Kinshasa: un volto nuovo

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“La bella Kinshasa, una donna splendente. È stata Kinshasa ad accogliere i giovani francofoni assetati di trasformare il mondo e di far sentire la loro presenza attraverso le loro energie creative, artistiche e sportive. Bella Kinshasa, hai saputo mostrare al mondo i tuoi molteplici colori. La tua bellezza ha contagiato il mondo. Tutti volevano vivere con te, perché i tuoi tetti attraente produce sempre qualcosa di nuovo. Un nuovo volto si manifesta”.

Queste parole poetiche trasmettono l’emozione grandiosa e i sentimenti impetuosi che hanno infervorato la popolazione congolese in generale e quella di Kinshasa in particolare dal 28 luglio al 6 agosto.

Dopo l’apertura di questa nona edizione dei Giochi della Francofonia da parte del presidente della RDC Félix Antoine Tshisekedi, il mondo è stato trascinato in barca, lanciato dalle gesta dei giovani e inebriato dal loro talento. Desideroso di esplorare il potenziale di ingegno, creatività e inventiva dei giovani francofoni, si è perso nella follia e nell’ardore del mondo giovanile. Questo evento, che ormai fa parte della storia della RDC, ha riunito 3.500 partecipanti di diverse nazionalità, uniti dalla lingua francese. Mentre il treno si muoveva, il mondo ha potuto assaporare la forza di ogni giovane di ogni Paese in base al suo potenziale talento.

Questo evento senza precedenti, applaudito da tutto il mondo, ha rafforzato i legami di fraternità e convivialità tra i giovani partecipanti e tutti i Paesi membri del mondo francofono. Che talento, che impresa per i giovani. Sui volti dei congolesi si coglieva solo il sorriso e la gioia di vedere il Congo aprirsi al mondo e marcare la sua presenza come seconda città francona. Poiché ogni treno ha una destinazione, il viaggio della Francofonia è sbarcato allo Stade de Martyrs nella Repubblica Democratica del Congo, la stazione dove tutti hanno ritirato i loro doni di merito.

Da sabato 5 agosto, la popolazione di Kinshasa ha avuto il piacere di accogliere sul palco Maître Gims il musicista che ha incoraggiato i giovani a cambiare il volto del mondo. In questo artista i giovani hanno trovato qualcuno di cui fidarsi e che crede in loro. Questo si riflette nelle sue parole: “Le cose stanno cambiando, ma non perdete la speranza”.

Queste parole di incoraggiamento hanno fatto da preludio all’evento finale, che si è svolto domenica 6 allo Stade de Martyrs. In questa atmosfera calorosa e amichevole, i giovani di Kinshasa si sono diretti verso lo stadio dei Martiri per assistere alla cerimonia di chiusura dei IX Giochi della Francofonia alla presenza del capo di stato Félix Antoine Tshisekedi.

Che mondo, che spettacolo. I giovani camerunensi hanno mostrato la loro ferocia contro i giovani burkinabé, che hanno ceduto con un punteggio di due a uno.

 L’Africa ha talento. Di fronte a questa dura prova, i camerunensi si sono trasformati in veri leoni per conquistare la medaglia d’oro per il loro Paese. Ma non è una novità, perché anche il Paese ospitante ha vinto medaglie d’oro. Queste vittorie hanno rafforzato la fiducia nei giovani congolesi. Dopo questo momento, il presidente ha elogiato lo spirito di fratellanza e di convivialità tra i giovani.

Questo incoraggiamento è stato seguito da un discorso di riconoscimento del ministro dello sport, Kabulu wa Kabulu, che ha aperto la strada alle parole finali del presidente. Una parola attesa dal pubblico per concludere questi momenti sorprendenti.

Come in un gioco, Ferré Gola, l’artista preferito, ha fatto sentire la sua presenza subito dopo il discorso di chiusura del presidente allo Stade de Martyrs. Questo discorso ha chiuso i Giochi della Francofonia, e il pastore Moïse Mbiya ha mostrato ai giovani che lo sport e il talento sono attività culturali che portano anche alla fede in Dio – un Dio che ha protetto le persone in questi giorni, e per questo è giusto lodarlo.

Questo è il succo di quello che hanno provato domenica sera i congolesi sulla spianata del Palazzo del Popolo nella città di Kinshasa. È sotto questo clamore che la Francofonia ha lasciato la nostalgia della popolazione congolese. I congolesi ripensano ai Giochi della Francofonia sotto le stelle, aspettando che l’occasione venga offerta loro un’altra volta.


