Chi è Basilio di Ivíron (o Vasilio Gondikakis) del quale questo testo contiene 15 interventi (chiamati «Incontri») tra conferenze e articoli? Cretese, 87 anni, studi ad Atene e Lione, dapprima eremita e poi monaco nel monastero di Stavronikíta – uno dei 20 monasteri della Chiesa ortodossa presenti nel Monte Athos –, dal 1990 al 2005 superiore (igumeno) del celebre monastero athonita di Ivíron, vive ora in solitudine. È autore di libri tradotti in varie lingue.
Ed è proprio sul contenuto dei suoi testi che intendiamo soffermarci, seguendo l’invito del traduttore, Antonio Ranzolin, che, nella Premessa, propone «un viaggio ai lettori», anzi «un pellegrinaggio». Sarà inevitabilmente un viaggio dentro le ricchezze della teologia e della spiritualità ortodosse e nell’esperienza monastica vissuta sul Monte Athos.
Monachesimo athonita
Cominciamo da quest’ultima. A Basilio non interessa proprio che la vita monastica sia giudicata «qualcosa di superato e di superfluo» e che molti pensino ai monaci o alle monache «come perduti, inesistenti, estranei ai problemi del mondo».
E così descrive la vita di chi approda alla Santa Montagna (l’Athos): si entra in contatto con la viva tradizione spirituale ortodossa; si accede ad «un altro livello, a un altro ethos, a un’altra logica»; si trova «qualcosa di antichissimo, eterno, universale»; qui si vive il proprio vero io; qui «invisibili mani dello Spirito ti modellano; qui ti accosti «agli immacolati misteri della divina liturgia».
Coloro che vi abitano sono «uomini semplici e autentici, passati all’altra riva della libertà escatologica»; uomini che effondono «un profumo di risurrezione»; essi sono «una benedizione per tutta la creazione»; attraverso di essi «si manifesta la grazia che conforta e deifica l’uomo»; funzionano «come ghiandole endocrine nel corpo della Chiesa».
In questo «Incontro» (l’ottavo presente nel testo) Basilio fa un’affermazione sorprendente per noi occidentali e per il nostro modo di pensare la teologia. Scrive: «Non impariamo, ma viviamo la teologia». Altrove, afferma – citando san Giovanni Crisostomo – che «il deserto interno era ed è la facoltà teologica della Chiesa, la vera filosofia da cui sono passati i Padri». Come a dire che Dio lo si attinge prima e meglio attraverso un cammino di purificazione interiore che non attraverso i libri.
Santità
A questo traguardo sono giunti i santi. Ad un’ampia riflessione su di essi Basilio ha dedicato il primo «Incontro». L’uomo – scrive – è «una creatura tormentata, che ha tormentato Dio», a causa di quell’arma doppio taglio che è la libertà. Se l’uomo accetta di fare la scelta di Dio, del bene, allora può «pervenire alla divinizzazione per grazia». Il sogno del Creatore è che l’uomo «diventi Dio per grazia».
Vivendo nella comunione dei santi, gli uomini diventano «cristi per grazia». «I santi – scrive ancora – sono per grazia diouomini». «La divinizzazione è l’esito e lo scopo dell’esistenza dell’uomo». «Il santo ortodosso ha valore non perché possiede virtù, ma perché è, in un’altra forma, Cristo stesso. E tu conosci Cristo stesso nella persona del santo». Pensieri e affermazioni audaci per la nostra cultura e la nostra teologia, ma perfettamente consone al pensiero ortodosso.
Le pagine del libro si leggono con vera gioia dello spirito, ci si sente condotti dentro una spiritualità intensa e vibrante. Si percepisce la profondità disarmante dei Padri del deserto (Isacco di Ninive, Porfirio…) e dei Padri della Chiesa orientale, (Crisostomo, Basilio…); si intuisce quanto per gli ortodossi sia coinvolgente la «divina liturgia» in cui Cielo e terra si fondono in un gesto sponsale che prelude l’eternità beata.
«Il Traduttore» – così si firma nella Premessa Antonio Ranzolin – condensa in sei brevi pagine la ricchezza disseminata negli scritti e nelle riflessioni di Basilio di Ivíron raccolti nel testo. Una sintesi opportuna che fa da preziosa ouverture. Del «Traduttore» rimane da ammirare anche la fluidità armoniosa con cui ci consegna i testi originariamente scritti in lingua greca.
Basilio di Ivíron, Incontri con un monaco del Monte Athos, Traduzione dal greco di Antonio Ranzolin, Asterios Editore, Trieste 2023, pp. 286, € 29,00, ISBN 978889313541.