Spiritualità familiare: una guida

di:
Garavaglia, Luoghi dello spirito

La recente guida pratica pubblicata dalle EDB

Lo sforzo di ripensare la spiritualità per la coppia e per la famiglia non può davvero fare a meno di declinarsi secondo una gamma sempre più ampia di realtà esistenziali. E quando le difficoltà aumentano, impongono competenze, sensibilità, conoscenze, esperienze che non tutte le comunità possono mettere a disposizione.

Forse anche per questo, in questi ultimi decenni, sono sorti in varie parti d’Italia centri di preghiera che propongono percorsi spirituali e momenti di ritiro specificamente modellati sulla realtà e sui tempi delle coppie e delle famiglie. Tentativi importanti di dare risposte alle richieste insoddisfatte di tante coppie cristiane che non si accontentano di costruire una vita spirituale qualunque. Risposte significative, anche se non sufficienti, che rappresentano comunque lo sforzo di indicare un’alternativa rispetto a un quadro pastorale spesso segnato da troppa uniformità.

Sul mensile di vita familiare di Avvenire – prima “Noi genitori & figli” ora “Noi famiglia & vita” – che chi scrive coordina da vent’anni, abbiamo più volte dato spazio alle esperienze significative di questo universo parallelo della preghiera formato coppia e famiglia. Finché, nel maggio scorso, abbiamo cercato di riassumere tutte le informazioni in nostro possesso in una sorta di mappa ragionata di centri, santuari, eremi, conventi, case di esercizi spirituali e altre strutture in cui le modalità della preghiera si sforzano di tenere conto della specificità rappresentata dal sacramento del matrimonio. Ogni centro con caratteristiche e attenzioni diverse, da Nord a Sud.

Ora Barbara Garavaglia, che aveva già realizzato il servizio pubblicato su “Noi famiglia & vita”, ha ampliato e arricchito quel nostro vademecum e l’ha trasformato in questo volumetto che, speriamo, potrà risultare di qualche utilità a tutte le coppie e a tutte le famiglie desiderose di rivolgere lo sguardo al mistero dell’Infinito senza dimenticare di essere mogli, mariti, madri, padri. Anzi, partendo proprio dalla condizione di vita di ciascuno per mettersi sulla tracce di Dio.

Certo, non ci illudiamo che una sosta una tantum in un eremo di preghiera o un week-end di esercizi spirituali, per quanto family friendly, possa risolvere tutti gli interrogativi legati alla spiritualità della coppia e della famiglia. Ma il confronto con gli esperti che coordinano queste realtà, il dialogo con altre coppie, le sollecitazioni e gli spunti anche formativi che ne derivano, non possono che contribuire alla crescita di una nuova consapevolezza, ad aiutare meglio e più efficacemente coloro che, come le coppie e le famiglie, cercano di trovare il loro posto nella comunità ecclesiale. E sperano che quel posto abbia caratteristiche, ritmi, modelli, attenzioni non casuali. Perché non casuale è la verità e la bellezza della differenza sessuale – “Maschio e femmina lo creò. A sua immagine li creò – che è architrave dell’amore di coppia, del matrimonio e della famiglia.

Non si tratta di un obiettivo di secondo piano e neppure di un impegno trascurabile. Anzi, proprio le tante fragilità oggi vissute dalle famiglie – ne abbiamo accennato – impongono uno sguardo pastorale rinnovato secondo percorsi che, se non partono certo dal nulla, devono però essere rivisti sulla base di una sensibilità diversa, imposta da realtà e condizioni socio-culturali che non possono essere ignorate neppure quando si prega, si spera, si invoca e si ringrazia  rivolgendo lo sguardo a Dio.

«Camminiamo, famiglie, continuiamo a camminare! Quello che ci viene promesso è sempre di più. Non perdiamo la speranza a causa dei nostri limiti, ma neppure rinunciamo a cercare la pienezza di amore e di comunione che ci è stata promessa» (Amoris laetitia, 325). Ecco, l’esortazione con cui si conclude Amoris laetitia, può forse servire anche per l’impegno che ci attende nello sforzo di ridefinire e riformulare modelli di preghiera e riferimenti spirituali capaci di accompagnare sia quelle coppie e quelle famiglie che non vogliono rinunciare a una prospettiva cristiana, sia soprattutto quelle che lungo le salite difficili della nostra epoca, hanno smarrito la strada, guardano criticamente alle proposte della Chiesa e sentono vacillare la speranza.

Luigi Moia è caporedattore del mensile di Avvenire, “Noi famiglia & vita”. Il testo riprende parte della Introduzione al volume curato da Barbara Garavaglia, Luoghi dello spirito. Guida pratica ai centri di spiritualità per famiglie, EDB, Bologna 2017 (qui la scheda del volume).

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