Volete andarvene anche voi?

di:

predica

«Volete andarvene anche voi?». Questa domanda che Gesù pone ai Dodici mi si è impressa nella mente, ha cominciato a girare come una trottola – anche a seguito di un appassionato confronto con alcuni amici – e mi ha dato una bella opportunità di riflessione.

Mi pare che la provocazione del vangelo, oggi più di altre volte, sia rivolta direttamente a ciascuno di noi e ci chiami in causa personalmente, domandandoci una chiara e precisa risposta: «Volete andarvene anche voi?».

Molti sostengono che la crisi sia colpa della pandemia, ma io ritengo che siamo in crisi da molto prima del gennaio 2020, quando il Covid ha iniziato a manifestarsi a livello mondiale. E siamo in crisi su più fronti, non solo su quello economico.

Una delle crisi che più mi spaventa, e che mi pare abbastanza diffusa in tanti ambienti e settori, è la crisi legata alla fatica di restare, a tanti livelli. Provo a spiegarmi. Di solito, quando siamo di fronte a qualche difficoltà, a qualche delusione, a qualche fatica, ci sono almeno due vie d’uscita: o stringere i denti e andare avanti, aumentando l’impegno e cercando nuove motivazioni che ci aiutino a rideciderci, oppure tirare i remi in barca e lasciare tutto, magari accampando qualche scusa più o meno valida.

Mi pare che, in questo particolare periodo storico, un po’ tutti siamo davanti a questo bivio e ho come l’impressione – ma forse mi sbaglio – che un buon numero di persone scelgano la seconda strada, quella dell’andarsene: dal gruppo, dall’associazione, dalla partecipazione agli incontri, dalla messa, dalla parrocchia…

Mi pare che, per molti versi, si stia ripresentando la medesima situazione che ci ha descritto il vangelo: davanti alle parole dure di Gesù la folla è tornata indietro e ha smesso di seguirlo. Non c’è dubbio che parole come volontariato, gratuità, tempo, messa, impegno, prove, catechesi, riunione, incontro, gruppo, siano «parole dure», davanti alle quali ogni tanto ci viene la tentazione di lasciare, di andarcene, di chiudere… e, in certi casi, è giusto così.

Perché in tutte le comunità, civili o religiose che siano, ci sono quelle che, prendendo in prestito un vocabolario medico, potremmo chiamare situazioni «di accanimento terapeutico», vale a dire realtà, gruppi, associazioni, “cose” che si trascinano stanche da troppo tempo, ma che noi cerchiamo di tenere in piedi, tamponando di qua e di là, perché sono “cose” storiche, tradizionali, dal buon nome, “cose” che solo per il fatto che ci sono sempre state devono continuare a esserci.

Siamo onesti: in alcuni casi il Covid ci ha dato una buona opportunità e il coraggio necessario per mettere la parola fine ad alcune di queste “cose” che andavano chiuse e queste chiusure le abbiamo fatte, in alcuni casi con dispiacere, in altri con una certa serenità e magari anche tirando un sospiro di sollievo.

Ci sono però tante altre “cose” che avrebbero bisogno di rimanere aperte, ma che noi invece rischiamo di chiudere con la scusa del Covid, assecondando quello che potremmo chiamare «principio pigrizia». Ci sono alcune “cose” importanti, a tanti livelli, “cose” che, oggi più che mai, per poter continuare a esistere hanno bisogno di essere riabbracciate, ripensate con modalità nuove e motivazioni rinnovate.

Sicuramente sono animato dalla «deformazione professionale», ma ritengo che tra queste “cose” importanti ci sia anche la nostra fede, il nostro rapporto con Dio, la partecipazione attiva alla vita della nostra comunità parrocchiale… tutte cose certamente non facili da vivere e che rischiano di essere spente, che sono in crisi, e ci pongono una domanda a cui non si può sfuggire, la domanda che Gesù pone ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?».

E mi permetto di aggiungere: «Perché?».

Print Friendly, PDF & Email

4 Commenti

  1. curti emilio 28 agosto 2021
  2. Adelmo Li Cauzi 28 agosto 2021
  3. Pietro 28 agosto 2021
  4. Tobia 28 agosto 2021

Lascia un commento

Questo sito fa uso di cookies tecnici ed analitici, non di profilazione. Clicca per leggere l'informativa completa.

Questo sito utilizza esclusivamente cookie tecnici ed analitici con mascheratura dell'indirizzo IP del navigatore. L'utilizzo dei cookie è funzionale al fine di permettere i funzionamenti e fonire migliore esperienza di navigazione all'utente, garantendone la privacy. Non sono predisposti sul presente sito cookies di profilazione, nè di prima, né di terza parte. In ottemperanza del Regolamento Europeo 679/2016, altrimenti General Data Protection Regulation (GDPR), nonché delle disposizioni previste dal d. lgs. 196/2003 novellato dal d.lgs 101/2018, altrimenti "Codice privacy", con specifico riferimento all'articolo 122 del medesimo, citando poi il provvedimento dell'authority di garanzia, altrimenti autorità "Garante per la protezione dei dati personali", la quale con il pronunciamento "Linee guida cookie e altri strumenti di tracciamento del 10 giugno 2021 [9677876]" , specifica ulteriormente le modalità, i diritti degli interessati, i doveri dei titolari del trattamento e le best practice in materia, cliccando su "Accetto", in modo del tutto libero e consapevole, si perviene a conoscenza del fatto che su questo sito web è fatto utilizzo di cookie tecnici, strettamente necessari al funzionamento tecnico del sito, e di i cookie analytics, con mascharatura dell'indirizzo IP. Vedasi il succitato provvedimento al 7.2. I cookies hanno, come previsto per legge, una durata di permanenza sui dispositivi dei navigatori di 6 mesi, terminati i quali verrà reiterata segnalazione di utilizzo e richiesta di accettazione. Non sono previsti cookie wall, accettazioni con scrolling o altre modalità considerabili non corrette e non trasparenti.

Ho preso visione ed accetto