Senza preghiera non c’è il Sinodo

di:

mario grech

Con una lettera indirizzata ai vescovi ed eparchi di tutto il mondo, il cardinale Mario Grech, Segretario Generale della Segreteria Generale del Sinodo, invita i fedeli di tutto il mondo a partecipare con la preghiera alla XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi che si aprirà in Vaticano il prossimo 4 ottobre. La lettera del card. Grech risponde a una delle preoccupazioni fondamentali di papa Francesco, che il Sinodo sia anzitutto un evento spirituale,  di preghiera e di ascolto dello Spirito Santo. Sul sito della Segreteria generale del Sinodo si trova il materiale preparato per la preghiera liturgica di domenica 1° ottobre (cf. qui).

Vaticano, 12 settembre 2023

 

Cari fratelli nell’episcopato,

«Il popolo di Dio si è messo in cammino da quando, il 10 ottobre 2021, Papa Francesco ha convocato la Chiesa intera in Sinodo» (Instrumentum laboris, 1) e ora siamo giunti ad un altro passaggio fondamentale del percorso iniziato con la consultazione del popolo di Dio. Tra pochi giorni, il 4 ottobre, il Santo Padre aprirà la prima sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi «Per una chiesa sinodale. Comunione, partecipazione, missione».

«Senza preghiera non ci sarà Sinodo» (Papa Francesco, Intenzione di preghiera per il mese di ottobre 2022). Ti Sinodo è innanzitutto un evento di preghiera e di ascolto che non coinvolge unicamente i membri dell’Assemblea sinodale, ma ogni battezzato, ogni Chiesa particolare. Tutti, infarti, siamo chiamati in questo momento ad unirci nella comunione della preghiera e nell’invocazione insistente dello Spirito santo perché ci guidi nel discernimento di ciò che il Signore chiede oggi alla sua Chiesa. Pertanto scrivo a voi, che siete «il visibile principio e fondamento di unità» (LG 23) nelle vostre Chiese particolari e primi animatori della preghiera per la porzione del popolo di Dio a voi affidata, perché da tutta la Chiesa salga a Dio «una preghiera incessante» (At 12,5) per il Santo Padre, Papa Francesco, e per tutti i membri dell’Assemblea sinodale.

Vi chiedo, perciò, di pregare per il Sinodo e di sollecitare alla preghiera unanime e incessante ogni comunità cristiana nella vostra Chiesa particolare, specialmente le comunità monastiche. La preghiera è una delle forme di partecipazione di ogni vescovo all’azione collegiale e segno eminente della sollecitudine per la Chiesa universale (cf. Apostolorum successores, 13).

Le forme della preghiera

La preghiera si esprime in diverse forme nelle quali si esprimono in modo peculiare le varie dimensioni della vita di una Chiesa sinodale. Innanzitutto la preghiera è ascolto. Aprendo il percorso sinodale, il Santo Padre ha affermato: «Il Sinodo ci offre l’opportunità di diventare Chiesa dell’ascolto: di prenderci una pausa dai nostri ritmi, di arres1are le nostre ansie pastorali per fermarci ad ascoltare» (Roma, 9 ottobre 2021). Il primo passo della preghiera è ascolto della Parola di Dio, l’ascolto dello Spirito. Pertanto il primo contributo di ogni battezzato allo svolgimento dell’Assemblea sinodale sarà un ascolto della Parola di Dio e dello Spirito nella consapevolezza che la voce dello Spirito è sine qua non per il corpo ecclesiale.

Il secondo tratto della preghiera è l’adorazione. il Santo Padre ha affermato: «Quanto ci manca oggi la preghiera di adorazione! Tanti hanno perso non solo l’abitudine, ma anche la nozione di che cosa significa adorare» (Roma, 9 ottobre 2021). Dopo l’ascolto, il silenzio adorante per lo stupore di ciò che Dio dice alla sua Chiesa e per ciò che lo Spirito anche oggi suscita in essa. Il percorso sinodale fin qui percorso ci porta allo stupore, alla conversione del nostro sguardo dalla tristezza della rassegnazione (cf. Lc 24,17) alla gioiosa missione di chi ha scoperto la presenza del Risorto nella propria esistenza (cf. Lc 24,33).

Il terzo volto della preghiera è l’intercessione. Dobbiamo credere nell’efficacia della preghiera di intercessione che non consiste nel piegare la volontà di Dio alla nostra. ma nel chiedere al Signore di illuminare il nostro cuore con la forza del suo Spirito di vita, perché noi sappiamo discernere e fare la sua volontà. «Intercedere» vuol dire anche farsi carico, dichiarare davanti a Dio la nostra partecipazione, il nostro coinvolgimento. Intercedere significa dire: «Mi interessa, ci sto… mi appartiene». Pregare per l’Assemblea sinodale, intercedere per tutti i suoi membri, in primo luogo per il Santo Padre, che così spesso ci chiede di pregare per lui, significa attuare il più alto atto di partecipazione.

infine, cari fratelli, la preghiera è ringraziamento, riconoscendo il primato dell’azione di Dio e della sua grazia in tulle le nostre opere e nella vita della comunità cristiana. Il Santo Padre ha affermato: «La preghiera di ringraziamento comincia sempre da qui: dal riconoscersi preceduti dalla grazia Siamo stati pensati prima che imparassimo a pensare; siamo stati amati prima che imparassimo ad amare: siamo stati desiderati prima che nel nostro cuore spuntasse un desiderio» (Udienza generale, 30 dicembre 2020). La preghiera di ringraziamento è una vera «terapia» per farci passare dal nostro ripiegamento su noi stessi all’apertura alla scoperta di ciò che Dio continua ad operare nella sua Chiesa.

Tutti saremo presenti

Cari fratelli, con la preghiera di ascolto, adorazione, intercessione e ringraziamento tutta la comunità ecclesiale sarà presente, nella forza dello Spirito, all’Assemblea sinodale, come evento che riguarda tutti i battezzati. Vi invito a sottolineare la preghiera per l’Assemblea sinodale soprattutto il 1° ottobre, XXVI domenica del Tempo ordinario (anno A), ricordandola nella predicazione, nella Preghiera universale e nella benedizione finale della celebrazione eucaristica. A questo scopo vi allego alcuni testi che possono essere utilizzati per la Preghiera universale e la benedizione finale (cf. qui).

Ringraziandovi per la vostra sollecitudine nel guidare le vostre Chiese particolari nel percorso sinodale, e ringraziando il Signore per i doni di comunione e di gioiosa speranza che fa fiorire del cammino ecclesiale, assicuro anche la mia preghiera per voi e per il vostro ministero a favore di tutta la Chiesa. Lo Spirito del Signore ci illumini e ci conduca sempre sulla via della sua volontà, perché è unicamente la sua Parola che ci fa vivere (cf. Sal 119,50) e solo in essa possiamo trovare la nostra gioia.

Fraternamente,

Mario Card. Grech,
Segrerario Generale

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