Il controllo del territorio

di:

polizia

Una considerazione sulla vicenda terribile di Cecilia De Astis, la cui vita è stata falciata lunedì 11 agosto, dall’auto rubata da quattro minori di origine bosniaca a Milano. Adesso ad alcuni giorni di distanza dall’evento che ha scosso e ha fatto scorrere fiumi di parole, tre dei ragazzini sono stati portati in un luogo protetto in attesa che il Tribunale dei Minori decida per il trasferimento in comunità. Il quarto non è stato rintracciato, a quanto sembra mentre gli altri tre sono stati individuati in Piemonte.

La vicenda è terribile e drammatica per tutte le persone coinvolte e segna la loro vita in modo permanente.

C’è un aspetto che riguarda tutti noi, ed è da sottolineare, a mio avviso. Quello che manca davvero in Italia è il controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine. Svolgono certamente un lavoro straordinario e sottopagato, ma non abbiamo una mentalità, un modo di operare, una chiara scelta politica a favore di un controllo del territorio. Così fatti criminosi proliferano e poi, quando sono avvenuti, quando l’irreparabile è dato, ci scandalizziamo e ci sorprendiamo.

Certamente l’irreparabile non si può evitare sempre e del tutto. Però se ci fosse una evidente, palese, chiara, sicura, continua, scelta politica di dare alle forze dell’ordine e allo Stato una reale capacità operativa, di essere presente ovunque e comunque, allora la situazione sarebbe ben diversa.

***

Prendiamo il caso dei quattro minori. Cosa sappiamo di loro, leggendo i giornali?  Andavano a scuola? Pare di no, dunque già sfuggono alle regole minime di convivenza civile. E se non andavano a scuola, come pare, perché nessuno è intervenuto su di loro e sulle famiglie? Qualche fine mente politica dice: radiamo al suolo quel campo nomadi. Ottima scelta. E poi? Le persone semplicemente vanno altrove, si spostano e si ricomincia da capo. Perché accade? Perché non c’è reale controllo del territorio.

E ancora: quattro minorenni girano da soli per Milano e nessuno se ne accorge? Rubano una macchina e se ne vanno via come niente fosse? Uccidono una persona e si dirigono tranquilli al centro commerciale? Sono incappati nelle telecamere e individuati (e meno male), però la situazione descritta fotografa un sistema di grande insicurezza sociale. E da Milano vanno via e vengono individuati in Piemonte in tre, mentre il quarto pare non si sa dove sia. Tutto normale?

***

Non abbiamo – abbiamo perduto – il controllo del territorio. Non sto invocando uno stato di polizia. Ci mancherebbe. Affermo “soltanto” che viviamo un’anomalia davvero selvaggia. La stessa che porta a spendere milioni di euro per costruire un centro migranti in Albania. Perché nessuno dice ma tutti sappiamo che si arriva in Italia e poi tranquillamente si sfugge ai centri di accoglienza. Allora serve costruire dei mezzi lager altrove. Perché qui le persone non sappiamo trattenerle e controllarle.

È normale? Non lo è. Si darebbe una percezione e un’idea di Stato presente, potenziando i numeri del personale, aumentando i loro stipendi e chiedendo conto ai politici di quali misure hanno messo in campo per tutelare davvero i cittadini. Politici che ovviamente in questi casi o parlano a vanvera o tacciono perché sanno benissimo cosa stanno facendo per noi cittadini. Cioè niente. Purtroppo. Qui non sono in gioco politiche di una parte o l’altra. È in campo una questione più seria: lo Stato italiano esiste davvero o è solo una serie di regole scritte sulla carta che si possono violare un pomeriggio d’agosto a Milano o dovunque?

Print Friendly, PDF & Email

3 Commenti

  1. Enrico 18 agosto 2025
    • Giovanni Di Simone 20 agosto 2025
      • Adelmo Li Cauzi 20 agosto 2025

Lascia un commento

Questo sito fa uso di cookies tecnici ed analitici, non di profilazione. Clicca per leggere l'informativa completa.

Questo sito utilizza esclusivamente cookie tecnici ed analitici con mascheratura dell'indirizzo IP del navigatore. L'utilizzo dei cookie è funzionale al fine di permettere i funzionamenti e fonire migliore esperienza di navigazione all'utente, garantendone la privacy. Non sono predisposti sul presente sito cookies di profilazione, nè di prima, né di terza parte. In ottemperanza del Regolamento Europeo 679/2016, altrimenti General Data Protection Regulation (GDPR), nonché delle disposizioni previste dal d. lgs. 196/2003 novellato dal d.lgs 101/2018, altrimenti "Codice privacy", con specifico riferimento all'articolo 122 del medesimo, citando poi il provvedimento dell'authority di garanzia, altrimenti autorità "Garante per la protezione dei dati personali", la quale con il pronunciamento "Linee guida cookie e altri strumenti di tracciamento del 10 giugno 2021 [9677876]" , specifica ulteriormente le modalità, i diritti degli interessati, i doveri dei titolari del trattamento e le best practice in materia, cliccando su "Accetto", in modo del tutto libero e consapevole, si perviene a conoscenza del fatto che su questo sito web è fatto utilizzo di cookie tecnici, strettamente necessari al funzionamento tecnico del sito, e di i cookie analytics, con mascharatura dell'indirizzo IP. Vedasi il succitato provvedimento al 7.2. I cookies hanno, come previsto per legge, una durata di permanenza sui dispositivi dei navigatori di 6 mesi, terminati i quali verrà reiterata segnalazione di utilizzo e richiesta di accettazione. Non sono previsti cookie wall, accettazioni con scrolling o altre modalità considerabili non corrette e non trasparenti.

Ho preso visione ed accetto