
La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini, ha fatto un discorso molto ampio in cui, in particolare nei passaggi finali, ha richiamato alcuni temi che appaiono come una rilettura molto semplificata che tenta di volgere al passato una storia che in questi anni è invece andata avanti nei sentieri, mai scontati né semplici, della fraternità tra le aggregazioni ecclesiali, in particolare tra il movimento fondato da don Luigi Giussani e l’Azione Cattolica Italiana.
«Voi, che siete rimasti fedeli al carisma del vostro fondatore, non avete mai disprezzato la politica. Anzi. Non vi siete rinchiusi nelle sacrestie nelle quali avrebbero voluto confinarvi, ma vi siete sempre “sporcati le mani”. Declinando nella realtà quella “scelta religiosa” alla quale mezzo secolo fa altri volevano ridurre il mondo cattolico italiano, e che san Giovanni Paolo II ha ribaltato, quando ha descritto la coerenza, nella distinzione degli ambiti, tra fede, cultura e impegno politico».
Un inciso che non è passato inosservato e che, proprio in questi giorni, sta rimettendo al centro il tema della scelta religiosa dell’Azione Cattolica di Vittorio Bachelet e della sua attualità. Sul tema, hanno scritto tra gli altri Rosy Bindi, Costantino Esposito e anche il presidente nazionale di AC, Giuseppe Notarstefano, che ha ricordato:
«Pensiamo sia fondamentale rigenerare in profondità la convivenza civile, cercando connessioni e saldature inedite e creative. Siamo convinti che questa sia proprio quella strada tracciata per l’Azione Cattolica Italiana, negli anni del rinnovamento conciliare, dal presidente Vittorio Bachelet, martire cristiano della Repubblica laica e uomo del dialogo, e dal papa oggi santo Paolo VI che, in Ecclesiam suam, affermava che “la Chiesa deve venire a dialogo col mondo in cui si trova a vivere (67)”. Nella prospettiva di quella “scelta religiosa”, che è stata una maturazione nella libertà e nella responsabilità per molte generazioni di credenti nel nostro Paese – in primo luogo “una scelta” ebbe a ricordare il cardinale Carlo M. Martini – sono fiorite moltissime vocazioni di impegno professionale, culturale, sociale e politico che in anni recenti l’Azione Cattolica Italiana riconosce ed evidenzia nel suo Bilancio di Sostenibilità».
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Possiamo dunque dire che l’intervento della Presidente Meloni, oltre a quello di una grande chiarezza nel porsi come interlocutrice privilegiata del cosiddetto «mondo cattolico», che di suo è comunque composito e variegato (viene da dire fortunatamente), ha anche il merito di aver rimesso al centro del dibattito pubblico, almeno in campo ecclesiale, la scelta religiosa e la sua attualità.
La stessa Presidente pochi passaggi prima aveva elogiato Pier Giorgio Frassati, figura splendida di santità che viene canonizzato oggi, 7 settembre, il quale è esattamente un giovane di Azione Cattolica che potremmo definire ante litteram santo della «scelta religiosa».
Pier Giorgio, al di là di tutto, ha saputo interpretare la radicalità evangelica con un impegno pieno e senza sconti sotto il profilo della carità e della cura del bene comune, arrivando da giovane a impegnarsi sia nella San Vincenzo de’ Paoli (oltre che personalmente, con un’attenzione agli ultimi addirittura disarmante) sia nel Partito Popolare. Una radicalità, quella di Frassati, nutrita dall’eucaristia e da una passione travolgente per la Chiesa e per il Signore. E cosa è questa, se non la scelta religiosa?
E chi altri l’ha interpretata fino al dono della vita, se non Vittorio Bachelet, martire civile barbaramente assassinato dalle Brigate Rosse nel 1980 nell’università La Sapienza che, oltre a essere stato il Presidente dell’AC del Concilio e del nuovo Statuto, era anche vicepresidente del Consiglio Superiore della magistratura?
