New York: nuovo vescovo per la grande città

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Ronald Hicks, vescovo di Joliet (diocesi confinante con quella di Chicago), succede al card. Timothy Dolan alla guida della Chiesa locale di New York. Nato a Harvey, Hicks è stato ordinato prete dal card. Bernardin e incardinato a Chicago. Dopo studi in filosofia alla Loyola University inizia il suo cammino di preparazione al ministero ordinato.

Trascorre un periodo di missione in Messico, dove era andato per imparare lo spagnolo in vista del ministero pastorale, lavorando a un progetto di accoglienza per bambini e bine orfane in America Latina. Rientrato negli Stati Uniti prosegue con gli studi teologici presso la University of St. Mary of the Lake, che conclude con la licenza. Nel 1994 viene ordinato prete e inizia a esercitare il suo ministero in alcune parrocchie della diocesi. Nel 1999 viene nominato responsabile della formazione presso il seminario della diocesi di Chicago – allora guidata dal card. F. George.

Durante questo periodo prosegue gli studi teologici fino a conseguire il dottorato. Nel 2005 ritorna in America Latina, questa volta in El Salvador – dove è impegnato nella direzione regionale del progetto a cui aveva già partecipato negli anni precedenti in Messico.

Rientra a Chicago nel 2010 dove riprende le sue responsabilità formative nel seminario della diocesi. Nel 2015, il nuovo arcivescovo di Chicago Blaise Cupich gli chiede di affiancarlo nella guida della diocesi nominandolo vicario generale.

Nel 2018, papa Francesco lo nomina vescovo ausiliare di Chicago e nel 2020 lo chiama alla guida della Chiesa di Joliet.

Non un burocrate di curia, Hicks è rimasto un prete con fine sensibilità pastorale, attenzione alla gente (laici e preti), che ha lavorato con ragazzi di strada in contesti di estrema povertà. Chi lo conosce lo ritiene molto distante dal clima delle guerre culturali che dividono la Chiesa americana, definendolo come «semplice cattolico» senza demarcazioni ideologiche di parte. Se proprio si vuole cercare un suo schieramento, questo sta nella cura pastorale della vita della Chiesa, nell’attenzione attiva alla povertà, e nel suo senso di inculturazione dell’annuncio del Vangelo che lo ha spinto a imparare la lingua del grande gruppo latino-americano che fa parte della Chiesa degli Stati Uniti.

Non si tratta certo di un vescovo vicino al sentire religioso che caratterizza la parte cattolica dell’amministrazione Trump – tanto che il suo motto episcopale è in spagnolo «Paz y Bien», attribuito a San Francesco.

«Amo Gesù. E come battezzato cattolico desidero continuare ad annunciare il Vangelo e di assicurarmi che la fede cresca. Non solo per una parte della Chiesa, ma per tutti: giovani e vecchi, e per quelli tra noi che stanno nel mezzo. Gesù dovrebbe essere il centro delle nostre vite, e sono contento di trovare modi per portare Dio e Gesù al centro della nostra Chiesa» – ha detto Hicks a una rivista diocesana in occasione della sua nomina a vescovo di Joliet.

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