“Per amore di quei dieci non la distruggerò”

di:

gaza

Abramo stava di fronte al Signore. Gli si avvicinò e disse: “Davvero tu vuoi distruggere insieme il colpevole e l’innocente? Forse in quella città vi sono cinquanta innocenti. Davvero tu li vuoi far morire? Perché invece non perdoni a quella città per amore di quei cinquanta? Allontana da te l’idea di far morire insieme il colpevole e l’innocente! Il giudice del mondo eserciterà forse la giustizia in modo ingiusto?

“Se trovo cinquanta innocenti nella città di Sòdoma”, gli rispose il Signore, “per amor loro perdonerò a tutta la città”…

“Non adirarti, Signore”, riprese Abramo, “parlerò per l’ultima volta. Forse ve ne saranno soltanto dieci”. “Per amore di quei dieci non la distruggerò” rispose il Signore.

Non sono in grado di leggere da solo il testo in ebraico, per cui non so come questo testo viene letto da Netanyahu e dai suoi consulenti religiosi. Questa pagina del capitolo 18 del libro della Genesi forse la interpretano come superata, o forse questo loro Dio l’avrà smentita in qualche altra pagina che non conosco.

Per amore di quei dieci non la distruggerò” rispose il Signore, quel Signore che ho conosciuto come il difensore delle vedove e dei poveri, quel Signore che ho sempre predicato come fonte di ispirazione per la ricerca della riconciliazione tra singoli, famiglie, comunità e persone non più “straniere” tra loro.

Non credo che a Gaza ci siano oggi solo dieci innocenti. Forse la proporzione è rovesciata, forse sono solo dieci, venti, cinquanta… magari cento membri effettivi di Ḥamās che tengono sotto ricatto prima di tutto quei loro connazionali che dicono di voler rappresentare e difendere. E questa nefasta presenza non può giustificare l’annientamento di tutte le altre centinaia di migliaia di persone, già ridotte a bersagli e prive dei più elementari diritti, pur sanciti dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani (10 dicembre 1948,Edizione a cura dell’Ufficio comunicazione istituzionale e dell’Ufficio delle informazioni parlamentari, dell’archivio e delle pubblicazioni del Senato;  www.senato.it/pubblicazioni):

“Considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti umani hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell’umanità, e che l’avvento di un mondo in cui gli esseri umani godano della libertà di parola e di credo e della libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione dell’uomo… (Preambolo)

“Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona” (articolo 3).

“Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un’attività o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuno dei diritti e delle libertà in essa enunciati” (articolo 30).

Questa dichiarazione è stata approvata con 48 voti su 58 Paesi presenti, e nessun Paese si dichiarò contrario. Purtroppo è stata sempre più disattesa, in qualche caso dimenticata, come succede oggi a Gaza e in tanti, troppi paesi del mondo, dove gli innocenti sono sempre la maggioranza, ma purtroppo sopraffatta da interessi politici asserviti a sottintesi interessi economici.

Per amore di quei dieci non la distruggerò”.

L’amore dell’uomo per l’uomo sembra ormai scomparso dall’orizzonte orientale. Forse anche l’amore dell’uomo per Dio. Possiamo ormai solo sperare che almeno l’orizzonte di Dio non spenga l’aurora.

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3 Commenti

  1. Giuseppina 17 settembre 2025
  2. Giuseppina 17 settembre 2025
  3. Claudio 17 settembre 2025

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