Interpretare oggi questa scelta, per i laici di Azione Cattolica, non significa certo chiudersi nelle sacrestie, ma conservare la fedeltà alla doppia cittadinanza di A Diogneto e saperla giocare sia nell’impegno ecclesiale sia in quello sociale e civile.
Ha detto bene il Presidente Notarstefano che, per cogliere questa grande ricchezza, è utile sfogliare il Bilancio di Sostenibilità dell’associazione, dove viene messo in evidenza come la «passione cattolica» dell’associazione si espliciti nel fervore formativo per ragazzi e ragazze, giovani e adulti, ma anche in una sterminata serie di attività e di proposte che intendono fare unità di fede e vita. E, anche, unità tra realtà differenti, sia in ambito ecclesiale che sociale.
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Un frutto buono di questi anni è quello delle alleanze, che vedono l’Azione Cattolica, insieme a tanti altri, in un cammino comune che è, da una parte, incoraggiato dal cammino sinodale della Chiesa italiana e, dall’altra, dalla fedeltà alla vita, che porta a riconoscere la comunione e la fraternità come prospettive ineludibili del cammino dei cristiani nella Chiesa ma anche nella vita sociale. E che si esplicita in un numero sempre maggiore di autentiche vocazioni alla politica, in particolare a partire dal basso, dal livello amministrativo.
Non è un caso che questo cammino abbia subìto un’accelerazione dai lavori della Settimana Sociale di Trieste del luglio 2024, da cui, a titolo di esempio, è nata anche l’esperienza trasversale della «Rete di Trieste», un gruppo cospicuo e in crescita di politici cristiani che, a prescindere dall’orientamento partitico, cercano di ritrovarsi su valori e progetti concreti.
Ma, e questo è particolarmente prezioso pensando alle parole da cui siamo partiti, un frutto buono e maturo è anche, e forse soprattutto, il lavoro comune di varie associazioni e movimenti ecclesiali di questi ultimi anni.
Non è un caso che, proprio il giorno precedente il discorso della Presidente Meloni, nell’ambito della presentazione del libro Un volto nella storia. Il compito della Chiesa nel mondo, oltre a Margaret Karram, presidente del Movimento dei Focolari, e a Davide Prosperi, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, fossero presenti tra il pubblico i presidenti Roberta Vincini (AGESCI), Emiliano Manfredonia (ACLI), Giuseppe Contaldo (Rinnovamento nello Spirito), rappresentanti della Papa Giovanni XXIII e, infine, proprio Giuseppe Notarstefano, presidente di AC.
Tutto questo a dimostrare che, al di là delle legittime aspirazioni dei politici e delle interpretazioni più o meno corrette delle scelte compiute a valle del Concilio Vaticano II, un cammino fatto di stima e di progetti concreti è iniziato ed è destinato a proseguire.
Paolo Seghedoni è vicepresidente nazionale settore adulti di Azione Cattolica






A mio modo di vedere, come poi accade ovunque, ci sono due questioni sostanziali: quella civile e quella sociale. Su quella civile, ovvero sui diritti che vi appartengono, si alzano le barricate e si costruiscono le immagini politiche delle compagini, sia di destra che di sinistra; quindi si o no aborto, si o no unioni omosessuali, si o no fine vita, etc… Queste posizioni non costano soldi e non impattano in modo sostanziale sui bilanci degli stati; sono pertanto molto facili da impugnare, da farne bandiera, ed è facile farle sostenere dall’ideale cristiano cattolico se convergono con esso. Sulle questioni sociali, ovvero la gestione economica, il lavoro, la salute, il welfare, etc… ecco che si fanno meno barricate; sono sostanzialmente tutti d’accordo. In effetti tali questioni costano danaro e quindi, seppure l’ideale cristiano cattolico preveda condivisione della ricchezza, equità, perequazione, etc… , tutti sono disposti a derogarlo, sia a destra che a sinistra.
