La supremazia occidentale di Galli della Loggia

di:

galli della loggia

Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera del 3 gennaio scorso ha controreplicato al vescovo Bruno Forte nella discussione su limiti ed errori dell’operato di papa Francesco, accusato di star conducendo la Chiesa cattolica a mancare l’incontro con «la nostra epoca, in particolare nei punti alti del suo sviluppo», ossia l’Occidente bianco, privilegiando il rapporto con le «misere plebi del Sud del mondo», a proposito delle quali Galli della Loggia dà per scontato che si debba «auspicare, come ovvio, un elevamento e un progresso che le portino alle medesime condizioni delle nostre contrade».

Si tratta di affermazioni perentorie che – a mio modo di vedere – si portano addosso una supposta e indiscutibile superiorità delle culture del Nord della Terra, con il loro corollario di positiva esperienza plurisecolare di colonialismo che avrebbe aiutato le popolazioni “sfortunate” del Sud del mondo ad uscire dal sottosviluppo.

Insomma, siamo ancora al racconto che ci siamo fatti in Europa a partire dalle grandi esplorazioni geografiche e dalla rivoluzione industriale per legittimare lo sfruttamento delle ricchezze altrui e i genocidi di interi popoli.

Papa Francesco, che non si vergogna di essere un sudamericano, tutte queste cose le sa bene ed è per me ben comprensibile come l’ispirazione anticolonialista del suo pontificato possa costituire uno scandalo per persone come Galli della Loggia.

Il fatto è che si fa fatica ad accettare che «le misere plebi del Sud del mondo» siano da riconoscere come le vere custodi della Terra e della biodiversità, a fronte di condizioni alterate di una natura e di un clima fuori controllo: perciò non dovrebbero essere definite “misere”, bensì “colte”, ossia portatrici di saggezze decisive anche per noi occidentali, nonché per il futuro degli umani. Meritano il nostro rispetto e lo scambio di saperi alla pari con noi.

Negli anni del suo pontificato Francesco è stato l’unico fra i grandi leader del pianeta a proporre con forza l’urgenza le ragioni di una rivoluzione anticolonialista, anche e soprattutto nelle nostre teste.

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un commento

Questo sito fa uso di cookies tecnici ed analitici, non di profilazione. Clicca per leggere l'informativa completa.

Questo sito utilizza esclusivamente cookie tecnici ed analitici con mascheratura dell'indirizzo IP del navigatore. L'utilizzo dei cookie è funzionale al fine di permettere i funzionamenti e fonire migliore esperienza di navigazione all'utente, garantendone la privacy. Non sono predisposti sul presente sito cookies di profilazione, nè di prima, né di terza parte. In ottemperanza del Regolamento Europeo 679/2016, altrimenti General Data Protection Regulation (GDPR), nonché delle disposizioni previste dal d. lgs. 196/2003 novellato dal d.lgs 101/2018, altrimenti "Codice privacy", con specifico riferimento all'articolo 122 del medesimo, citando poi il provvedimento dell'authority di garanzia, altrimenti autorità "Garante per la protezione dei dati personali", la quale con il pronunciamento "Linee guida cookie e altri strumenti di tracciamento del 10 giugno 2021 [9677876]" , specifica ulteriormente le modalità, i diritti degli interessati, i doveri dei titolari del trattamento e le best practice in materia, cliccando su "Accetto", in modo del tutto libero e consapevole, si perviene a conoscenza del fatto che su questo sito web è fatto utilizzo di cookie tecnici, strettamente necessari al funzionamento tecnico del sito, e di i cookie analytics, con mascharatura dell'indirizzo IP. Vedasi il succitato provvedimento al 7.2. I cookies hanno, come previsto per legge, una durata di permanenza sui dispositivi dei navigatori di 6 mesi, terminati i quali verrà reiterata segnalazione di utilizzo e richiesta di accettazione. Non sono previsti cookie wall, accettazioni con scrolling o altre modalità considerabili non corrette e non trasparenti.

Ho preso visione ed accetto