L’officina del Nuovo Testamento

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È a tutti evidente che il centro del NT è il mistero pasquale di morte e risurrezione di Gesù Cristo. Sembra tutto il contrario dell’uso spregiudicato della retorica in quanto abbellimento del discorso. Infatti, secondo i due esegeti della Lateranense – Antonio Pitta e Francesco Filannino – esso è il grado zero della retorica. Se il NT usa gli strumenti della retorica e della stilistica, è solo per veicolare la bellezza del messaggio evangelico e così attrarre il lettore e l’uditore alla propria posizione, esponendo in modo adeguato e convincente i propri contenuti.

I testi del NT sono stati predicati dapprima oralmente, poi composti per lo più nell’anonimato e letti pubblicamente nelle assemblee. Siamo in presenza dell’oralità ecclesiale.

Un instrumentum imponente

Gli autori analizzano 105 voci, classiche e nuove allo stesso tempo, della retorica e della stilistica.

Il NT è caratterizzato dalla comunità e dall’oralità. Alcune figure retoriche si comprendono solo per l’oralità, ad es. l’antanaclasi, l’anadiplosi, la brachilogia e l’anacoluto.

Gli autori usano la terminologia più comune e semplice per denominare le varie figure della retorica e della stilistica analizzate. Si definisce quindi ogni voce secondo l’uso fattone nella retorica antica e le definizioni date dagli autori antichi. Si forniscono quindi gli esempi tratti dal NT, seguendo il criterio gerarchico della presenza della figura principale nel testo. Le figure secondarie sono indicate con una freccia da sinistra verso destra (eccezion fatta per l’analessi).

Quando la figura, il tropo o l’argomentazione figura in più passi, si traduce solo un testo e si indicano gli altri con un cf. Se una figura retorica ricorre nella triplice tradizione dei Vangeli, si traduce solo il testo più antico e si rimanda ai paralleli.

Ogni voce termina con la funzione che la figura di parola o di pensiero, il tropo o il sistema argomentativo svolgono nel testo riportato. Gli esempi riportati seguono l’ordine cronologico delle opere del NT condiviso dalla maggioranza degli studiosi. Si possono in tal modo apprezzare dipendenze e scelte stilistiche differenti presenti nei vari autori del NT.

La traduzione dei passi sono funzionali alle loro figure e ai tropi che riportano. Per renderli comprensibili, talvolta si tradisce la sintassi della lingua italiana. Il testo greco adottato è quello del Nestle Aland28 (2012), di cui si indicano fra parentesi quadre le varianti dubbie. Non si riporta il testo greco, se non le parole indispensabili per illustrare il tropo analizzato.

Se una figura, un tropo o un sistema argomentativo attraversa una sezione ampia, si è scelto di commentare solo la sezione più breve e sintetica del contesto più ampio. Si è cercato di non dividere i versetti che formano una frase compiuta. Per alcuni voci o figure si è impiegato il grassetto. Il sottolineato è impiegato solo per la metonimia e la sineddoche. Il corsivo è impiegato soltanto per la brachilogia.

Nell’introduzione al loro lavoro (pp. 5-11), i due esegeti della Lateranense, che hanno entrambi lavorato a lungo sul tema e in special modo sulla letteratura paolina, analizzano il grado zero della retorica nel NT e illustrano l’uso dell’instrumentum.

Foresta retorico-stilistica

Il numero delle figure retoriche e stilistiche individuate nella “fabbrica” del NT ed esaminate dai due studiosi è impressionante. Essi ne riportano 115, una vera foresta…