Sono stato con Umberto Bossi uno dei fondatori della Lega Lombarda e poi della Lega Nord. Sono cresciuto in oratorio sono passato da una religione credenziale ad una religione di fede, non mi sono mai vergognato di dichiararmi cattolico, non solo a parole ma anche nei comportamenti, cosa molto difficile rimanendo a fianco di Bossi che si comportava da mangia preti, ho subito umiliazioni ma ho tenuto la schiena diritta. Sono entrato in Parlamento quando esisteva ancora la DC , (decima legislatura 1987) ho vissuto la sua, dissoluzione. I suoi uomini non hanno fatto nulla per salvarla, anzi si sono dati un gran daffare per garantirsi una continuità alla comoda sedia parlamentare, senza indugio posizionandosi o a destra o sinistra, ritenuti dai partiti portatori di voti, e cosi il valore cattolico si è dissolto definitivamente. Anche la mia Lega ha avuto una metamorfosi, pagata e pilotata da esterni con i 49 milioni di euro spariti l’obiettivo era fermare il mio progetto federalista con un partito nazionalista e sovranista. Ho in atto una ricostruzione di un nuovo partito dove alla base c’è la morale della religione, non credo nel laicismo inventato per nascondere la morale e che ha portato il Paese nel disastro attuale. Riguardo al discorso del presidente Meloni al convegno CL, le parole sono come il saio….non fanno il monaco.
Dopo tante parole, che ho capito e non compreso, mi limito a dire anch’io che non accetto che coloro che sono di sinistra possano dire quello che pensano e vogliono, mentre coloro che hanno scelto la destra devono solo tacere, anche per non venire insultati, qualora scoprano che tu sei di destra. A me La Presidente MELONI mi va bene perché mi sembra sia PRESENTE e si dia tanto da fare… la Sinistra non è che non abbia governato… ma non è stata rieletta perché non sempre neppure il suo governo andava bene, anche perché non so se sia il mio sentire, ma con la scusa che se volevi essere con i poveri dovevi guardare a sinistra, hanno preso tanti voti da preti e suore… E questo a me dispiace… il Santo Padre che ora abbiamo nella CHIESA Cattolica è Papa Leone XIV°, UN GRANDE DONO DELLO SPIRITO SANTO UN GIORNALISTA scriveva: LA CAREZZA DI DIO ALLA SUA CHIESA… un uomo innamorato di Dio pronto ad abbracciare il mondo con la tenerezza del Vangelo!
Ci voleva la Meloni per dividere il mondo “cattolico”? A muovere la divisione ci pensano i progressisti e tradizionalisti, peccato che nel mondo “cattolico” ci sia più religione che cristianesimo per cui a venir di meno sono i “discepoli”, questo farebbe la differenza!
Il mondo cattolico e già diviso anzi frammentato infatti l elezione di leone XIV ha Come scopo di riportare per quanto possibile unità nella chiesa che il precedente pontificato ha esacerbato anzi ne ha create di nuove aprendo ferite che si stavano rimarginando .Papa leone non perde occasione per ricomporre uno spirito di unità per lo meno sui punti di fede fondamentali.
