Leone XIV e il “disordine informativo”

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Steve Bannon, l’ex stratega di Trump, tra le voci più importanti del movimento Make America Great Again (MAGA), su papa Leone XIV non ha dubbi: «Quest’elezione è più truccata dell’elezione del 2020 contro Trump» (Corriere della Sera, 11 maggio).

George Weigel, biografo di Giovanni Paolo II, neppure: «Nessuna persona seria prende sul serio qualunque cosa venga detta da Steve Bannon sulla Chiesa cattolica» (Corriere della Sera, 13 maggio).

Intanto infuria una vera e propria battaglia su X, ex Twitter, il social media di Elon Musk. Per fortuna, nel pomeriggio avanzato di martedì 13, a circa una settimana dall’elezione, il Dicastero per la comunicazione ci ha detto una parola chiara su quali siano gli account affidabili e ufficiali.

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«Il Santo Padre Leone XIV ha scelto di mantenere attiva la presenza sui social media attraverso gli account ufficiali papali su X e Instagram. Da oggi eredita su X gli account @Pontifex che erano già stati utilizzati da papa Francesco e, prima ancora, da papa Benedetto XVI e che, pubblicando in nove lingue (inglese, spagnolo, portoghese, italiano, francese, tedesco, polacco, arabo e latino), raggiungono complessivamente 52 milioni di follower. I contenuti pubblicati da papa Francesco verranno prossimamente archiviati su un’apposita sezione del sito web istituzionale della Santa Sede Vatican.va.

Su Instagram l’account si chiama @Pontifex – Pope Leo XIV, unico account ufficiale del Santo Padre sulla piattaforma, in continuità con l’account di papa Francesco @Franciscus. I contenuti pubblicati sull’account @Franciscus, rimarranno accessibili come archivio commemorativo».

Meno male, perché la confusione comincia a diventare notevole, parte di quel disordine informativo (analizzato bene nel libro Followers Contro. Twitter scompiglia la Chiesa, Marcianum Press 2023), che, a sua volta, è una precisa strategia per seminare dubbio e confusione. Basta fare un giro su X per vedere che, nelle ore dopo l’elezione, sono cominciati a circolare account che sembrano verosimili.

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Tre esempi possono bastare: Rerum Romanarum (no comment!, ndr); Pope Leo XIV Project, che si autodefinisce “satirico” o anche Papa Leon español che, in poche ore, ha raggiunto decine di migliaia di followers.

Imperversa poi il vescovo Athanasius Schneider, uno dei sostenitori dell’apostasia di papa Francesco, secondo cui il «primo dovere» di papa Leone XIV è annunciare il Vangelo e non il Vaticano II. Sarebbe residuale e ininfluente, se non fosse continuamente rilanciato dal gruppo multimediale statunitense EWTN, che si autoqualifica cattolico.

Da non scordare Alejandro Bermudez, dell’ex Sodalizio di Vita Cristiana (Bermudez è stato estromesso e il Sodalizio è stato poi sciolto con Decreto della Congregazione vaticana per la vita consacrata e gli istituti di vita apostolica), che, dall’alto dei suoi oltre 70 mila followers, riprende le macchinazioni rivelate da Francis X. Rocca da quando scrive sul National Catholic Register (sempre gruppo EWTN).

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Francis X. Rocca ha ricostruito in un lungo articolo l’incontro che ha avuto insieme ad un collega con padre Robert Francis Prevost nel 2012, quando era superiore generale degli Agostiniani.

Nell’ottobre 2012 Prevost, sollecitato dai due cronisti, ribadiva quanto sostenuto nel suo intervento al Sinodo appena concluso (sulla nuova evangelizzazione) e cioè come i media occidentali stessero promuovendo quelle che lui chiamava «scelte di vita anticristiane» – tra cui aborto, eutanasia e matrimonio tra persone dello stesso sesso – e di come la Chiesa cattolica potesse rispondere.

Spiega Rocca: «Il contenuto del suo discorso sinodale del 2012 (di Prevost, ndr) non contraddiceva, a rigor di termini, nulla dell’insegnamento di papa Francesco, ma il suo tono controculturale ha colpito in modo netto per contrasto con l’approccio conciliatorio del papa argentino alla cultura laica».

Questo è il punto. Prevost era con il papa nel 2012, o no? Prima di diventare cardinale, nel 2023, il collega di Rocca chiede di nuovo a Prevost se è ancora d’accordo con quanto diceva nel 2012. Risposta del neo-cardinale: «Papa Francesco ha chiarito che non vuole che le persone siano escluse semplicemente sulla base delle scelte che fanno, che si tratti di stile di vita, lavoro, modo di vestire o altro. La dottrina non è cambiata, e la gente non ha ancora detto: “Stiamo cercando questo tipo di cambiamento”. Ma stiamo cercando di essere più accoglienti e aperti, e di dire che tutti sono benvenuti nella Chiesa». Per Rocca la questione è estremamente chiara: si tratta «della prima controversia del suo pontificato».

Invece, ad avviso di chi scrive, è la prova-provata, applicata a Leone XIV, del metodo con cui lavora il mondo tradizionalista. Accennando, insinuando, collocando dei problemi dove non ne esistono.

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Dunque, abbiamo appena cominciato a vedere in azione il disordine informativo contro papa Leone XIV. Sarà interessante verificare se la macchina vaticana dei media riuscirà ad impostare, questa volta, un’azione efficace e una strategia all’altezza della sfida.

Tra l’altro si tratta di soldi, e anche tanti: il deficit della Santa Sede, di cui si parla, sembrerebbe provenire in larga parte dal venir meno di tanti finanziamenti nordamericani. E lì spunta il mondo conservatore cattolico dei vari Bannon. Che sono pochi, certo, molto chiassosi, ma con le chiavi di molte borse.

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12 Commenti

  1. Adelmo Li Cauzi 17 maggio 2025
    • Anima errante 18 maggio 2025
      • Adelmo Li Cauzi 18 maggio 2025
        • Anima errante 18 maggio 2025
          • Adelmo Li Cauzi 19 maggio 2025
          • Anima errante 20 maggio 2025
  2. Barbara 17 maggio 2025
    • Pietro 17 maggio 2025
  3. Pietro 17 maggio 2025
    • Enrico 17 maggio 2025
      • Pietro 17 maggio 2025
  4. 68ina felice 17 maggio 2025

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