Enzo Bianchi trova casa

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Il 9 gennaio un sito di informazione dell’area Torinese, Lo Spiffero, dava notizia del trasferimento di fr. Enzo Bianchi ad Albiano, in provincia di Torino.

La notizia dell’acquisto di un cascinale e di un ampio terreno circostante rende credibile una stabilizzazione dell’ex priore e fondatore della comunità di Bose a una quindicina di chilometri dalla sua fondazione. Riprendo in forma di domanda e risposta le osservazioni e i quesiti che sono stati scritti nei media più interessati alla vicenda.

La pacificazione è lontana?

Gianni Bacci, uno dei primi ospiti di Bose, in un’accorata lettera del 17 gennaio 2022 pubblicata su Lo Spiffero (disponibile qui), ricordando la rotazione degli incarichi nella vita consacrata e monastica, si stupisce del mancato ritorno di Bianchi «ad essere un semplice fratello». «Fr. Enzo, che cosa è accaduto per cambiare così? Non vorrei che fosse il frutto di trent’anni di sovraesposizione mediatica…

Fino ad oggi ho ritenuto opportuno esimermi dal prendere posizione nei social per una parte o per l’altra nella vicenda fra te e la comunità di Bose. Però, se dalla Santa Sede si è giunti a un decreto singolare di tale durezza, penso che non sia stato fatto a cuor leggero ma che, prima, sia stata verificata ogni possibile alternativa. Com’è nell’esperienza di tutti, le colpe non sono mai da una parte sola e ciascuna è chiamata a farsi carico della sua porzione, cosa che, purtroppo, mi pare in questo caso non sia proprio avvenuta.

Senza questo, difficile pensare di “sanare i contrasti” (o gli “equivoci” come li hai definiti tu nell’intervista a Porta a Porta). Al contrario, da te ho letto fin dall’inizio solo parole di accusa che acuivano e ampliavano e non gettavano ponti sul fossato che si stava formando e che ha radici profonde nel tempo».

Nessuna polemica

In un articolo su La Stampa (13 gennaio), Andrea Bucci racconta dell’acquisto della casa e di un supposto dialogo con mons. Luigi Bettazzi: «Al di là delle supposizioni, quel che conta oggi è il progetto di padre Bianchi. È quello che – impropriamente – qualcuno già chiama la nuova Bose.

La casa dell’uomo del dialogo che ha abbandonato la sua creatura di gioventù senza mai lasciarsi andare a polemiche e sbuffi. E pure pronto a frenare gli amici che volevano – pubblicamente – difenderlo. Bianchi ha taciuto e si è mosso. Qui nascerà – forse – una nuova comunità. O uno scampolo di quella vecchia continuerà in modo autonomo il suo cammino».

Da dove arrivano i soldi?

Gianni Bacci: «In questi giorni è apparsa sui giornali la notizia che hai acquistato e stai restaurando un casolare a poco più di una quindicina di chilometri da Bose. Non hai mai nascosto di cercare una soluzione simile e sono felice per te di aver avuto le possibilità economiche di un simile investimento. Il tema però è il rispetto della Regola di Bose che tu stesso hai scritto: tu, fratello e sorella, sei tenuto “innanzitutto a mettere i tuoi beni e il guadagno del tuo lavoro in comunione con gli altri. Consegnerai il tuo salario al fratello incaricato dal consiglio, e così esso non sarà più tuo, ma di tutti” (p. 22 della Regola).

Principio contenuto anche nell’incipit dell’articolo tre dello statuto di Bose. Fr. Enzo non credi opportuno fare chiarezza sulle fonti di questo rilevante impegno finanziario che hai avuto la possibilità di effettuare? Come monaco non potevi averlo, quindi? Questo interroga non solo me ma anche molti altri e capisci che può essere motivo di ulteriore scandalo, delusione, sofferenza?

Ti chiedo il favore di fare chiarezza con quella parresia che da sempre invochi, insegni e hai praticato, con verità. Mi domando anche se, questa tua iniziativa, rispetta il punto 13 del decreto singolare che ti fa “divieto a fondare comunità, associazioni o altre aggregazioni ecclesiali”».

Eusebio Episcopo (uno pseudonimo) annota su Lo Spiffero (16 gennaio): «La segretezza che avvolgeva l’operazione è stata quindi repentinamente abbandonata e sono emersi particolari davvero interessanti… Fonti locali hanno messo in luce che egli (Bianchi) fin dal luglio scorso, pochi giorni dopo il suo trasferimento sulla collina torinese, abbia acquistato un cascinale di notevoli dimensioni e – a giudicare dalla rendita catastale – di notevole valore.

Si tratta di 18 vani con tanto di cortile e sette ettari di terreno, ma soprattutto – particolare non trascurabile – collocati non lontano dal casello autostradale e quindi facilmente raggiungibili senza la necessità, come avveniva per Bose, di inerpicarsi lungo i tornanti della Serra. In paese non si parla d’altro e qualcuno sostiene che nel cascinale, dove la coppia dei precedenti inquilini ha già traslocato, siano avviati lavori di ristrutturazione».

Massimo Faggioli sul suo profilo Twitter: «Vorrei sapere come si fa a farsi punire dal papa con decreto singolare, firmato dal Segretario di Stato, e poi comprare un immobile di 18 vani, con giardino e sette ettari di terreno».

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Ci hanno pensato gli amici

Riccardo Larini sul blog Riprendere altrimenti (14 gennaio, disponibile qui). «Grazie all’aiuto dei molti amici che si è fatto seminando bene e aiutando a sua volta migliaia di persone per oltre cinquant’anni, il fondatore di Bose ha infatti comprato un cascinale ad Albiano di Ivrea, individuando dopo una lunga ricerca il luogo ideale in cui proseguire il proprio servizio alle Chiese e agli uomini e le donne che vorranno incontrarsi con lui e compiere insieme a lui un pezzo di strada alla ricerca di senso e di una vita umana e cristiana più autentiche.