Per questo titolo è molto strumentale ,
Il contenitore Dc non c’è più è finito le varie anime sono andate nei vari raggruppamenti politici di sinistra e di destra. Allora perché si insiste con il doppio pessimo se uno vota il PD va bene nulla da dire anche se vota leggi o propone leggi in antitesi alla morale all etica cattolica
Mentre chi vota il centrodestra costituisce un grave problema da studiare e affrontare spesso con toni saccenti e perentori . Vedi le lagnanze del vescovo. Giovanni Ricchiuti di Pax Christi che si è scandalizzato per l ovazione della platea del meeting di cl al presidente del consiglio Giorgia Meloni . Per lui è inconcepibile questa calorosa accoglienza mentre è normale e da bravo cattolico maturi Applaudire e votare ileader Sinistri anche se fanno leggi contro la morale e la dottrina cattolica di sempre
E ora di finirla e bisogna farsene una ragione il mondo è la storia va avanti lasciandosi dietro le derive degli errori della sinistra e del progressismo ex comunista
Salvini razzista ha una morale incita odio r razziale sui social ha una morale ??? Meloni contro il matrimonio ha una morale ??? Per non parlare dei poveri abbandonati dal governo meloni ha una morale francesco diceva bene meglio atei che finti cristiani e non lo diceva solo francesco ma sai chi grsu cristo guai a voi ipocriti scribi e farisei quondi non fatevi un vangelo vostro e la destra non e certo meno peccatrice della sinistra tutti siamo peccatori punto e poi scusa ma per me e piu peccatore un guerrafondaio o un razzista quindi i prccatori siete piu voi e un papa non svrebbe mai dovuto accogliere un razzista come salvini in vaticano o il terrorista herzog
No, non hanno morale ma ogni giorno qua dentro si scrive che la morale è un costrutto sociale, che i Papi, il catechismo, il Vangelo si prendono una volta si e una no, come gira il vento e il sentimento, quindi che si vuole? Se non esiste un partito dei cattolici perché tutto è cattolico e nessuno può davvero escludere che X o Y non lo sia che si vuole dopo? Ognuno decida per se e nessuno si intrometto nelle decisioni altrui. E finiamola li con i predicozzi.
La fede e la conoscenza della grammatica non sono in contrasto tra loro
Dove ci sono scontri o guerre ci sono sempre fazioni, quasi sempre legate alle mille religioni, che causa loro arrivano ad odiarsi. È così difficile credere nell’uomo e nel tentare di fare il massimo per preservare questo piccolo pianeta che ci ospita? Continuate con le vostre inutili diatribe. Dovreste minimo vergognavi e chiedere continuamente perdono ai vostri dei.
La reazione dell’Azione cattolica dimostra che la questione sollevata e’ reale e per lei (sempre) dolorosa. La cd. doppia cittadinanza e’ stata spesso declinata come ricerca di una (infinita) sintesi, in realta’ piu’ che altro un compromesso, tra Dio e mondo. Con un occhio costante rivolto a sinistra. P.S. Invito a riascoltare tutto il discorso della Meloni, senza spezzettarlo come fa comodo…
Divisiva… ni, più che altro non comprendo la connivenza politica con chi parla bene e razzola male.
Come si può applaudire una persona che parla di vita, famiglia, tutti temi importanti, ma che fanno a pugni con la realtà di una politica che non fa nulla ne per la famiglia ne per la politica, anzi, dirotta i fondi verso le arimi, l’ allontanamento dei migranti, il rimandare indietro criminali invece di rispettare gli organi di diritto internazionale, che già son messi a dura prova.
in tutto questo io constato che c’è una divisione, non provocata dalla Meloni, ma già presente da mo, è la divisione di chi pur di cercar consenso è disposto a far finta di nulla, a scendere a compromessi, a buttere alle ortiche una scelta radicale. Io davvero faccio fatica a capire come possono persone che si dicono cristiane applaudire difronte a uscite elettorali, all’ uso propagandistico della fede. Come è possibile? Basta davvero parlare a vanvera millantando valori, che poi di fatto non trovano riscontro nell’ operato di governo per lasciarsi abbandonare all’ ovazione? Ma poi, suvvia ma come si può imbastire un incontro politico senza nemmeno un rappresentate della parte opposta? Bho non lo so… io continuo a non capire… per me è stato un comizio elettorale di destra.
