Nella celebrazione della memoria di Sant’Agata ci emoziona sempre il coraggio di questa giovane donna che non abbassa la testa davanti al potere del console Quinziano: sostiene il suo sguardo malvagio e il suo interrogatorio persecutorio con la dolcezza dell’eloquio e la mansuetudine insita nel suo nome, come si evince anche dagli Atti dei Martiri.
Dal riferimento storico del passato agli eventi storici contemporanei il passo è breve.
Lo scorso 20 gennaio Donald Trump si è presentato alla nazione e al mondo come un vincitore assoluto, un uomo capace di usare la forza e che merita di indossare la corona non solo di Presidente degli Stati Uniti, ma di imperatore, il cui potere sarebbe legittimato da Dio stesso, che lo ha preservato da un attentato. Come ci ricorda la Bibbia su cui il neo eletto ha giurato, però, anche le statue d’oro e d’argento sono fragili perché hanno i piedi di argilla e possono essere frantumate (cf. Dn 2,31-35).
Il giorno successivo, infatti, in occasione di una cerimonia di preghiera alla National Cathedral di Washington, la vescova episcopaliana Mariann Budde ha buttato giù dal «piedistallo» il presidente Trump, chiedendogli dal pulpito di avere misericordia per i gay e gli immigrati clandestini, presi di mira nei suoi primi ordini esecutivi:
Nel nome del nostro Dio, vi chiedo di avere pietà delle persone nel nostro Paese che ora sono spaventate. Ci sono bambini gay, lesbiche e transgender in famiglie democratiche, repubblicane e indipendenti, alcuni dei quali temono per la propria vita.
Mariann Budde è una delle voci più influenti della Chiesa episcopale americana, nota per il suo impegno verso la giustizia sociale e i diritti umani. Usando la «parresia», la parola pronunciata con verità e franchezza, la vescova ha avuto coraggio e, con eleganza ed umiltà, ha messo Trump di fronte alle sue responsabilità, facendo un appello a nome di tutte le persone angariate dai suoi decreti.
Vi chiedo di avere pietà, signor Presidente, di coloro nelle nostre comunità i cui figli temono che i loro genitori vengano portati via. E che aiutiate coloro che fuggono dalle zone di guerra e dalle persecuzioni nelle loro terre a trovare compassione e accoglienza qui.
Tale appello ha suscitato l’ammirazione di quanti credono ancora nella democrazia e non nella forza. Quali ritorsioni dovrà subire la vescova? Non sappiamo, forse dipenderà anche dal consenso che avrà. Anche per questo, come membri di un gruppo di studio teologico che riflette sul tema della donna nella Chiesa, desideriamo esprimere pieno sostegno al messaggio che Mariann Budde ha rivolto al presidente Trump e condividere la sua consapevolezza:
Il nostro Dio ci insegna che dobbiamo essere misericordiosi con lo straniero, perché un tempo eravamo tutti stranieri in questa terra.
Marilena Tomaselli,
Giuseppina Pennisi,
Rosaria Parisi,
Maria Dolores Doria,
Laura Cardillo,
Cinzia Vasile,
Anna Pilato,
Melita Ronsisvalle,
Lorena Bucolo,
Margherita D’Aquino,
Anna Maria Marcedone,
Silvana Schifano,
Maria Pia La Manna,
Sonia Chiavaroli







Mariann Budde è una donna ammirevole perchè evangelica e difenditrice degli emarginiti, stranieri e indifesi. Coraggiosa e forte perchè davanti a un uomo antievangelico e disumano ha saputo denunciare un comportamento che va contro il bene della nazione e anche di tutta l’umanità. Una donna validamente consacrata vescovo dando un esempio a vescovi cattolici pavidi e conniventi con coloro che sono al potere e non hanno principi etici e neppure evangelici. Ci vorrebbero, nel mondo, donne come Maeriann!
Scusate ma Trump ha dato ordine di uccidere i gay? Non mi pare.
E allora perché questi temono per la propria vita?
Ma poi siamo proprio sicuri che temano per la propria vita?
Mah!
