
BioLogos è una Fondazione dedita alla informazione e al confronto su questioni tra scienza e fede fondata Francis Collins, genetista americano di fama mondiale. Collins ha guidato il Progetto «Genoma Umano» (Human Genome Project) ed è stato direttore dei National Institutes of Health (NIH). Nel 2006, in The Language of God ha raccontato il suo percorso dall’ateismo alla fede cristiana, mostrando come la scienza non sia in conflitto con la Scrittura, ma al contrario rafforzi la fede cristiana. La straordinaria risposta suscitata dal libro ha messo in luce il bisogno di luoghi – virtuali e reali – in cui porre domande, discutere questioni cruciali e imparare dai più autorevoli pensatori cristiani nel campo della scienza e della teologia. BioLogos nasce dalla volontà di offrire un simile spazio. Il 7 maggio, BioLogos ha pubblicato una lettera aperta ai credenti sulla scienza, annunciando l’iniziativa: «La scienza è un bene». L’iniziativa, scrivono i promotori, «è la nostra risposta a un momento culturale segnato dalla sfiducia verso le istituzioni, dal sospetto nei confronti delle competenze e da un forte calo degli investimenti pubblici nella ricerca scientifica. I tagli federali a programmi che salvano vite e la denigrazione degli scienziati non sono soltanto sviluppi politici, ma sintomi di una crisi più profonda. Come cristiani, non possiamo restare in silenzio di fronte a tutto questo».
Cari fratelli e sorelle in Cristo,
BioLogos sta lanciando una nuova iniziativa: «La scienza è un bene».
Questa è la nostra risposta a un momento culturale segnato dalla sfiducia verso le istituzioni, dal sospetto nei confronti delle competenze e da un forte calo degli investimenti pubblici nella ricerca scientifica. I tagli federali a programmi che salvano vite e la denigrazione degli scienziati non sono soltanto sviluppi politici, ma sintomi di una crisi più profonda. Come cristiani, non possiamo restare in silenzio di fronte a tutto questo.
In BioLogos affermiamo che la scienza è uno strumento donato da Dio per comprendere e custodire il mondo da Lui creato, e crediamo che i cristiani dovrebbero esserne tra i più convinti sostenitori. Per orientare questa chiamata, ci rivolgiamo al capitolo 25 di Matteo. Non intendiamo queste parabole come un commento diretto sulla scienza moderna, ma riconosciamo in esse una sapienza duratura riguardo a come vivere fedelmente nel mondo. In questo spirito, proponiamo le virtù del Regno che emergono dalle parabole di Gesù: sapienza, responsabilità e misericordia. Difendendo la scienza attraverso di esse, difendiamo il Regno di Dio.
Sapienza: prepararsi a ciò che ci attende
Nella parabola delle dieci vergini (Mt 25,1-13), Gesù loda come sagge quelle che erano preparate – un richiamo al fatto che la sapienza consiste nell’anticipare le sfide e rispondere con prontezza. Oggi la scienza è uno strumento fondamentale che ci permette di prepararci alle crisi prevedibili, così da non essere colti di sorpresa. La ricerca in salute pubblica, climatologia e medicina rappresenta una di quelle azioni sapienti che ci aiutano a essere pronti.
Sostenere la ricerca scientifica è sapiente, così come è stolto respingerla. Offrire un sostegno sapiente significa finanziare la ricerca sui vaccini, ascoltare gli esperti di clima, incoraggiare chi opera nei campi STEM. Voltare le spalle alla scienza davanti a rischi che sono prevedibili significa scegliere la compiacenza anziché la cura. Al contrario, ci sentiamo chiamati a essere riconosciuti come coloro che si sono preparati correttamente – che hanno tenuto accese le loro lampade durante la notte, alimentandole con la fede e con la conoscenza.
Responsabilità: moltiplicare i doni di Dio
La parabola dei talenti (Mt 25,14-30) ci ricorda che i doni ci sono affidati non per essere nascosti, ma per essere messi a frutto. La capacità di comprendere il mondo di Dio e di alleviare la sofferenza attraverso la ricerca è uno di questi doni. Scienziati, ingegneri e professionisti della salute – cristiani o non cristiani – possono investire e moltiplicare i loro talenti per il bene comune. Sostenendo l’istruzione, finanziando la ricerca e l’innovazione basata sulle evidenze, aiutiamo la custodia dei doni che Dio ha affidato agli scienziati, affinché portino frutto.