Secondo me sono tutti sofismi: se lo Stato deve essere laico lob deve essere a destra ma anche a sinistra. Non puoi fare il giochetto che sui temi di destra accusi gli altri di connivenza e su quelli di sinistra la butto sul “profetico”. Al netto che se i cristiani (non solo cattolici) fossero più corsi incidere vero molto di più. Ha poco senso pure scandalizzarsi dello scontro tra ortodossi ucraini e ortodossi russi: se subordini la fede alle esigenze dello Stato ci sta che ti trovi in guerra uno contro l’altro. Quanto cattolici hanno seguito le richieste di pace di Bergoglio? A me viene in mente giusto Del Rio gli altri si sono subito allineati, compreso il cattolico Biden. La realtà è che non si conta davvero né a destra né a sinistra, né in Italia né altrove. Altrimenti con un miliardo di cattolici nel mondo “adulti e coerenti” le cose dovrebbero andare meglio.
“Più coesi, inciderebbero”. A me pare che sinceramente, a parte i tanti paroloni i cattolici non cambino nulla nè a destra nè a sinistra nè al centro. Gira e rigira scodinzolano sempre dietro alle direttive del partito e di originale cosa ci mettono? Anche Bergoglio del resto sarà stato profetico ma è passata all’estrema destra pure la sua Argentina. Se non si riesce ad incidere nel tessuto sociale ancora prima che nella realtà politica hai voglia a riempirti la bocca di paroloni autoindulgenti.
Scoppola diceva che il contributo dei cattolici, dopo il trauma dei due conflitti mondiali, era consistito soprattutto nel riportare un po’ di armonia, ricucire gli strappi, mediare tra opposte visioni del mondo. In cosa dovrebbe consistere oggi la tanto strombazzata presenza dei cattolici in politica? E soprattutto quanti sono i cattolici maturi, informati, consapevoli delle proprie scelte?
Proprio qualche anno fa vedendo Draghi a Rimini ho pensato che paradossalmente CL è stata più in grado di rappresentare una scelta religiosa in grado di incidere. Per carità, magari pochissimo, ma alla fine riesce a mettere a disposizione di tutti un’occasione di incontro, di dialogo, di riflessione su tante tematiche che scuotono il mondo contemporaneo. In particolare quest’anno si parlava di pace, di ricostruzione, ci sono stati incontri dedicati al pericolo atomico, a Hiroshima, al conflitto palestinese. L’Azione Cattolica dove è finita? E lo dico da chi ne fa parte fin da bambina, ci si crogiola ancora sulla gloriosa stagione di Bachelet ma la realtà è che gli adulti sono pochissimi, e come contenitore intellettuale siamo vicini allo zero.
Poi possiamo tutti cantarcela e suonarcela ognuno convinto di contare, se stiamo evaporando alla finne ce lo meritiamo.
Notato anche dal direttore del settimanale diocesano L’AZIONE di Vittorio Veneto nell’editoriale del numero di domenica 7 settembre 2025 (uscito online giovedì 4.9).
Indubbiamente giova coltivare le divisioni, lo dicevano già gli antichi romani: Divide et impera!
“Parigi val bene una messa” (Enrico IV di Francia), frase a cui possiamo aggiungerne un’altra “Io sono cattolico, non cristiano” (Mussolini): ambedue , a mio opinabile avviso , rendono bene l’idea, da due angolazioni diverse, dello spettacolo cui stiamo assistendo: nulla di nuovo sotto il sole
Francamente non credo che il discorso della Meloni sia stato un tentativo di dividere un “mondo cattolico” che non è mai stato unitario, anzi è stato sempre frammentario, diviso, poco unito. Per non parlare del fatto che ormai questo mondo è in via di decadenza ed è rimasto un piccolo mondo rinchiuso nei suoi club composta da poche persone perlopiù tutte sugli “anta”. La Meloni ha semplicemente strizzato l’occhio a quella parte dei cattolici che hanno da sempre guardato con simpatia a destra. Diversi decenni fa lo ha fatto Silvio Berlusconi. Ovviamente questo ammiccamento è benvoluto da entrambe le parti (da parte di CL che non avrebbe invitata la Premier e da parte della Meloni che avrebbe declinato l’invito) per scopi politici-elettorali. Il punto è questo: da questo gioco chi ci guadagna? Considerando che ormai il nostro Paese non può più dirsi e pensarsi cattolico, mi sembra una scelta politica alquanto bizzarra che non so dove porterà alla lunga.
