
Discorso pronunciato dal card. Pietro Parolin, Segretario di stato vaticano, in occasione del ricevimento presso le Nazioni Unite a New York per l’elezione di sua santità Papa Leone XIV.
Eccellenze, illustri ambasciatori, signore e signori,
è un piacere rivolgermi a voi oggi, riuniti per celebrare l’elezione di Sua Santità Papa Leone XIV. Estendo la mia gratitudine a Sua Eccellenza l’Arcivescovo Gabriele Caccia per aver organizzato questo evento e a ciascuno di voi per la vostra presenza qui oggi.
L’elezione di un nuovo Papa è un’occasione di rinnovamento, non solo per i cattolici, ma per tutti coloro che cercano un mondo più giusto, solidale e pacifico.
Papa Leone, nei suoi primi giorni come successore di Pietro, ha espresso il suo profondo impegno a costruire ponti, sottolineando la necessità di incontrarsi, dialogare e negoziare.[1] La Santa Sede ribadisce il suo incondizionato sostegno alla missione delle Nazioni Unite: essere un forum in cui gli Stati dialogano, dando voce ai loro popoli, e in cui si formano le soluzioni alle sfide più grandi dell’umanità.
In un mondo segnato da divisioni, conflitti e questioni globali urgenti – dal cambiamento climatico alla migrazione e all’intelligenza artificiale – Papa Leone ci invita ad abbracciare una diplomazia dell’incontro.
Si tratta di una diplomazia che ascolta con umiltà, agisce con compassione e cerca il bene comune al di sopra di tutto. La Santa Sede, sotto la sua guida, si impegna a lavorare al vostro fianco, rappresentanti delle nazioni, per promuovere la dignità umana, proteggere i più vulnerabili e costruire ponti dove altrimenti potrebbe prevalere la sfiducia.
Il vostro ruolo di rappresentanti dei vostri Paesi è fondamentale per tessere la trama della cooperazione internazionale. La Santa Sede riconosce i sacrifici che fate per promuovere la pace e la giustizia, spesso di fronte a grandi complessità.
La visione di Papa Leone è in linea con questa nobile ricerca che privilegia un’attività diplomatica fondata sui pilastri della pace, della giustizia e della verità.[2] È così che la Santa Sede, impegnata per la verità e la giustizia, continuerà a offrire la sua voce morale in difesa dei poveri e dei bisognosi, e nella ricerca della pace e dello sviluppo umano integrale.
Possiamo noi, insieme, rispondere all’appello del Santo Padre e diventare coloro che seminano la pace che durerà nel corso della storia, non coloro che mietono vittime.[3]
Ancora una volta, grazie per la vostra presenza e per la vostra dedizione al servizio dell’umanità. Dio vi benedica, benedica le vostre famiglie e le nazioni che rappresentate. Andiamo avanti insieme, ispirati dalla speranza e dalla visione di Papa Leone.
Mentre celebriamo questo nuovo capitolo nella vita della Chiesa, vi invito a unirvi a me in un brindisi in onore di Papa Leone XIV, affinché il Signore lo preservi, gli conceda vita e salute, lo renda felice sulla terra e lo preservi da ogni male.
Grazie.
- Originale inglese, qui.
[1] Cfr. Papa Leone XIV, Discorso ai partecipanti al Giubileo delle Chiese orientali, 14 maggio 2025.
[2] Cfr. Papa Leone XIV, Discorso al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, 16 maggio 2025.
[3] Cfr. Papa Leone XIV, Messaggio in occasione del X, 15 maggio 2025.






Mi scuso per il commento doppio, errore mio nello scrivere. Sul resto che dire, se uno preferisce una fede totalmente disincarnata, con il Papa che risiede su una nuvoletta e non si preoccupa di pace neppure di fronte ad un mondo in cui persone concrete soffrono, pazienza. Mi stupisce sempre come online si trovino sempre voci cattoliche molto molto particolari e distanti dal sentire comune ecclesiale. La maggior parte delle persone che conosco apprezza che il Papa si spenda per la pace, ma c’è sempre qualche cosa da imparare nel prediligere la guerra ad un’azione diplomatica.
La diplomazia vaticana e lo stato vaticano sono un dramma per la diffusione del messaggio di Gesù. Ecco oggi su tutti i giornali, la Russia che rifiuta i negoziati in Vaticano. La Chiesa ne esce come una organizzazione politica perdente, che non ha neppure il senso della realtà, e si immischia nei dialoghi tra potenti e tiranni. Non è questo il modo di essere operatori di pace. Lasciamolo fare ai politici e ai laici impegnati.
L’accento dei media, comprensibilmente, è sulle azioni politiche del vaticano. La dottrina sociale e l’impegno civico-politico della chiesa sono importanti. Quando però la narrazione fa percepire la chiesa come una associazione politica il 90% delle volte, bisogna porsi serie domande. Il Papa è un politico che fa appelli per la pace con tutta la sua organizzazione, dai loro palazzi ecclesiastici formati alla scuola diplomatica del vaticano…. E’ una narrazione che aiuta le persone ad avvicinarsi a Dio? Alla chiesa? No, affatto.
