È rifiorito il monastero Deir Mar Musa

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Il monastero siro-cattolico Deir Mar Musa Al-Habashi (Monastero di San Mosè l’Etiope), in Siria, ha ripreso a vivere, ma del padre gesuita Paolo Dall’Oglio, che l’aveva fondato nel 1982, non si hanno più notizie. Il padre, nel luglio del 2013, aveva cercato di contattare i terroristi dell’Isis per ottenere la liberazione dei due metropoliti di Aleppo, Mar Gregorios Youhanna e Boulos Yazigi. Ma mentre si trovava a Raqqa venne egli stesso rapito dai terroristi e, da allora, non si è saputo più niente.

Si hanno invece buone notizie dai monaci e dalle monache della comunità monastica, a carattere ecumenico, di Khalil Allah (Amici di Dio) che p. Dall’Oglio aveva fondato nel monastero restaurato di Mar Musa. Pur essendo dispersi nel mondo a causa della guerra, in occasione del Natale i monaci e le monache hanno diffuso una lettera, pervenuta anche all’Agenzia Fides (12.12 2017), in cui raccontano ad amici e conoscenti i sentimenti e le opere che hanno segnato quest’anno il loro cammino verso la festa del Natale.

Nella lettera vengono fornite anche notizie sulle iniziative promosse nell’ultimo anno dagli appartenenti alla Comunità. Si racconta che anche la “casa madre” di Deir Mar Musa ha registrato una ripresa dell’attività pastorale e dell’accoglienza dei pellegrini, sia cristiani che musulmani. «La valle del nostro monastero – si legge nella lettera – si è vestita di un affascinante abito rosso, tessuto di fiori di papavero sparsi dovunque. Con l’arrivo della primavera abbiamo sperimentato quest’anno, per la prima volta dopo i lunghi anni della guerra, un’enorme gioia nel vedere la strada che sale al monastero piena di movimento per la presenza di tante famiglie in visita da Nebek. I venerdì sono stati giorni in cui abbiamo accolto centinaia di visitatori. Quanta gioia nel vedere famiglie cristiane e musulmane salire di nuovo insieme per ricevere la benedizione nel luogo santo! Quanta consolazione nel ricevere le visite di ragazzi e ragazze musulmani di Nebek che vengono per far conoscere il “loro” monastero ad amici e colleghi cristiani di altre zone che non lo conoscevano! E quanta commozione, quando alcune donne musulmane si sono avvicinate alle suore per chiedere preghiere per una loro intenzione».

I monaci e le monache di Deir Mar Musa ricordano anche le visite di tanti gruppi (giovani, donne, famiglie, catechisti, scout…) delle diverse parrocchie e anche delle scuole delle città vicine. Ed esprimono gioia per l’entusiasmo del parroco della chiesa siro cattolica di Nebek, padre Saed Massouh, e per la sua frequente presenza al monastero, accompagnato da diversi gruppi di parrocchiani, specialmente di giovani. «Le stanze del monastero dell’Hayek sono state ripulite della polvere lasciata dalla guerra e hanno aperto le loro porte per accogliere i visitatori venuti a passare un periodo di preghiera e di meditazione, lontani dal rumore della città e dalle preoccupazioni della vita, per tornare poi rinfrancati ad affrontare le sfide della vita quotidiana».

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Un commento

  1. Giuseppe Samir EID 24 agosto 2018

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