PAROLE IN VIAGGIO/5
L’emergenza Coronavirus ha costretto a rinviare diversi appuntamenti di «Parole in viaggio», l’iniziativa organizzata in nove città italiane per celebrare il bicentenario di Marietti 1820. Tuttavia, grazie alla collaborazione con l’Ansa, le sintesi delle lezioni vengono pubblicate sul sito dell’agenzia di stampa e le interviste agli autori proseguono in radio, con la rubrica «Il posto delle parole», condotta da Livio Partiti. L’iniziativa si avvale della collaborazione di Bper banca, Emme promozione, Edimill e Tuna bites. Ogni sette giorni Settimananews propone le sintesi delle lezioni e le interviste radiofoniche. Proseguiamo con la parola Costituzione, affidata a Paolo Grossi, Presidente emerito della Corte Costituzionale e autore per Marietti 1820 del libro Una Costituzione da vivere. Breviario di valori per italiani di ogni età.
In più occasioni mi è capitato, rivolgèndomi a studenti in tutta Italia, di parlare di una attuale “giovinezza” della nostra Costituzione; e poiché sono consapevole che la nostra Carta è vecchia di ben settantadue anni, ho immediatamente cercato di motivare quella qualificazione che può sembrare stonata. Sì, una giovinezza che perdura, grazie alla impronta che ebbe al suo nascere.
Frutto di una Assemblea Costituente liberamente eletta da tutto il popolo italiano (ed era la prima volta, in assoluto!), essa risente di come si lavorò in modo straordinariamente costruttivo e lungimirante negli anni 1946/1947, mettendo da parte le contrapposizioni ideologiche e politiche e mirando a fornire il nuovo Stato di basamenti sicuri. Ci furono sinergie, perché prevalse nei Padri Costituenti un forte sentimento di responsabilità.
Erano i primi anni di rigenerazione di un popolo finalmente libero e finalmente capace di nutrire valori universalmente condivisi, tali da fondare una prospera e solida struttura politica. La si edificò su un pilastro portante: la persona umana, individuando i suoi diritti e i suoi doveri, e conclamando che la nascente Repubblica doveva avere come finalità preminente la protezione e promozione della dignità di ogni cittadino. Una persona, però, disegnata come creatura naturalmente sociale, in rapporto con gli altri e non chiusa in un suo isolazionismo egoistico; una persona che trovava integrazioni preziose nelle diverse formazione sociali (prima fra tutte la famiglia).
L’architettura dei Costituenti non peccava di astrattezza e voleva, al contrario, servire al maggior benessere di ogni cittadino nella sua concreta esistenza quotidiana, nessuno escluso, tanto meno il più povero e il più bisognoso di aiuto. I Costituenti hanno identificato gli autentici valori che formano la radicazione profonda della nostra società e che rappresentano una inesauribile ricchezza; valori che possono reggere egregiamente alla usura del tempo e che rendono la nostra Costituzione, ancora oggi 2020, capace di ordinare adeguatamente la complessità della Repubblica.
Ascolta l’intervista con Paolo Grossi:
https://ilpostodelleparole.it/paolo-grossi/paolo-grossi-una-costituzione-da-vivere/