
Per la prima volta nella storia sarà una donna, Sarah Mullally, a guidare la Chiesa d’Inghilterra e, di conseguenza, la Comunione anglicana con i suoi circa 85 milioni di fedeli. Mullally, attuale vescovo di Londra, succede come 106° arcivescovo di Canterbury a Justin Welby, dimessosi lo scorso 24 novembre 2024 (cf. SettimanaNews). Re Carlo III ha approvato la nomina il 3 ottobre. Nata a Woking, nella contea del Surrey, nel 1962, si è convertita al cristianesimo all’età di 16 anni. Prima di essere ordinata (nel 2001), ha lavorato come infermiera, con ruoli di responsabilità e riconoscimenti, nel Servizio sanitario nazionale. Verrà insediata ufficialmente durante una cerimonia nella cattedrale di Canterbury il prossimo 25 marzo 2026.
Il cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei cristiani, ha scritto all’arcivescova eletta Sarah Mullally «per esprimere gli auguri più sinceri della Chiesa cattolica mentre si prepara ad assumere questo importante servizio nella tua Chiesa». «Prego che il Signore la benedica con i doni necessari per il ministero tanto impegnativo al quale è stata chiamata, rendendola uno strumento di comunione e di unità per i fedeli tra i quali servirà», ha dichiarato dopo l’approvazione della sua nomina da parte del Re Carlo III, lo scorso 3 ottobre.
Riflettendo sullo sviluppo del dialogo e della comprensione reciproca tra la Chiesa cattolica e quella anglicana negli ultimi sessant’anni — nonostante «tensioni occasionali» — e sull’affetto manifestato dopo la morte di papa Francesco, il cardinale Koch ha espresso la sua «fervida speranza che una simile vicinanza possa continuare negli anni a venire, mentre proseguiamo a camminare insieme sulla strada».
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Anche altri leader religiosi in tutto il mondo hanno espresso le loro congratulazioni a Mullally. Il Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC) ha accolto con favore la sua «storica nomina». Il segretario generale del CEC, il dott. Gerry Pillay, ha dichiarato:
«Come prima donna a ricoprire questo importante incarico, possa la tua leadership aiutare la Chiesa ad ascoltare in profondità – soprattutto coloro che hanno sofferto, le zone di confine del dubbio, le molte voci spesso inascoltate – e a ricostruire la fiducia laddove è stata infranta».
Il vescovo Anthony Poggo, segretario generale della Comunione anglicana, ha invitato le chiese appartenenti «a pregare per l’arcivescova designata mentre si prepara ad assumere questo importante ministero».
«In alcune regioni, i legami della nostra Comunione anglicana sono tesi. Esistono disaccordi e divisioni tra le nostre chiese che hanno bisogno della guarigione di Dio. (…) In tutto questo, possa Dio concedere all’arcivescova designata saggezza e discernimento, mentre cerca di ascoltare le chiese appartenenti alla Comunione, incoraggiare il sostegno reciproco e promuovere l’unità».
Tali divisioni sono emerse in particolare in Africa, dove i membri della Global Fellowship of Confessing Anglicans (Gafcon), una rete di chiese anglicane conservatrici, hanno accolto la notizia della nomina «con tristezza».
L’arcivescovo Henry Ndukuba, primate della Chiesa anglicana della Nigeria, ha definito la nomina «un evento triste per la Comunione». La Chiesa dell’Africa meridionale, che non fa parte della Gafcon, l’ha invece definita «storica» e ha affermato di «accogliere calorosamente l’annuncio».
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La Gafcon è nata a Gerusalemme nel 2008 in risposta a quelle che le chiese conservatrici consideravano profonde divergenze teologiche all’interno della Comunione anglicana, in particolare riguardo alla questione delle unioni tra persone dello stesso sesso. Il movimento dichiarava di voler difendere i «principi dell’ortodossia», opponendosi a sviluppi come l’ordinazione di donne vescovo nella Chiesa d’Inghilterra nel 2014.
Nella «Dichiarazione di Kigali» del 2023, il gruppo ha respinto la leadership dell’allora arcivescovo di Canterbury Justin Welby per le proposte di benedizione delle coppie omosessuali.
«Avevamo sperato che la Chiesa d’Inghilterra tenesse conto di tutto questo nella scelta del nuovo arcivescovo di Canterbury e scegliesse una persona capace di unire una Comunione anglicana divisa», si legge in una lettera inviata la scorsa settimana alle chiese della Gafcon dall’arcivescovo del Ruanda Laurent Mbanda, presidente del consiglio direttivo.