Schieramenti tra i cattolici? Come tra i giudici e i politici?
Giorgia Meloni vuole dividere i cattolici? E perché? Mi sfugge il senso del titolo e anche del testo. Se non come un tentativo di delegittimare le parole della premier (unica donna premier italiana) dopo una caterva di uomini. Mi pare un esercizio futile.
La Meloni non è una Cattolica come noi e si vuol servire dei nostri voti utilization e speculando su Cristo, u ici vero Signore, vuole pervertire e rprostituire la Nostra Santa Religione e usando vergognosamente la Nostra Santa Fede. È ora di ripristinare un partito cattolico ed oltranzista anticapitalista e Rivoluzionario. W il Cattolicesimo Teocratico. W er Papa Re
Meloni è e sarà presa di mira da tutti cattolici e non fino a quando esisterà. Perché è donna e perché si impegna e perché ha rotto il soffitto di cristallo. L’attaccano da tutte le parti e con qualsiasi scusa, ogni cosa che fa è sbagliata, ha veramente una grande costanza a resistere e mantenere l’autocontrollo, non ho mai sentito tante critiche verso un premier come da quando è lei premier. Ora dividerebbe i cattolici…l’ultima barzelletta. E non si tratta di schierarsi con questo o quel partito ma di giudicare obiettivamente le qualità di una donna con una enorme responsabilità sulle spalle mai come ora dalla storia della Repubblica. L’accusa di essere l’erede del fascismo è ridicola come dire che tutti i partiti di sinistra sono eredi di Stalin. L’Italia mi spaventa in questo momento: la vedo sempre più divisa e oltranzista e pronta a farsi ingabbiare alle trappole di Putin e di Trump. Altro che Meloni che divide…
Personalmente non credo sia presa di mira perché è donna, né tantomeno lo sia di più che i premier precedenti. Per quanto riguarda la responsabilità è certa, ma, anche qui, né più né meno che quella dei suoi predecessori; peraltro se non si sentisse di portarla avanti la potrebbe rinunciare. L’eredità del fascismo non la credo veritiera, però certamente Meloni proviene dal MSI, poi divenuto AN, per poi stemperare verso il PdL, fondare FdI, etc… Che abbia simpatia più per CasaPound che per Leoncavallo mi pare incontestabile, tanto che i primi stanno dove stanno i secondi sono sloggiati. Quello che mi interessa è la qualità della politica e, francamente, non mi pare elevata. Internamente vediamo cosa accade sul fronte giustizia, dove la delegittimazione e la limitazione del potere della magistratura è un chiodo fisso. Per quanto concerne l’immigrazione i dati parlano chiaro, peraltro inutili manovre come quella albanese servono solo a buttare fumo negli occhi causando sostanzialmente un danno erariale, ma non impattando in alcun modo sui numeri. Per quanto riguarda la politica economica i risultati mi paiono modesti, soprattutto se raffrontati al resto d’Europa; i nostri salari non crescono e non c’è un salario minimo, gli strumenti inclusivi sono sempre più deboli, gli ammortizzatori sociali idem, etc… Le morti sul lavoro però aumentano. In politica estera siamo zerbini USA e, pur nell’inutile Europa, non partecipiamo quasi mai, se non con comparsate da remoto, ad i summit del trio dei cosiddetti “Volenterosi”, che se la fanno e se la giocano da soli. La sanità pubblica, non mi pare in salute, mi perdonerà il gioco di parole. Potremmo andare avanti… Che Meloni sia donna o uomo a me non importa, mi importa quello che fa e come cittadina non sono contenta. Peraltro vicende come quella di Santanché, così come altre, non fanno capire come il governo che sorregge tratti la questione morale, che per me in politica dovrebbe essere sostanziale.