Esse sono le seguenti (pp. 11- 427): adinato; allegoria; allitterazione o paromeosi; anacoluto, aposipoesi o reticenza; anadiplosi; anafora o epanafora; analessi; anfibolia, anfibologia o omonimia; anatanaclasi o rifrazione; antitesi, antiteto e parallelismo antitetico; antonomasia; aporia, diaporia, dubitazione; apostrofe; argomentazione a fortiori o qal wahomer; argomento ab auctoritate; argomento ad hominem, ipofora o subiectio; asindeto; autoelogio o periautologia e antidoti; barbarismo o eteroglossia; brachilogia o ellissi; captatio benvolentiae; catacresi o abusione; chreia o aneddoto; chiasmo o antimetabole; climax o gradatio; commorazione, indugio o insistenza; commutazione o reversio; concessione, parolomogia o sincoresi; confronto o sygkrisis; diaforologia o criterio della differenza; dialogismo o sermocinazione; diatriba; digressione o excursus, egressio, parekbasis; domanda retorica; endiadi o dittologia; endiatri; enigma; entimema o considerazione; epanartrosi, correctio o metanoia; epicherema; epidiortosi; epifonema; epifora o antistrofe; epistolografia; epitrope o permissione, erotema; esordio, prologo, proemio; etopea; eufemismo; eziologia; figura etimologica, derivazione o paregmenon; genere deliberativo; genere epidittico o dimostrativo; genere forense o giudiziario; gezerah shawah o isotopia delle citazioni AT; giuramento; hysteron-proteron; inclusione, epanadiplosi o redditio; iperbato ed epifrasi; iperbole; ironia e antifrasi; litote e meiosi; massima o sentenza gnomica e proverbio; merismo e sorite; metafora; metonimia o denominazione; mimesi; necessità; omoteleuto; omeottoto; onomatopeia; ossimoro o contenzione e paradosso; parabola o comparazione poetica; paradigma/tipologia; parechesi; parentesi; paronomasia; parresia, licenza; perifrasi o perissologia; personificazione, prosopopea; pleonasmo; polisindeto; polittoto; poscritto epistolare; prescritto epistolare; presenza in assenza epistolare (apusia/parusia); preterizione o paralessi; prodiortosi, procatalessi o premonizione; prolessi; prove oggettive o esterne; raddoppiamento, replicamento ed epizeusi; ricapitolazione o anakefalaiōsis; rifinizione o exergasia o expolitio; sarcasmo; segno; simbolo; similitudine o eikasia; simploche, intrecciamento, parallelismo; sineddoche; solecismo e enallage; soliloquio; tesi, protesi o propositio e partitio; transizione, transitio o transitus; zeugma o sillessi.

Importanza della retorica e stilistica per lo studio del NT

Il certosino lavoro dei due studiosi si conclude con il prezioso Indice dei passi esaminati (pp. 427-472), che, insieme all’indice delle voci esaminate, fornirà un aiuto molto veloce all’individuazione del testo che si intende studiare, supportati dalla spiegazione della figura retorica o stilistica principale lì presente.

Rendersi consapevoli dell’organizzazione retorica di un testo e della presenza di qualche figura retorico-stilistica fa parte previa di ogni approfondimento di tipo esegetico-teologico.

Individuare cosa un autore intende affermare e come intende farlo implica interpretare correttamente gli strumenti retorico-stilistici a sua diposizione ed effettivamente impiegati. In caso contrario, si potrebbe talvolta far dire all’autore biblico il contrario di ciò che intende affermare.

Il pericolo minimo consiste nel non apprezzare gli strumenti stilistici e argomentativi presenti nel testo, che intendono veicolare il messaggio evangelico con semplicità, bellezza e forza convincente.

La sapienza evangelica della croce di Cristo e la fede cristiana che si basa su di essa non si fondano certo sugli artifici retorici, ma la retorica e la stilistica non vanno disprezzate quali strumenti culturali del tempo – e validi tutt’oggi – impiegati per esporre a livello di oralità ecclesiale e di scrittura canonica da proclamare e da spiegare pubblicamente il messaggio che solo lo Spirito Santo farà giungere al cuore dell’uomo che non voglia essere solo «psichico» (lasciato cioè alle sue sole forze umane) ma uomo «spirituale», che gusta ciò che Dio gli comunica in Cristo per essere trasformato e rivitalizzare il mondo degli uomini tentati di chiudersi in orizzonti asfittici e puramente autoreferenziali.

Volume tecnico di studio, molto prezioso per gustare a fondo anche le pieghe del testo del NT meno conosciute e valutate nella correttezza linguistica che meritano, ricchezza che ridonda ultimamente sui testimoni oculari dell’evento Cristo e sui predicatori che ne annunciarono la buona notizia che poi trovò la sua forma scritta, per tornare nuovamente allo stato orale nella lettura e spiegazione che avveniva – e che avviene tutt’ora – nelle assemblee della comunità primitiva.

Antonio Pitta, Francesco Filannino, L’officina del Nuovo Testamento. Retorica e stilistica (Studia biblica 57), G&B Press, Roma 2023, pp. 480, € 42,75.

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