Il “gender” e il prossimo Conclave

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Cinque stelle, vista panoramica sulla città, compreso il famoso castello di Rozmberk e il Ponte Carlo, nella città che ha dato i natali a Franz Kafka e a Rainer Maria Rilke. L’Hotel Mozart, nel cuore di Praga, è una delle strutture più popolari della capitale ceca da visitare per qualche giorno. Ma l’argomento del giorno, lo scorso fine settembre, non è stata la letteratura.

In uno dei saloni del palazzo, l’attenzione di una ventina di prelati è concentrata su un tema completamente diverso: «Ideologia di genere, scienza e natura della rivelazione divina». I partecipanti a questo incontro non sono persone qualsiasi. Tra i 21 leader cattolici vi sono nove cardinali, venuti soprattutto dall’Asia.

Così, nella sala dell’Hotel Mozart dal 26 al 28 settembre 2023, si sono incrociati i cardinali Do Carmo da Silva, venuto da Dili (Timor Est), Oswald Gracias (Bombay), Willem Eijk (Utrecht), Patrick D’Rozario (Dhaka) e William Goh (Singapore). Tutte figure di area conservatrice, raggiunte a Praga da alcuni europei, africani e americani, tra i quali i cardinali Angelo Bagnasco (Genova) e Dominik Duka (Praga), ma anche Salvatore Cordileone (San Francisco).

I «principi della Chiesa» non si conoscono

Molti degli ecclesiastici presenti a Praga hanno poi preso parte al Sinodo sul futuro della Chiesa, che si è svolto nel mese di ottobre. A Roma, dove alcuni parlano di un’atmosfera da «fine regno», ovvero dell’acuirsi delle tensioni intorno a papa Francesco, questo tipo di riunioni cardinalizie sono osservate con una particolare attenzione.

I «principi della Chiesa», che saranno chiamati a votare il futuro papa tra non molto, ormai non si conoscono più. Dei 130 aventi diritto al voto, solo 25 vivono a Roma. Gli altri, sparsi in tutto il mondo, hanno poche occasioni per incontrarsi e riflettere insieme sul futuro della Chiesa cattolica e del suo governo. «Incontri come questi esistono, ma non vanno considerati una preparazione al conclave», afferma però una voce importante dell’ambiente conservatore romano.

L’incontro, una tre giorni di formazione la cui esistenza è stata rivelata da La Croix, era rimasto finora segreto. Solo l’arcivescovo di Abuja, Ignatius Kaigama, ne aveva parlato sul suo profilo Facebook, in un post del 29 settembre. Il programma non compare sul sito dell’Austin Institute, un’associazione americana che promuove i valori della famiglia e che ha finanziato interamente il viaggio e il soggiorno di questi leader cattolici.

Creato nel 2012 in Texas, l’«Austin Institute for the Study of Family and Culture» ha invitato a parlare ai cardinali, a Praga, delle personalità che intervengono regolarmente sui temi del genere e della sessualità. Uno di loro è padre Robert Gahl, sacerdote, membro dell’Opus Dei e professore ad Harvard, che ha tenuto una relazione intitolata: «Ideologia di genere e incarnazione: curare l’eresia antropologica». Il giorno prima, i cardinali e i vescovi avevano ascoltato una conferenza dal titolo: «Un viaggio dall’identità lesbica e dagli studi di genere alla moglie, la madre e la figlia di Dio». Anche l’arcivescovo olandese di Utrecht, Il cardinale Eijk, ha tenuto una conferenza nella quale la «teoria del genere» è stata definita «una minaccia per la famiglia e per l’annuncio della fede cristiana».

L’influenza del cardinale Pell

Non è la prima volta che l’Austin Institute organizza incontri di questo tipo. A un incontro precedente, tenuto alla fine del 2022, aveva partecipato il cardinale australiano George Pell.

L’ex arcivescovo di Sydney non aveva allora nascosto le sue critiche al pontificato di Francesco. Era venuto a presentare il Diario che aveva scritto durante i giorni della sua detenzione in carcere, in Australia, in seguito all’accusa di crimini sessuali, per i quali è stato successivamente scagionato dai tribunali del suo Paese.

Nonostante la sua morte, avvenuta all’inizio del 2023, il cardinale è ancora una figura di riferimento negli ambienti conservatori. Nell’incontro dello scorso settembre, padre Robert Sirico, ex pastore pentecostale diventato sacerdote e fondatore dell’Acton Institute (una istituzione impegnata a conciliare neoliberismo economico e cattolicesimo), ha parlato ai convenuti dell’eredità teologica del cardinale Pell.

I relatori raggiunti telefonicamente da La Croix hanno tutti rifiutato di rispondere alle domande. Mark Regnerus, direttore dell’istituto texano che ha organizzato l’evento, ha confermato che il corso di formazione è stato offerto ai partecipanti. Si è trattato di «un invito aperto e di una libera discussione», ha risposto per email. «Un ritiro intellettuale, insomma». Rifiutandosi però di chiarire l’origine dei fondi utilizzati o la scelta dei prelati invitati a partecipare ai tre giorni di formazione.

  • Pubblicato sul quotidiano francese La Croix, 7 febbraio 2024 (qui l’originale francese).
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16 Commenti

  1. Fabio Cittadini 10 febbraio 2024
  2. Matteo 9 febbraio 2024
  3. Fausto Basoli 9 febbraio 2024
  4. Marco Ansalone 9 febbraio 2024
    • Adelmo li Cauzi 9 febbraio 2024
      • Anima errante 10 febbraio 2024
        • Adelmo li Cauzi 10 febbraio 2024
          • Anima errante 14 febbraio 2024
      • Marco Ansalone 11 febbraio 2024
        • Anima errante 11 febbraio 2024
  5. Pietro 9 febbraio 2024
  6. Gian Piero 8 febbraio 2024
    • Anima errante 9 febbraio 2024
      • Adelmo li Cauzi 9 febbraio 2024
        • Anima errante 10 febbraio 2024
          • Adelmo li Cauzi 10 febbraio 2024

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