Tavolo voluto da papa Francesco

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Non ha tardato a portare frutto l’intuizione con cui papa Francesco lo scorso 1° giugno ha istituito un Tavolo di lavoro – coordinato dal segretario generale della CEI – per la definizione delle principali questioni relative all’attuazione in Italia della riforma del processo matrimoniale, introdotta dal motu proprio Mitis Iudex Dominus Iesus.

La giornata di mercoledì 6 luglio ha visto riuniti – attorno a mons. Nunzio Galantino e ai suoi collaboratori – il card. Dominique Mamberti (prefetto del Supremo tribunale della Segnatura apostolica), il card. Francesco Coccopalmerio (presidente del Pontificio consiglio per i testi legislativi) e mons. Pio Vito Pinto (decano del Tribunale della Rota romana).

Nell’introdurre i lavori il segretario generale ha ribadito la piena disponibilità con cui i vescovi stanno realizzando la riforma, con l’esigenza di ottenere al riguardo chiarezza interpretativa e applicativa.

In tale prospettiva, il confronto si è concentrato sulle domande giunte alla Segreteria generale dalle diocesi e schematicamente raggruppate in cinque ambiti: le modalità procedurali per la costituzione dei tribunali diocesani; il ruolo della Conferenza episcopale italiana nella costituzione dei tribunali d’appello; la condizione giuridica dei tribunali; alcuni aspetti inerenti all’organizzazione e alla gestione amministrativa dei tribunali; infine, problematiche collegate all’introduzione di un processo più breve, nei casi in cui la nullità è evidente e con il vescovo diocesano che giudica.

Il clima di dialogo instaurato ha consentito di raggiungere un accordo sulla maggior parte delle questioni.

Nel corso di un’udienza concessagli giovedì 7 luglio, mons. Galantino ha potuto rappresentare a papa Francesco l’esito dei lavori, raccogliendone indicazioni e incoraggiamento.

L’esperienza positiva del Tavolo ha portato alla decisione di considerarlo uno strumento disponibile anche per affrontare eventuali problematiche che dovessero emergere in futuro.

Nel frattempo, la Segreteria generale è stata autorizzata a trasmetterne gli esiti ai vescovi e, quindi, a sottoporre al prossimo Consiglio permanente una prima bozza di aggiornamento delle norme CEI.

Roma, 19 luglio 2016

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