Ha tanti difetti, ma che voglia dividere i cattolici o portare il paese alla fame, non direi. Il fatto che sia donna secondo me ha molta importanza, primo perché viviamo in un paese ancora troppo maschilista, i fatti di cronaca giornalieri lo confermano e secondo perché nessuna altra donna c’era riuscita prima di lei, sminuire il fatto che sia donna o quantomeno non considerarlo, secondo me, appartiene al DNA purtroppo maschilista che ci ritroviamo anche noi donne, spesso e volentieri. Una donna ha, secondo me, una visione più lunga e una sensibilità maggiore di molti uomini. Poi, non sono d’accordo che tutti i premier si siano trovati con due guerre contemporaneamente e di questa portata e con un barbaro alla Casa Bianca col quale è costretta a confrontarsi. Un barbaro misogino pieno di boria capace di tutto col quale lei deve avere a che fare perché il nostro paese ha una tradizione atlantista collaudata storica che non si può ignorare. Poi, la magistratura sembra piuttosto fare politica al posto del governo e questo non fa parte dell’ortodossia della divisione dei poteri, troppi esempi ormai ci sarebbero da citare.
Il caso Santanché…quanti ne abbiamo avuto ministri inquisiti che poi sono stati totalmente assolti (vedi Salvini)? Ogni governo quasi ha il suo, ma questo sembra essere un’eccezione e però non mi stupisce: la magistratura ha sempre fatto politica politica e questo la costituzione non lo permette, le varie correnti politicizzate hanno molto rilievo nel dibattito pubblico e anche con questo governo (soprattutto con quelli di destra) non manca di farlo notare e pesare. La questione morale poi è sempre stata l’ago della bilancia di ogni governo e ha influito spesso pesantemente. Che poi Meloni riesca in due tre anni a rimettere in carreggiata un paese con 3 mila miliardi di debito, con una situazione ereditata tra le peggiori, con una burocrazia da suicidio e con problemi che non sono mai stati risolti da nessuno, credo, sia davvero chiedere tanto o addirittura troppo. Per rimettere la nave in sesto ci vogliono dei miracoli, Meloni per ora non li sa fare e questo non le viene perdonato.
Bisogna essere sinceri: ci sono cattolici di destra e cattolici di sinistra. La Meloni parlava a quelli di destra. Non parla certamente a tutti i cattolici. L’ aspetto mportante però non è la chiacchiera ma i fatti. Pochi veramente in sintonia con gli insegnamenti cattolici per quanto mi riguarda da parte di questo governo.
Più che “tentativo di dividere i cattolici”, direi che si tratta di una “constatazione della divisione”, nella quale diventa facile mettere il dito, come nella proverbiale piaga. Negli anni, cambia questo: c’è chi mette il dito da destra e chi da sinistra. Invece di andare a traino nei rispettivi partiti, potremmo ricordare di essere sale e luce sia per la destra, sia per la sinistra
Infatti, caduta la DC l’idea era che i cattolici portassero la propria sensibilità nei vari partiti, invece sono finiti assorbiti dai partiti in cui han militato. Risultato, si fanno la lotta tra di loro. Non vedo a cosa serva scandalizzarsi se a questo giro ci prova Meloni, io mi stupisco di più che ancora qualcuno consideri quei voti consistenti..
I cattolici sono già, più che divisi, polverizzati tra i vari schieramenti. A destra cercano di attirarli (o di usarli) apertamente, a sinistra non li vedono (a meno di non essere “a la Bergoglio” come ha recentemente chiesto qualcuno).
Non particolarmente nuovo come fenomeno.
Funziona così da quando è caduta la DC.
Noi Cattolici Teocratici ed oltranzisti nonche anticapitalisti e Rivoluzionari vogliamo essere un partito e prendere il potere per portare finalmente il Regno di Dio sulla Terra. W er Papa Re