Il romanzo ritrovato di Anne Frank

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È stato recentemente pubblicato – per Einaudi RagazziCara Kitty romanzo epistolare di Anne Frank, grazie alla supervisione dello storico e scrittore Frediano Sessi. Giordano Cavallari gli ha posto alcune domande di presentazione del volume.

casa di anne frank

  • Caro Frediano, puoi qui brevemente riassumere come si è arrivati al testo da te curato?

Anne Frank, nascosta nell’alloggio segreto con la famiglia e altri quattro ospiti, dal 9 luglio 1942, scriveva ogni giorno sulle pagine del suo diario, trascorreva il tempo a leggere e, oltre al diario giornaliero, cominciò a dare vita a brevi racconti, elaborando così in forma letteraria episodi di vita. Quanto al diario, completato il primo album, dovette ricorrere a quaderni di scuola, con la copertina nera o verde e oro, che le procurava Miep Gies, la fedele impiegata di Otto Frank. Il 20 maggio del 1944, rispondendo a un appello del Governo olandese in esilio, decide di scrivere un romanzo epistolare tratto dal suo diario giornaliero.

Si impegna così in due diverse modalità di scrittura: quella del diario che continuerà a scrivere fino al primo agosto 1944; e quella del romanzo epistolare che la costringe a una scrittura diversa, sorvegliata, e alla rielaborazione dei fatti già descritti nel diario in presa diretta. Nel romanzo prevale il distacco da quanto già accaduto e, soprattutto la speranza della liberazione. Anne riempì in questo modo, fino al 4 agosto del 1944, giorno del suo arresto, almeno quattro quaderni, con l’ultima annotazione giornaliera che si ferma al 1° agosto del 1944.

Quando il padre Otto Frank – unico sopravvissuto della sua famiglia – torna a casa, scopre che il diario di sua figlia Anna è composto da tre quaderni con l’aggiunta dei racconti e del romanzo epistolare, scritto su fogli sparsi. Decide di far conoscere Anne, dapprima ai suoi familiari, poi al grande pubblico, coprendo il vuoto di tempo causato dalla perdita di un quaderno del diario, con i fogli del romanzo e con i racconti. In questo modo, impedisce ai futuri lettori di avvicinarsi ai testi letterari di Anne, in particolare al romanzo. Una volta pubblicato con il titolo olandese Het Achterhuis (La casa sul retro), nel 1947, vincola ogni altra edizione a quella da lui curata che, afferma, «rispetta nell’essenziale quello che ha scritto Anne». Da quel momento il romanzo scompare dentro il diario.

  • Quali sono dunque le differenze tra diario e romanzo e perché andrebbero letti l’uno accanto all’altro?

Il diario è chiaramente scritto giorno dopo giorno, senza mediazione tra il racconto dei fatti e i sentimenti. È un documento storico di estrema importanza. Il romanzo – scritto quando Anne ha ormai 15 anni – comporta maggiori ripensamenti, giudizi, ironia e allegria, nonostante su di lei e sugli altri ospiti dell’alloggio incomba l’ombra dell’arresto.

  • Ha valore letterario, oltre che storico, questo romanzo?

È una prova importante dal punto di vista letterario, che dimostra come sia possibile focalizzarsi sulla scrittura e sullo stile per raccontare fatti accaduti. Scrivendo il suo romanzo epistolare, Anne ha capito che la storia, quando viene raccontata, deve fare i conti con le parole e con lo stile. Lei, così giovane, ma con alle spalle ore di lettura giornaliera, riesce in questa sfida. Il diario e il romanzo andrebbero letti uno dopo l’altro. Ci aiutano a capire assai bene che Anne non era affatto un’adolescente capricciosa. Ci danno un quadro profondo della sua personalità e vitalità.

cara kitty

Perché leggerlo oggi
  • Perché la figura di Anne ha assunto una tale rilevanza, anche simbolica, nel pensiero occidentale sulla Shoah?

Il diario di Anne Frank, pubblicato nel 1947 e nei primi anni Cinquanta in molta parte dei Paesi dell’occidente, Germania compresa, mette in luce la sofferenza degli ebrei e la persecuzione da parte dei nazisti, in un tempo in cui non si parlava ancora di deportazione e di sterminio ebraico. Questa è anche la ragione per cui Robert Faurisson, il negazionista francese, per primo ha cercato di far credere che il diario di Anne Frank fosse un falso. Di sterminio degli ebrei e di camere a gas, in Europa, si parlerà seriamente solo all’inizio degli anni Sessanta.

  • Perché suggerire ad adolescenti e giovani, oltre che agli adulti, questa lettura oggi?

Aiuta a capire la tragedia degli ebrei durante gli anni del dominio nazista in Europa. Inoltre, la voglia di vivere di Anne e il suo desiderio di trovare un posto nella vita, dopo la guerra, dimostrano che anche nelle ore più buie si può resistere al male.

Il romanzo di Anne Frank è un inno alla vita. Come scrivo nell’introduzione al libro: «Anne Frank, oggi lo sappiamo con certezza, non fu solo una vittima della barbarie nazista, ma una resistente. Il suo racconto e i suoi pensieri ci spingono ancora a credere in un mondo migliore». Oggi più che mai ne abbiamo bisogno.

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