Occidente cristiano: timido risveglio

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catecumenato

Nonostante lo sviluppo della secolarizzazione e il calo dei numeri assoluti, il cristianesimo e il cattolicesimo sembrano conoscere una modesta inversione di tendenza, almeno per quanto riguarda il battesimo degli adulti.

È un fenomeno che ha richiamato l’attenzione dei pastori. Mons. Luc Terlinden, arcivescovo di Malines-Bruxelles, ad esempio, ha fatto notare che «i catecumeni ci obbligano a rivedere le nostre priorità pastorali».

Francia e Regno Unito

Il caso più evidente è quello della Francia. Quest’anno i catecumeni sono 18.000, di cui 10.384 sono stati battezzati durante la veglia pasquale.

Il rinnovato interesse per il cattolicesimo si diffonde, in particolare, verso i giovani adulti. Il 64% ha meno di 34 anni.

Il quotidiano cattolico La Croix ha promosso un’inchiesta su oltre mille di loro (pubblicata il 16 aprile). Tre le ragioni più condivise in ordine alla scelta della richiesta di battesimo.

La prima (51%) è una “forte esperienza spirituale”. Non si tratta quindi di strumentazione istituzionale efficace quanto di un percorso personale spesso sinuoso.

Al secondo posto vi è l’affermazione di aver attraversato “una prova della vita” (37%). Poi l’esigenza di “dare un senso all’esistenza” (35%).

Non mancano i riferimenti alla lettura della Scrittura (29%), al bisogno di una comunità (18%), all’incontro con una figura religiosa (18%), alla memoria di un familiare credente (13%).

Si registra, inoltre, un rinnovato senso delle “radici cristiane” del paese (21%) a cui non è estraneo l’evento dell’incendio e della ricostruzione di Notre Dame.

Un terzo dei catecumeni viene da una famiglia cattolica non praticante (30%) o agnostica (28%). Non mancano contesti familiari ostili (8%).

Quali sono le figure decisive per indurre alla ricerca spirituale?

In primo luogo gli amici (49%), poi i familiari e i preti (31%). A seguire, in ordine di importanza: la madre, il padre, i figli, i religiosi ecc. Il dato più interessante è il ruolo degli amici e quello più curioso è rappresentato dai social. Per il 20% è la rete a indurre le prime riflessioni religiose.

I catecumeni mostrano un forte impegno religioso. Il 57% partecipa alla messa settimanale e il 56% prega molto spesso. Il 42% si sente impegnato a testimoniare la propria esperienza. Uno zelo che manifesta come il diventare cattolico in un contesto laicizzato venga percepito come scelta trasgressiva. In conseguenza, la Chiesa è percepita come un faro che illumina il cammino in mezzo alle tenebre e che essa dovrebbe difendersi con maggiore vigore come una minoranza contro-culturale.

Fra gli impegni più condivisi: l’educazione giovanile (50%), la difesa del patrimonio religioso (50%), la solidarietà internazionale (40%), le emergenze sociali (39%), l’evangelizzazione, le questioni etiche e bioetiche, l’ecologia (16%).

Abbiamo già dato nota del rapporto della Bible Society circa la ripresa dell’interesse verso la fede nel Regno Unito (https://www.settimananews.it/chiesa/fede-risveglio-silenzioso-regno-unito/).

In una indagine su 13.000 persone, ripetuto a distanza di sette anni, si è notato l’aumento della frequenza del 56%, in particolare fra i 18-24enni. I giovani che frequentano mensilmente passano dal 4 al 16%. Buona parte della crescita è dovuta alle migrazioni, ma non solo. Il fenomeno è più diffuso, sia per le Chiese evangeliche che cattolica.

Belgio, Olanda, Austria, Svizzera, USA, Canada e Italia

In Belgio i catecumeni sono quest’anno 536. Erano 362 l’anno precedente. Rispetto a dieci anni fa sono triplicati. Nella sola diocesi di Bruxelles sono 173. Cifre tre volte superiori a quanto succedeva dieci anni fa. Il percorso al battesimo si prolunga per uno o due anni ed è scandito da momenti liturgici che introducono al battesimo.

A margine, si può notare una vivace polemica fra il vescovo di Tournai, Guy Harpigny, e il nunzio, mons. Franco Coppola. Quest’ultimo da anni denuncia il “disastro” di una Chiesa dove le scuole cattoliche non sono più tali, come le cliniche, e il percorso catechistico, la celebrazione dei matrimoni si sono svuotate ecc. Il vescovo ha vivacemente risposto richiamando il numero dei catecumeni (nella sua diocesi sono 136), la crescita dei pellegrini e la celebrazione del sinodo diocesano.

Il fenomeno dei catecumeni è in crescita anche in Olanda dove i numeri hanno superato quelli del pre-covid.

In Austria il loro numero è passato in un anno da 130 a 240. Solo a Vienna ci sono stati 50 battesimo di adulti in più rispetto all’anno precedente.

Anche in Svizzera i catecumeni adulti hanno superato il numero di 100 e la crescita è costante negli ultimi anni. Anche qui i “nuovi cattolici” testimoniano l’anomalia della loro scelta in un contesto che privilegia l’agnosticismo.

Non mancano notizie simili anche per gli Stati Uniti, dove i catecumeni sono passati a Boston da 360 a 458, a San Francisco da 220 a 384 e, a Baltimora, da 244 a 320.

Annotazioni simili anche in Canada. Nel Québec i catecumeni sono passati in un anno da 40 ad 80 come a Vancouver dove quest’anno sono stati 720.

In Italia il fenomeno è presente, ma meno vistoso. Avvenire ha pubblicato alcune testimonianze dalla diocesi di Vicenza e di Udine il 20 aprile.

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10 Commenti

  1. Don Paolo Andrea Natta 30 aprile 2025
  2. Aldo Ciaralli 29 aprile 2025
  3. Emanuele 28 aprile 2025
  4. Fabrizio Iodice 28 aprile 2025
  5. Ospite 28 aprile 2025
    • Angela 28 aprile 2025
    • Enrico 30 aprile 2025
  6. Giovanni Polidori 28 aprile 2025
  7. anima errante 28 aprile 2025
    • Enrico 30 aprile 2025

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