Canada: pane e libertà di fede

di:
vescovi

Una assemblea dei vescovi del Canada

Una nota pastorale sulla sicurezza alimentare e una protesta contro la proposta di modifica del Codice di diritto penale che mette in pericolo la libertà di fede: sono due elementi recenti della Chiesa in Canada.

Solidarietà, armonia, raccolto

Il nostro pane quotidiano. Sicurezza alimentare e appello alla solidarietà: è il titolo di una lettera pastorale che la commissione Giustizia e pace, assieme alla conferenza episcopale, hanno pubblicato il 16 novembre.

L’emergenza alimentare è presente anche nel paese Nord-Americano ma è soprattutto la «più grande crisi alimentare della storia moderna», come ha riconosciuto il Consiglio del Fondo internazionale dello sviluppo: una persona su dieci vive in situazione di insicurezza alimentare e tre miliardi di persone non hanno alimentazione sana. I vescovi ricordano che le potenzialità della terra coprirebbero tutti i bisogni con il conseguente dovere morale di rispondere alle necessità di tutti.

Tre i passaggi del documento: solidarietà, armonia e raccolto.

– La solidarietà è una determinazione forte e permanente di lavorare per il bene comune. «È pensare e agire in termini di comunità, di priorità della vita di tutti rispetto al sequestro dei beni di tutti da parte di certuni». Le parole di papa Francesco suggeriscono precisi comportamenti come la semplificazione dei propri acquisti e consumi, la scelta di prodotti locali evitando lo spreco.

Esse chiedono modifiche alle politiche dei governi per permettere un salario decoroso per agricoltori, pescatori e allevatori. Talora sono necessari incentivi economici per le famiglie più in difficoltà, spesso tiranneggiate dai costi d’affitto della casa non facilmente onorabili. I costi sociali dell’emergenza alimentare sono alti e minacciano la stabilità e la pace a livello mondiale.

– Vi è un imperativo oggi ampiamente riconosciuto relativo all’armonia più consapevole con la terra.

Per sradicare la fame sono necessarie un’agricoltura e una produzione durevoli. Nuovi metodi per implementare i frutti della terra e dell’acqua sono auspicabili nel rispetto dell’ambiente e nell’apprezzamento della tenace creatività di agricoltori, allevatori e pescatori. Tenendo conto dei diritti delle generazioni future.

– Il raccolto che la terra può garantire esige una distribuzione efficace e giusta in ragione della destinazione universale dei beni.

Il testo difende con energia le agenzie internazionali che si incaricano di evitare carestie e ovviare alla sottoalimentazione. Non si può rifugiarsi dietro le leggi di mercato per moltiplicare i profitti e affamare le popolazioni.

Ma i vescovi sottolineano anche il necessario cambiamento di mentalità personale e l’apertura allo Spirito. Non si tratta solo di riconoscere la comune appartenenza e il futuro di tutti, ma anche di sapere apprezzare il digiuno e l’austerità dei consumi.

Libertà e laicità ideologica

In una lettera ai massimi responsabili del governo firmata il 4 dicembre dal presidente della Conferenza episcopale, mons. Pierre Goudreault, si protesta vigorosamente contro la prevista soppressione nel Codice di diritto penale di un comma (b dell’articolo 319) che prevede la non colpevolezza di quanti, in buona fede, esprimono e argomentano su questioni religiose.

La sua rimozione, in ragione della lotta all’odio e all’estremismo, solleva importanti riserve da parte dei credenti che temono la colpevolizzazione e la punizione legale per quanti esprimono in pubblico un riferimento agli insegnamenti morali e dottrinali della tradizione di fede. L’effetto sarebbe deleterio per la libertà di espressione religiosa.

Si chiede al legislatore di non precedere in questo senso o di offrire una chiara assicurazione circa la libertà di espressione religiosa impegnandosi in una consultazione con i responsabili delle fedi.

La preoccupazione dei vescovi potrà sembrare eccessiva, ma è coerente con una preoccupazione di lunga data e una deriva laicista assai evidente.

Alla possibile decisione in sede federale, si unisce una proposta di legge del Quebec che chiede un rafforzamento della laicità dello stato sostanzialmente relegando l’espressione della fede nelle famiglie e nelle chiese. Ogni manifestazione pubblica delle fedi potrebbe essere censurata.

I vescovi del Quebec hanno protestato, pur riconoscendo elementi positivi, in particolare per quanto riguarda l’utilizzo dei luoghi di culto acquisiti dalle amministrazioni locali e governative.

L’allarme per una piegatura laicista della cultura statuale data da qualche decennio. Nel 2005 venne pubblicata una lettera pastorale sulla libertà di coscienza e di religione. Tema ripreso in una seconda lettera del 2023 dal titolo: Vivere come cattolici nello spazio pubblico. Libertà di religione e libertà di coscienza in Canada (cf. qui su SettimanaNews).

L’apprezzamento per una “laicità aperta” si scontra con una laicità ideologica che trasforma l’opportuno rapporto di autonomia fra stato e Chiese/religioni in una pretesa di assimilazione collettiva impedendo ogni manifestazione pubblica delle fedi.

C’è un legame non evitabile fra libertà personale di coscienza e libertà collettiva di religione. «Senza una solida libertà di religione, le altre libertà fondamentali, come la libertà di espressione, di riunione e di associazione, saranno rimesse in questione, come già si può constatare in numerose università e in diverse professioni attraverso il paese» (documento del 2023).

La chiarezza della denuncia dei vescovi, che interpretano il sentire delle altre Chiese e comunità di fede, è impostata su un dialogo aperto ed esigente con le istituzioni pubbliche.

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un commento

Questo sito fa uso di cookies tecnici ed analitici, non di profilazione. Clicca per leggere l'informativa completa.

Questo sito utilizza esclusivamente cookie tecnici ed analitici con mascheratura dell'indirizzo IP del navigatore. L'utilizzo dei cookie è funzionale al fine di permettere i funzionamenti e fonire migliore esperienza di navigazione all'utente, garantendone la privacy. Non sono predisposti sul presente sito cookies di profilazione, nè di prima, né di terza parte. In ottemperanza del Regolamento Europeo 679/2016, altrimenti General Data Protection Regulation (GDPR), nonché delle disposizioni previste dal d. lgs. 196/2003 novellato dal d.lgs 101/2018, altrimenti "Codice privacy", con specifico riferimento all'articolo 122 del medesimo, citando poi il provvedimento dell'authority di garanzia, altrimenti autorità "Garante per la protezione dei dati personali", la quale con il pronunciamento "Linee guida cookie e altri strumenti di tracciamento del 10 giugno 2021 [9677876]" , specifica ulteriormente le modalità, i diritti degli interessati, i doveri dei titolari del trattamento e le best practice in materia, cliccando su "Accetto", in modo del tutto libero e consapevole, si perviene a conoscenza del fatto che su questo sito web è fatto utilizzo di cookie tecnici, strettamente necessari al funzionamento tecnico del sito, e di i cookie analytics, con mascharatura dell'indirizzo IP. Vedasi il succitato provvedimento al 7.2. I cookies hanno, come previsto per legge, una durata di permanenza sui dispositivi dei navigatori di 6 mesi, terminati i quali verrà reiterata segnalazione di utilizzo e richiesta di accettazione. Non sono previsti cookie wall, accettazioni con scrolling o altre modalità considerabili non corrette e non trasparenti.

Ho preso visione ed accetto