«Purtroppo, non è stato così. Anche se alcuni accoglieranno favorevolmente la decisione di nominare la vescova Mullally come prima donna arcivescova di Canterbury, la maggioranza della Comunione anglicana continua a ritenere che la Bibbia prescriva un episcopato riservato agli uomini. Di conseguenza, la sua nomina renderà impossibile per l’arcivescova di Canterbury fungere da punto focale di unità all’interno della Comunione».
I vescovi della Gafcon si riuniranno ad Abuja dal 3 al 6 marzo 2026 per quello che si preannuncia come il loro incontro più significativo dal 2008.
Nel suo primo discorso pubblico dopo la nomina, l’arcivescova designata Mullally ha affermato: «Se vuoi andare veloce, vai da solo. Se vuoi andare lontano, vai insieme».
- Pubblicato il 7 ottobre 2025 sul sito della rivista The Tablet (qui l’originale inglese)






Comunque i graffiti realizzati nella cattedrale canterbury sono proprio brutti. E, visto chi comanda lì, non sono affatto meravigliato.
Che strano: pare nessuno ricordi che a capo della chiesa d’Inghilterra ci sia stata una donna per più di 50 anni. Si chiamava Elisabetta II. Come la Chiesa cattolica è libera dal potere temporale, così resti libera da mode altrettanto temporali
Almeno tre: Elisabetta I, Vittoria e Elisabetta II, più o meno 150 anni di regno.
Comunque tecnicamente il sovrano è Supremo Governatore della Chiesa d’Inghilterra in quanto per la legge inglese il reame ha due parti (secolare ed ecclesiastica), mentre l’arcivescovo di Canterbury è Primate di Tutta l’Inghilterra e strumento di Comunione per gli anglicani.
Tecnicamente il Re è il ‘capo disciplinare’ della Chiesa
Mi congratulo con la chiesa anglicana che ha avuto il coraggio di tale nomina. Spero possa aiutare anche altre chiese ad arrivare ad una piena parità tra uomo e donna.
Ah sì? Perché la piena parità passa dal fare esattamente le stesse cose? Allora perché la scienza non dovrebbe studiare la possibilità di modificare il gene maschile per fare si che anche l’uomo nasca con l’utero e possa portare figli in grembo? Fino ad allora non vi sarà vera parità tra i figli di Dio. Ma per favore!!! Mi meraviglio di sentire sempre le solite sciocchezze! Dio crea gli uomini e li chiama a collaborare con sé. Siccome Dio fa due operazioni ovvero crea e santifica, ha chiamato la donna a collaborare in maniera eminente con la sua opera creatrice dandogli la capacità di generare la vita portandola in grembo, e ha chiamato l’uomo (alcuni uomini) a collaborare con lui in maniera eminente alla santificazione dandogli la capacità di conferire la grazia attraverso l’unzione sacerdotale. Tutto il resto… sono nostri capricci!
Perfetto, non potrei essere più d’accordo con lei!
Siccome le donne hanno il grande onore di fare materialmente i bambini devono stare zitte e obbedire ad alcuni maschi ai quali soli viene riservato ogni potere, in cielo e in terra.
Ottimo!!
In questa ricostruzione misogena della creazione c’è n’è abbastanza per le donne per un sonoro vaffa… a una Chiesa che se lo merita ampiamente.
Non porre limiti alla Provvidenza, rispettando la Tradizione.
Una grande donna per una grande Chiesa. Una donna colta, intelligente e aperta a capo di una Chiesa che riconosce giustamente la piena parità uomo-donna e non si chiude su posizioni arretrate e ingiuste, come fa la maschilista chiesa cattolica. Sono davvero felice per questa nomina.
la Chiesa d’Inghilterra comunque riconosce spazio e tutela a coloro che non accettano o hanno dubbi sulla validità delle ordinazioni femminili.
Spero che anche lei sia favorevole a queste forma di tutela?
Il problema è semplice: siamo a servizio della Divina Rivelazione o delle culture e delle inevitabili influenze storiche che passano? Ci sono dati della Divina Rivelazione che vanno oltre la cultura del momento o la fede è subordinata ad essa? Decidiamo…..
Dunque la Divina Rivelazione dice che le donne non possono essere preti… Non l’ho mai letto nei Vangeli, ma si impara sempre qualcosa!
Perché lei ha un’idea scorretta di Rivelazione.
Se legge Dei Verbum, si renderà conto che le cose stanno diversamente da come pensa…