Può fare uno sforzo di immaginazione e provare a capire che cosa deve passare un adolescente gay rifiutato dai suoi genitori perché gay? Bullizzato a scuola perché gay. Costretto a non essere sé stesso perché se vai in giro mano nella mano con il tuo ragazzo il minimo che ti può capitare è di venire insultato.
Può non essere un pericolo immediato di vita (ma spoiler: ci sono persone che vengono uccise “perché gay”), ma è un pericolo per la serenità mentale.
E sì: alcuni temono per la propria vita.
E sì: il clima di ostilità contribuisce a questo timore.
E si: questo clima di ostilità è sempre più legittimato, se vengono meno le garanzie di protezione.
E sì: l’idea che essere gay vuol dire essere sbagliati è un’idea che ha bisogno di molta misericordia perché finalmente venga superata.
E lei riesce ad immaginare la disperazione di un ragazzo di 18 anni che ai rittrova devastato nel fisico e nella mente perché i propri genitori woke hanno ben pensato di tagliargli il pene quando aveva 12 anni?
Assolutamente si. Infatti io parlavo di gay e non di trans. Sono due questioni diverse. E le questioni che io ho posto non hanno avuto risposta nella sua domanda.
(In ogni caso, non c’è chirurgia a 12 anni: casomai trattamento ormonale, che non mi trova d’accordo).
Tipo quante?
https://hsph.harvard.edu/news/gender-affirming-surgeries-rarely-performed-on-transgender-youth/
Comunque posta così ignora il fatto che le persone con la disforia di genere soffrono nella loro condizione, ma molti ignorano questa cosa.
Ovviamente è da dire che la riassegnazione chirurgica dovrebbe essere una cosa da evitare se possibile
Comunque, parlando di interventi ai genitali, ha da dire sul fatto che circa il 70% dei maschi statunitensi viene circonciso da neonato?
Accostare Sant’Agata che ha dato il sangue per non rinnegare la sua fedeltà a Cristo con questa donna che veste illegittimamente i panni di un vescovo (ed in fatti “vescova” non è) non mi trova certo d’accordo. Inoltre la sua difesa degli “ultimi” è come al solito parziale e politica. Dovrebbe ricordare anche i bambini mutilati e rovinati per sempre dalla ideologia LGBT, i bambini uccisi nel ventre materno, gli uomini e e donne uccisi stuprati aggrediti da molti clandestini che hanno portato criminalità e droga. Le conseguenze per lei? Essere portate sugli altari del politicamente corretto!!! Suvvia…
La vescova Mariann Budde, sposata e madre, è una donna intelligente, preparata, forte e coraggiosa. Altrettanto forte e coraggiosa è la sua Chiesa che, a differenza della chiesa cattolica, non ha paura delle donne e non ha problemi a riconoscere la piena parità uomo-donna, ammettendo, giustamente, il sacerdozio femminile, anche di persone con famiglia e quindi più capaci di comprenderne la realtà. Ammiro questa grande donna e la sua Chiesa.
Per pretta dottrina romana, però, in complemento di compiti: Cristo miete e la Madonna raccoglie la spiga. Questa è, secondo ragione, la realtà delle cose ed è certamente vero se così tale reciprocità di adempimenti risulta comprovata dalla vecchia sapienza dei proverbi e dei detti popolari. Tralasciando i gay che sono detti e ridetti e Trump, per suo verso, ha ragione, ma per gli altri attuali eventi sembra, e secondo i proverbi abruzzesi che Trump voglia, e senza conseguenze, il comodo godimento di trovare “Cristo a mietere e la Madonna a raccogliere la spiga”, dimenticandosi in ciò, insieme al popolo USA che si trova sulla terra, talché, ha per terra i piedi. Che determinati appunti siano stati esposti al Presidente Trump è per certo, e benché anche il contesto, anche condivisibile. Ciò che non si comprende è questa forte enfatizzazione che il rilievo critico sia stato avanzato da una donna. Per quale ragione un vescovo uomo non avrebbe dovuto fare lo stesso se la sostanza dell’argomento riguarda questioni di politica generale, quali dazi e rimpatri, che influiranno su tutti senza distinzione di sesso. Non sembra che Trump ha messo le sanzioni soltanto alle femmine.