“Kinshasa la belle, femme resplendissante. C’est elle qui a accueilli cette jeunesse francophone assoiffée de transformer le monde et de marquer sa présence à travers ses énergies créatives, artistiques et sportives. Kinshasa la belle, tu as pu montrer au monde tes multiples couleurs. Ta beauté a envenimé le monde. C’est chacun qui a voulu habiter chez toi, car ton toit séduisant, produit toujours du neuf. C’est un nouveau visage qui éclate”. Ces mots poétiques  traduisent en effet l’émotion grandiloquente et les sentiments impétueux qui ont enfiévré la population congolaise en général et les kinois en particulier depuis le 28 juillet jusqu’au 6 août.

Après l’ouverture de cette neuvième édition de jeux de la francophonie par son excellence Monsieur le Président Félix Antoine Tshisekedi, le monde a été embarqué dans une barque, vomi par les exploits de la jeunesse, il s’est enivré par le talent de ce dernier. Désireux d’explorer les potentiels d’ingéniosité, de créativité et d’inventivité de la jeunesse francophone, il s’est perdu dans la folie et la fougue du monde jeune. Cet événement qui, désormais s’inscrit dans l’histoire de la RDC, a réuni 3500 participants issus des différentes nationalités mais unis par la langue française. Pendant que le train était en marche, le monde a pu déguster la putence que lui a offerte chaque jeune de chaque pays selon ses talents potentiels.

Cet événement inédit, ovationné par le monde, a renforcé les liens de fraternité et de convivialité entre les jeunes partisants et tous les pays membres de la francophonie. Quel talent, quel exploit auprès de la jeunesse. Sur le visage de congolais, on ne pouvait que lire le sourire et la joie de voir le Congo s’ouvrir au monde et de marquer sa présence comme deuxième ville francophile. Étant donné que chaque train a une destination, le voyage de la francophonie a débarqué au stade de martyrs de la République Démocratique du Congo, la gare où tout le monde a retiré son cadeau de mérite.

Depuis le samedi 5 août, on a vu la population kinoise enchantée d’accueillir sur l’estrade *Maître Gims* , l’artiste musicien qui a encouragé la jeunesse a changé le visage du monde. Dans cet artiste, la jeunesse a trouvé une personne de confiance et qui croit en elle. Cela se traduit d’ailleurs par sa pensée : *les choses changent, Gardon toujours espoir*.

Ces mots d’encouragement ont été une lueur qui prélude à l’événement conclusif qui devait avoir lieu le dimanche 6 toujours au stade de martyrs. Sous cette atmosphère conviviale et chaleureuse, les jeunes kinois se sont rendus au stade de martyrs depuis 13h pour assister aux activités de clôture de neuvièmes jeux de la francophonie sous la présence saluée du Chef de l’état son excellence Monsieur le président Félix Antoine Tshisekedi.

Quel monde, quel spectacle. Les jeunes camerounais ont montré leur férocité devant les jeunes burkinabés qui ont succombé par un score de deux contre un.

En Afrique, il y a du talent. Devant ce morceau dur, les camerounais se sont transformés en véritables lions pour emporter la médaille d’or dans leur pays. Mais cela n’est pas du neuf, puisque le pays organisateur a eu aussi des médailles d’or. Des victoires qui ont renforcé la foi en la jeunesse congolaise. Après ce moment de croisement de bottines, le chef de l’état a félicité l’esprit de fraternité, de convivialité entre les jeunes.

Cet encouragement suivi d’un discours de reconnaissance par le ministre de Sport Kabulu wa Kabulu a ouvert la voie vers le dernier mot du chef de l’état. Un mot attendu par le public pour clôturer enfin ces moments surprenants. Comme dans un jeu, Ferré Gola, l’artiste préféré a marqué sa présence juste après le discours de fermeture du chef de l’état au Stade de martyrs. Croyant que ce discours devrait éteindre la flamme de jeux de la francophonie, le pasteur Moïse Mbiya a pu montrer aux jeunes que les jeux et le talent sont des activités culturelles qui m’en aussi à la foi en Dieu. Pour sa protection pendant ces jours, il y a intérêt à le magnifier.

Tel est d’ailleurs la cause de la sauce qu’il a fait avaler aux congolais dans la soirée du dimanche sur l’esplanade du palais du peuple de la ville de Kinshasa. C’est sous cette clameur que la francophonie a laissé la population congolaise dans la nostalgie. Elle revoit les jeux de la francophonie sous les oriettes attendant que l’occasion lui soit offerte une autre fois.

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