal più forte, il povero e il misero da chi li rapina… e vuole la pace del suo servo». Questa infatti era la forte fede del salmista (come la nostra?).

Di qui la supplica accorata a quel Dio anche ottimo combattente e ben armato: «Fino a quando o Signore stai a guardare? Siano svergognati e confusi quanti attentano alla mia vita… siano come pula al vento e l’angelo del Signore (una disgrazia? una peste? guai come le famose piaghe d’Egitto sul terribile Faraone e il suo esercito?) li insegua e disperda… Li colga una rovina improvvisa, li catturi la rete che hanno tesa e nella rovina siano travolti».

Evidentemente, siamo ancora lontani dall’evangelo del perdono e della salvezza per tutti. Però è vero che anche il Padre di Gesù non è un buonista per il quale tutto va bene e che non ha interesse alla difesa del povero e dei suoi diritti, specialmente del povero che invoca e che aveva amato anche il nemico (così era stato già l’antico salmista).

La pace invocata

Questa dunque era, per allora, la pace che quel servo di Dio aspettava, invocava, desiderava con tutte le sue disarmate forze. Il Salmo suppone un intervento (finalmente!) di Dio per la pace del suo servo, benché non ne parli. Tuttavia lo si intravvede dalle espressioni di lode e ringraziamento del salmista, che vuol coinvolgere in esse anche altri: «la grande assemblea, un popolo numeroso… Esulti e gioisca chi ama il mio diritto (la mia giustizia) e dica sempre: Grande è il Signore che vuole la pace del suo servo. La mia lingua mediterà la tua giustizia (interessante questo scambio tra la mia giustizia e quella di Dio: intrecciate) e canterò la tua lode per sempre».

Pur con i suoi limiti, dunque, anche questo Salmo contiene e propone qualche preziosa perla anche per la preghiera di noi credenti o mal-credenti che siamo.

Certo, noi oggi abbiamo alle spalle e davanti agli occhi del cuore un altro e straordinario Servo di YHWH: uomo dei dolori, che conosce il patire, maltrattato da tanta gente, eppure vincitore del male e della morte, capace di pregare sulla croce per i malfattori e offrire anche a loro il suo Paradiso. Lui ci invita ogni giorno a chiedere il perdono e la remissione e a darla ai nostri debitori (cosa che, forse, qualche volta sappiamo fare… sulla sua scia e alla luce della sua preghiera).

Con papa Francesco

Abbiamo toccato anche un importante aspetto della Parola di Dio. È evidente che essa s’è sviluppata lungo una storia di millenni, in vari momenti e forme, e continua anche oggi il suo cammino nelle Chiese e nell’umanità. Ogni epoca è chiamata ad ascoltarla e a viverla, anche ad approfondirne la ricchezza insondabile. Senza rimpianti banali del passato (peccati e disastri ci furono sempre assieme a meravigliosi segni di bene e santità), aperti anche a novità: ce lo richiama spesso papa Francesco (cf. la sua Evangelii gaudium).

L’epoca moderna e post-moderna è carica di guai e di profezie di sventura, ma pure di segni positivi; tra questi l’esigenza di non arroccarci sul “s’è sempre detto e fatto così”, ma di ricuperare l’essenziale e il mistero del Vangelo pasquale e di riproporlo anche in linguaggi e forme nuove, più adatte all’uomo d’oggi. Bell’impegno per papi, vescovi, clero, teologi, catechisti, anziani e giovani… Senza timori, anzi sempre disponibili al Dio che, nascosto specialmente in Cristo, vuole la pace dei suoi servi.

Riprendendo qui Pirandello, potremmo dire che nel Salmo 35 si esprimeva «uno, Gesù – il Gesù pasquale – e 100 mila»? Sì, pur con qualche illuminata precisazione. Da qui l’invito a leggerlo e a pregarlo così com’è nella Bibbia, secondo l’ultima versione della CEI (o in altre versioni moderne). Ce ne sentiremo coinvolti tutti, credenti o dubbiosi che siamo, magari sconcertati da tanti mali personali o sociali e dai silenzi di Dio. E vorremmo anche condividere il canto della fede con un «popolo numeroso». In particolare con la gioia pasquale.

Print Friendly, PDF & Email
Tags:

Lascia un commento

Questo sito fa uso di cookies tecnici ed analitici, non di profilazione. Clicca per leggere l'informativa completa.

Questo sito utilizza esclusivamente cookie tecnici ed analitici con mascheratura dell'indirizzo IP del navigatore. L'utilizzo dei cookie è funzionale al fine di permettere i funzionamenti e fonire migliore esperienza di navigazione all'utente, garantendone la privacy. Non sono predisposti sul presente sito cookies di profilazione, nè di prima, né di terza parte. In ottemperanza del Regolamento Europeo 679/2016, altrimenti General Data Protection Regulation (GDPR), nonché delle disposizioni previste dal d. lgs. 196/2003 novellato dal d.lgs 101/2018, altrimenti "Codice privacy", con specifico riferimento all'articolo 122 del medesimo, citando poi il provvedimento dell'authority di garanzia, altrimenti autorità "Garante per la protezione dei dati personali", la quale con il pronunciamento "Linee guida cookie e altri strumenti di tracciamento del 10 giugno 2021 [9677876]" , specifica ulteriormente le modalità, i diritti degli interessati, i doveri dei titolari del trattamento e le best practice in materia, cliccando su "Accetto", in modo del tutto libero e consapevole, si perviene a conoscenza del fatto che su questo sito web è fatto utilizzo di cookie tecnici, strettamente necessari al funzionamento tecnico del sito, e di i cookie analytics, con mascharatura dell'indirizzo IP. Vedasi il succitato provvedimento al 7.2. I cookies hanno, come previsto per legge, una durata di permanenza sui dispositivi dei navigatori di 6 mesi, terminati i quali verrà reiterata segnalazione di utilizzo e richiesta di accettazione. Non sono previsti cookie wall, accettazioni con scrolling o altre modalità considerabili non corrette e non trasparenti.

Ho preso visione ed accetto