Lo scorso 9 settembre 2025, il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, ha pubblicato un editto con il quale si apre la causa di beatificazione e canonizzazione del sacerdote padovano Giovanni Nervo, presidente della Caritas Italiana dal 1972 al 1975 e della Fondazione Zancan dal 1964 al 1997. L’editto invita tutti coloro «che avessero notizie, dalle quali si possano arguire elementi favorevoli o contrari alla fama di santità del suddetto sacerdote, o fossero in possesso di scritti a lui attribuiti (…) a contattare il Tribunale diocesano di Padova».
CLAUDIO CIPOLLA
PER GRAZIA DI DIO E DELLA SEDE APOSTOLICA
VESCOVO DI PADOVA
CAUSA DI BEATIFICAZIONE E CANONIZZAZIONE
DON GIOVANNI NERVO
Sac. della diocesi di Padova – Presidente della Caritas italiana – Presidente della Fondazione E. Zancan
EDITTO
II 21 marzo 2013 presso l’Opera della Provvidenza Sant’Antonio di Sarmeola (Padova) chiudeva la sua giornata terrena il sac. Giovanni Nervo, presbitero della diocesi Padova. Era nato ii 13 dicembre 1918, a Casalpusterlengo (Lodi) dove la famiglia a motivo della prima guerra mondiale si era rifugiata dalla natia Solagna (VI). In risposta alla chiamata del Signore, avvertita fin da piccolo, entro in seminario a 13 anni e ii 6 luglio 1941 ricevette l’ordinazione sacerdotale dal vescovo Carlo Agostini. Incaricato come assistente all’Istituto Vescovile Barbarigo condivise l’esperienza della Resistenza padovana.
Dal 1945 al 1950 fu assistente spirituale delle ACLI e, successivamente, cappellano di fabbrica dell’Opera nazionale di assistenza religiosa e morale degli operai (ONARMO) fino al 1963, diventandone responsabile nazionale fino al 1965. Negli stessi anni insegno religione all’istituto di ragioneria «Calvi» di Padova. Nel 1951 istituì la «Scuola Superiore di Servizio Sociale» e nel 1964 la Fondazione E. Zancan di cui sarà presidente fino al 1997 e poi presidente onorario. Dal 1965 al 1969 don Giovanni fu parroco di Santa Sofia in Padova, ma lui stesso chiese di essere esonerato dall’incarico, consapevole di non poter svolgere adeguatamente questo compito per tutti gli impegni che già aveva.
Come lui stesso ebbe a dire l’esperienza più importante e centrale del suo sacerdozio e della vita pastorale fu la Caritas italiana, costituita dalla CEI il 2 luglio 1972, della quale fu presidente dal 1971 al 1975 e poi vicepresidente fino al 1986. La sua priorità in questo ambito fu di dar vita in ogni diocesi alla Caritas come espressione costitutiva, assieme all’annuncio della Parola e della vita liturgica, dell’essere Chiesa.
Conclusa l’esperienza in Caritas ltaliana, don Giovanni fu chiamato presso la CEI come coordinatore dei rapporti tra la Chiesa e le istituzioni fino al 1991, quando ritorno definitivamente a Padova dove, su incarico del Vescovo Filippo Franceschi continua a coordinare i rapporti Chiesa-istituzioni-territorio nella diocesi di Padova e ii suo lavoro presso la fondazione Zancan, non cessando divulgare ii suo pensiero in merito alla giustizia sociale con particolare attenzione ai poveri e alle situazioni più disagiate della società.
Nel corso degli anni, dopo la sua morte, si radico sempre più la convinzione, tra quanti lo conobbero, che don Giovanni era un cristiano autentico, un prete vero, un testimone della giustizia e della carità verso Dio e verso ii prossimo. Questa convinzione ha dilatato la fama di santità del sac. Giovanni Nervo tanto che la diocesi di Padova, la Caritas italiana, la fondazione E. Zancan, attraverso i loro rappresentanti, si sono trovati concordi nell’affidare ad un postulatore, ii diacono Francesco Armenti, di presentare formale richiesta affinché venga dato inizio alla causa di beatificazione e canonizzazione del sac. Giovanni Nervo.
Essendo stato formalmente richiesto l’inizio della causa, nel portare a conoscenza la comunità ecclesiale,
invitiamo tutti i fedeli
che avessero notizie, dalle quali si possano arguire elementi favorevoli o contrari alla fama di santità del suddetto sacerdote, o fossero in possesso di scritti a lui attribuiti (diari, lettere od ogni altro scritto privato) o in qualunque modo pertinenti alla Causa, che non siano già stati consegnati alla postulazione, a contattare il Tribunale diocesano di Padova (via san Tomaso, 5 – tel. 049 822 6131; cell. 351 401 3435).
Stabiliamo infine,
che il presente editto rimanga affisso per la durata di un mese nella Basilica Cattedrale; nelle Chiese parrocchiali di Santa Sofia in Padova e. S. Giustina V.M. in Solagna (VI); nella bacheca dell’Istituto Vescovile Barbarigo e che venga pubblicato nel sito diocesano, nelle sedi centrali e nei siti della Caritas italiana e della fondazione E. Zancan, nonché nelle sedi diocesane della Caritas italiana presenti in tutta Italia e in qualunque luogo che possa essere legato alla figura di don Giovanni Nervo.
Padova, 9 settembre 2025
Prot. N. 2538/2025
Claudio Cipolla,
Vescovo di Padova







Mi sembra un po’ tardivo questo provvedimento: tantissime persone che l’hanno conosciuto e hanno collaborato con lui sono diventate anziane o già morte. Possibile che in questa Chiesa non si possa essere un po’ più attenti ai santi che vivono i nostri tempi e percorrono le nostre strade.