Non si tratta di una nuova fondazione religiosa, né di un “anti-Bose” o di altro desiderio di rivincita ma di un luogo in cui continuare a servire tutte e tutti coloro che lo vorranno, nella condivisione e mediante un’ospitalità molto semplice ed essenziale. Non vi è attorno, a quanto mi risulta, alcun progetto ben preciso e predeterminato. Della sua ricerca di un luogo idoneo a continuare il proprio itinerario personale da qualche parte nel Piemonte, Bianchi ha informato da subito sia il priore di Bose, Luciano Manicardi, sia Amedeo Cencini, il delegato pontificio incaricato dal papa di attuare il decreto singolare del Segretario di Stato».

E rispondendo direttamente a Faggioli: «Caro Faggioli, se in vita tua, invece di continuare a seminare veleno a destra e manca, darai agli altri almeno un millesimo di quello che ha dato Enzo Bianchi al suo prossimo (compreso te, te lo ricordo en passant…), forse potrai sperare – qualora dovessi mai cadere in disgrazia e non ottenere quella cattedra in facoltà pontificie a cui tanto aneli con le tue generose e reiterate stilettate al fondatore di Bose ma non solo – di avere qualcuno che aiuti sia te sia il tuo eventuale ministero».

Non doveva praticare il silenzio?

Marco Grieco sul Domani (13 gennaio) si interroga su un esilio che sembra già finito. Quale valore riconoscere al decreto singolare tanto severo «se a Bianchi stesso viene tuttora concesso di muoversi non solo in ambiti accademici e culturali, ma anche da una diocesi all’altra, ospite dei vescovi italiani?

Il Festival delle religioni a San Miniato, la tavola rotonda alla Fondazione per le scienze religiose di Bologna, l’apertura dell’assemblea diocesana di Pescara – dove pure sarà presente quest’anno –, il convegno ecclesiale diocesano di Ariano Arpino, sono solo alcuni dei numerosi eventi ai quali l’ex priore ha partecipato nel 2021, stando alla fittissima agenda reperibile sul suo blog». Ad Ariano si è presentato assieme a Goffredo Boselli che, secondo il decreto singolare, non dovrebbe più incontrare.

Ha e hanno obbedito

Riccardo Larini sul blog Riprendere altrimenti (14 gennaio): «Contrariamente a quanto scritto a sproposito da alcuni, i quattro membri della comunità raggiunti direttamente dalle ingiunzioni personali del decreto hanno tutti obbedito all’ordine di lasciare Bose e di rinunciare ad alcuni loro fondamentali diritti civili, peraltro di per sé inalienabili. Detto questo, come ribadito anche nella Lettera agli amici pubblicata dalla stessa comunità di Bose il 19 giugno 2020, non vigendo alcuna imputazione di natura morale o dottrinale nei confronti di Bianchi, Boselli, Breda e Casiraghi, a nessuno di loro è stato proibito di “esercitare il ministero monastico di ascolto, di accompagnamento, di predicazione, di studio, di insegnamento, di pubblicazione, di ricerca biblica, teologica, patristica, spirituale”.

Sono rimasto perciò allibito delle elucubrazioni di Marco Grieco, che nella stessa giornata dell’articolo di Bucci ha, ancora una volta, inondato con un’abile miscela di falsità maliziose (molte) e precisi dettagli corrispondenti al vero (una manciata) i lettori di Domani. Secondo Grieco, infatti, Bianchi continuerebbe a disobbedire al decreto vaticano in quanto un vero esilio dovrebbe anche comportare una totale cessazione di qualsiasi attività di predicazione da parte del fondatore di Bose».

Sia il Signore a guidarci

Gianni Bacci: «Fr. Enzo, non credi opportuno chiarire? Capisco che a girarla può essere semplice e che la vita cenobitica è la tua vocazione ma, piuttosto, perché proprio solo a pochi chilometri da Bose? Spero che la location scelta non sia solo un “dispetto” che sarebbe un ulteriore motivo di scandalo. Oggi la comunità di Bose sta con decisione guardando avanti rimarginando la ferita sanguinante e io spero che nessuno, nessuno pensi di poter continuare ad affondare e a far girare il coltello nella piaga».

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25 Commenti

  1. Riccardo 12 febbraio 2023
  2. Anacleto 23 maggio 2022
  3. Andrea 30 gennaio 2022
  4. Maria Grazia Lizzi 28 gennaio 2022
    • Fabio Cittadini 29 gennaio 2022
  5. Paolo 25 gennaio 2022
  6. lorena 24 gennaio 2022
  7. Greta 23 gennaio 2022
    • Gian Piero 24 gennaio 2022
      • Gian Piero 24 gennaio 2022
        • Greta 24 gennaio 2022
          • Fabio Cittadini 26 gennaio 2022
          • Cesare 27 gennaio 2022
      • Riccardo 12 febbraio 2023
  8. Silvia Camaiori 23 gennaio 2022
    • Fabio Cittadini 24 gennaio 2022
    • Marcello Neri 25 gennaio 2022
  9. Marco Valli 23 gennaio 2022
    • Giuliana Babini 2 febbraio 2022
  10. Alfredo Bianco 23 gennaio 2022
  11. Fabio Cittadini 23 gennaio 2022
  12. Christian 23 gennaio 2022
  13. Salfi 23 gennaio 2022
    • Cesare 23 gennaio 2022

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