Sono passati trent’anni dall’istituzione presso l’Istituto Teologico Marchigiano di Ancona del corso di specializzazione in Teologia sacramentaria, in seguito all’aggregazione alla Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense. Il n. 5 della rivista dell’Istituto, allora Quaderni di Scienze Religiose, raccoglie gli atti del solenne atto accademico che il 24 ottobre 1995 apriva ufficialmente questa nuova esperienza di studio e ricerca teologica nell’ambito della sacramentaria e della sacramentalità.
Dopo una serie di Seminari specialistici per docenti che hanno cadenzato questo trentennio – gli Atti sono stati regolarmente pubblicati nella neonata Collana GestisVerbisque presso l’Editrice Cittadella – siamo arrivati alla pagina più recente con il Convegno nazionale del 2023 sulla domanda Come sta la Teologia sacramentaria?
Da una domanda a un’altra
Come stai? È la domanda che apre abitualmente la conversazione tra amici, soprattutto dopo una certa età. Di fatto due anni fa, quando molti professori di liturgia e di sacramentaria si sono ritrovati insieme su invito dell’Istituto Teologico Marchigiano (ITM), in collaborazione con l’Istituto Superiore di Scienze Religiose Redemptoris Mater di Ancona (ISSR), in occasione del primo Convegno nazionale per docenti di liturgia e sacramentaria, la domanda che si sono posti è proprio quella degli amici che si incontrano: la teologia sacramentaria, da una parte, e chi la insegna, dall’altra.
Ed è naturale che, dopo i sessant’anni, ci si cominci a interrogare sulla salute: la teologia dei sacramenti infatti, resa possibile da tutto il movimento liturgico, è ufficialmente (ri)nata con il Concilio Vaticano II esattamente nel 1963 con la Costituzione Sacrosantum Concilium. Il Convegno aveva come titolo «Come sta la teologia sacramentaria? Metodologie, manuali e pratiche di insegnamento al primo ciclo della formazione teologica e di scienze religiose».
L’iniziativa ha visto la lusinghiera partecipazione di docenti provenienti dalle facoltà teologiche di tutta Italia (Milano, Roma, Napoli, Verona, Catanzaro, Anagni, Treviso, Assisi, Cagliari, Bologna, Padova, Foggia).
Ma alla domanda «Come stai?» ne segue quest’anno una seconda: «Dove vai?», uno sviluppo auspicato dai partecipanti stessi al primo Convegno. Proprio su questo dal 1° al 3 settembre si riuniranno ad Ancona i docenti di sacramentaria e liturgia per domandarsi: «Dove va la teologia sacramentaria? Domande, prassi e prospettive».
Il Convegno
Nel primo convegno è emersa decisamente la relazione fondamentale tra liturgia e sacramentaria, perché un insegnamento della sacramentaria non può non tener conto della viva celebrazione oltre che delle altre discipline teologiche. Gli Atti di quel Convegno, ricco per i contributi di tutti i partecipanti, sono stati pubblicati nel n. 61 della Rivista dell’ITM/ISSR Sacramentaria & Scienze religiose.
L’intento di questo secondo incontro nazionale è quello di ricercare, nel rapporto anche con altre discipline teologiche, possibili percorsi di sviluppo. Le prospettive nelle quali ci si muoverà sono quelle antropologiche, pastorali, ecclesiologiche e, naturalmente, liturgiche.
Con quattro relazioni fondamentali, curate da Loris Della Pietra (antropologia), Paolo Asolan (teologia pastorale), Paolo Tomatis (teologia liturgica) e Daniela Del Gaudio (ecclesiologia), si aprirà uno spazio di dialogo tra i presenti per individuare i terreni di sviluppo della teologia sacramentaria. Il programma dei lavori, dopo un tempo di conoscenza tra docenti (lunedì 1° settembre è previsto l’arrivo nel pomeriggio), sempre utile per preparare lo scambio anche teologico, prevede due relazioni nel mattino di martedì, a cui segue un tempo di dialogo (laboratori); lo stesso schema si ripete con altre due relazioni nel pomeriggio. Mercoledì mattina, dopo un report sui laboratori, si arriverà, dialogando, alle conclusioni. Dopo pranzo le partenze (cf. il programma sul sito dell’ITM).
Riteniamo che questo tempo di approfondimento e di confronto sia particolarmente importante perché la teologia sacramentaria è anche nella vita delle nostre comunità cristiane uno strumento essenziale; intravvedere i suoi percorsi di sviluppo potrà contribuire in modo significativo alla missione della Chiesa stessa, scopo anche della ricerca teologica.
° Il prof. Giovanni Frausini è docente di Sacramentaria presso l’ITM di Ancona






Importante comprendere se ci sarà davvero un futuro per la sacramentaria, considerando che le chiese sono sempre più vuote, mentre il culto idolatrico e narcisista imperversa.