La chiesa è una comunità di persone che ha creduto che Dio si è incarnato in un manovale, i suoi precursori erano pescatori, tutta gente normale e semplice, convinti di portare una salvezza trascendente, indipendentemente dalla condizione sociale, uomini, donne, romani, greci, schiavi o liberi. Oggi la chiesa è diplomatica, accademica, romana, pontificia, santo padre e robe varie, con titoli di onore, cerimoniali trine ed etichette, va a cercare i favori dei potenti, con il pretesto del bene spirituale dei fedeli e della diffusione del messaggio, dandosi la zappa sui piedi. Una istituzione governata secondo i principi mondani della diplomazia e dell’intelligence spacciati per Spirito Santo. Il regno della luce che vuole fare a braccetto con quello delle tenebre. Nessuno dice che la chiesa deve essere puro spirito e vivere di aria. Ci vuole però un ripensamento perchè l’attuale impostazione è tragica e non aiuta le persone ad avvicinarsi a Dio. Ci sono tante persone purtroppo che sono irretite in questo vero e proprio fondamentalismo e considerano la forma attuale della chiesa inscindibile dal contenuto e ormai sacralizzata. E quando sull’Ansa ci scrivono che la Russia rifiuti i negoziati è Gesù a farci una brutta figura perchè la gente pensa: i suoi discepoli sono sognatori e allocchi. E infatti è proprio così perchè invece di fare le cose UMILI che devono fare, come annunciare il vangelo alla gente semplice, ai carcerati, alle persone ammalate e sole, visitare le parrocchie e sostenere i buoni preti di campagna, vanno dietro ai politici ed agli incontri con i capi di stato con 0 risultati e massima vergogna per sè e per il Signore che vogliono rappresentare.
Scusa ma con tutto il rispetto per la laicità dello Stato se la Russia rifiuta la gentile offerta della Santa Sede ci fa brutta figura lei non la Chiesa. Soprattutto tenuto conto che è stata la Russia a provocare la guerra. Va bene doversi sentire in colpa ma per questo proprio no..
Ciao Angela,
la Russia sta messa molto male è inqualificabile. Certo che ci fa una brutta figura. La Chiesa però immischiandosi in questi dialoghi con i potenti, con i mezzi utilizzati dai potenti, cioè diplomazia e intelligence, ci fa una brutta figura nel senso che dà un’ immagine di sè di una potenza politica più che spirituale. Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Scegli di proporti come chiesa a livello di Nazioni Unite e comunità internazionale come uno Stato Vaticano che vuol far valere la sua influenza mentre predichi povertà, trasparenza, attenzione agli ultimi e accoglienza degli immigrati, mentre sei il territorio più inaccessibile tra alte mura leonine? Non sei più molto credibile dal punto di vista spirituale e l’annuncio del Vangelo ci rimette. Almeno secondo me, poi se qualcuno ritiene che lo Stato Vaticano aiuti la causa del Vangelo è libero di pensarlo… Pensa ad un papa non politico, non avrebbe molto più appeal spiritualmente? Perchè il problema non sono i buoni cattolici, che vanno fieri delle opere del Bernini e si sentono sicuri in una istituzione enorme e potente-secondo i criteri del mondo. Loro ci sono nati e cresciuti e a loro va tutto bene. Il punto fondamentale è come scegliere una forma di questa istituzione che possa rispecchiare il meglio possibile il messaggio evangelico e raggiungere le persone che non conoscono Dio aumentando la credibilità e la coerenza con ciò che si predica
Ma non è politica, al netto dell’attenzione mediatica. A portare avanti la”diplomazia” sono uomini di fede profonda, come Zuppi. Già inviato da Francesco in Russia e América. È un lavoro di ricucitura paziente che coinvolge anche la Chiesa ortodossa o, come ha giustamente ricordato padre Pizzaballa, gli ebrei. Perché in un conflitto non ci sono solo i potenti ma anche persone semplici che lo subiscono e che rimangono intrappolate in una ragnatela di odi reciproci che non hanno scatenato. Il Vaticano è uno stato simbolico che permette alla Chiesa di svolgere un ruolo chiaro ma non invadente, poi c’è la Chiesa presente in tutti gli angoli del mondo… Ma non è politica, al netto dell’attenzione mediatica. A portare avanti la”diplomazia” sono uomini di fede profonda, come Zuppi. Già inviato da Francesco in Russia e América. È un lavoro di ricucitura paziente che coinvolge anche la Chiesa ortodossa o, come ha giustamente ricordato padre Pizzaballa, gli ebrei. Perché in un conflitto non ci sono solo i potenti ma anche persone semplici che lo subiscono e che rimangono intrappolate in una ragnatela di odi reciproci che non hanno scatenato. Il Vaticano è uno stato simbolico che permette alla Chiesa di svolgere un ruolo chiaro ma non invadente, poi c’è la Chiesa presente in tutti gli angoli del mondo…
Il Vaticano è uno stato reale con reale indipendenza territoriale e fa politica. Non è invadente solo per noi cattolici, è molto invadente invece per tutti coloro che non condividono l’impostazione cattolica. Tenta di imporre politicamente la sua dottrina sociale, ma allora non è più un annuncio di Gesù che salva tutti, l’accento è già spostato su altro e finisce sempre di tingersi di un colore politico o venire strumentalizzato. Sui giornali ecclesiastici i prelati sono tutti uomini di fede profonda. Bisogna conoscerli personalmente… Fede profonda ce l’ha colui che non usa i metodi delle tenebre, è caritatevole verso i deboli, non accetta informazioni dagli uomini delle tenebre e non ne fornisce, perchè la sua missione è un’altra: vivere lontano dal’ipocrisia, testimoniare la trasparenza, e il suo Salvatore. Non è possibile usare certi metodi con coscienza pulita. Parli così perchè forse non conosci i metodi che questa diplomazia ecclesiastica utilizza. Forse si può ottenere qualche risultato di sollievo per le persone coinvolte nei conflitti o i poveri, o condizioni più favorevoli per la chiesa in un determinato paese, ma a quale prezzo di perdita di credibilità verso l’esterno e di perdita di fiducia all’interno?
Perchè questi stessi uomini così spirituali che spiano sotto la coltre del segreto pontificio poi sono gli stessi, che ispirati dallo Spirito Santo dovrebbero scrivere cose pure per guidarci…