Denigrare questo impegno o privarlo di quanto necessità a essere svolto significa sprecare dei doni divini. La ricerca scientifica non è in conflitto con la fede: è un atto di profonda responsabilità. Dobbiamo incoraggiare lo sviluppo di una scienza rigorosa ed etica, garantendo che abbia il sostegno necessario per portare frutto. Come società, non comportiamoci come il servo timoroso che ha nascosto il suo talento, ma investiamo sul futuro, custodendo conoscenza e scoperte al servizio del bene comune. Non si tratta solo di una buona politica: è un modo autentico di vivere la nostra fede, investendo i talenti che Dio ci ha affidato per amare il prossimo.
Misericordia: servire i più piccoli
L’ultima e più impegnativa parabola è quella del giudizio finale (Mt 25,31-46). In essa Gesù afferma che le nazioni e i loro popoli saranno giudicati in base a come trattano chi ha fame, chi è malato, lo straniero e il prigioniero. È un chiaro appello alla misericordia verso i più vulnerabili, nei quali Cristo stesso si identifica. La scienza, quando è guidata dalla compassione, è uno degli strumenti più efficaci che abbiamo per vivere questa chiamata. Che si tratti di tecnologia medica, di tutela dell’ambiente o di aiuti umanitari, la scienza, ispirata da questa vocazione cristiana, diventa un mezzo per servire «i più piccoli».
Certo, la scienza può anche essere abusata per profitto o potere. Ma quando è orientata da etica e compassione, diventa una potente alleata della nostra vocazione cristiana a servire l’umanità. La fede ci spinge ad amare e a farci prossimi; la scienza ci offre modi concreti ed efficaci per poterlo fare su larga scala. Vaccini che raggiungono bambini in zone remote, progetti di ingegneria che portano acqua potabile, campagne di salute pubblica che riducono la mortalità materna, strumenti digitali che monitorano epidemie. Queste non sono questioni astratte, ma espressioni tangibili di misericordia verso Cristo stesso, presente nei nostri fratelli e sorelle più vulnerabili.
Appello all’azione
Siamo convinti che sostenere la scienza non è solo compatibile con la fede cristiana – è una sua espressione contemporanea. In un’epoca segnata da polarizzazione e disinformazione, esortiamo la Chiesa a essere voce di sapienza, responsabilità e misericordia. Sosteniamo la ricerca scientifica non per fedeltà politica, ma perché essa serve la vita, la salute e la giustizia.
BioLogos è al fianco di scienziati, operatori sanitari e innovatori che si impegnano per alleviare la sofferenza e promuovere la crescita in umanità dell’uomo. Vi invitiamo a prendere parte alla nostra iniziativa in modo concreto:
- Creando spazi di confronto con amici, familiari, comunità ecclesiali e altri contesti su come la scienza, dono di Dio, contribuisca al benessere umano.
- Sostenendo le organizzazioni e le istituzioni che investono nella ricerca scientifica e nella sua applicazione a fini umanitari.
- Raccontando come la scienza abbia migliorato la vostra vita o favorito il benessere delle vostre comunità. Condividetelo con noi all’indirizzo scienceisgood@biologos.org: le storie saranno utilizzate in future risorse.
Nei prossimi mesi, BioLogos svilupperà collaborazioni con altre organizzazioni e produrrà materiali per diffondere il messaggio che «La scienza è un bene». Unitevi alla nostra newsletter e seguiteci sulle pagine social, Instagram o Facebook, per restare aggiornati e condividere risorse con i vostri amici. Potete iniziare esplorando i materiali che vi proponiamo dal nostro archivio. Saremo felici di ascoltare i vostri commenti.
Insieme desideriamo mostrare al mondo che la scienza non è nemica della fede – è una potente alleata per vivere la nostra chiamata ad amare Dio e il prossimo. Auspichiamo di poter essere saggi nella preparazione, fedeli nella responsabilità e misericordiosi nell’azione.
In Cristo,
Il team di BioLogos





