San Diego: Chiesa solidale con i migranti

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Congresso e immigrazione

La prima nomina episcopale negli Stati Uniti di papa Leone XIV ha riguardato la diocesi di confine di San Diego, dove il vescovo ausiliare Michael Pham è stato chiamato a succedere al card. McElroy passato alla guida della Chiesa locale della capitale americana Washington. 

Certo, si tratta di una nomina che non è passata inosservata, ma il fuoco dell’interesse è stato diretto, giustamente, sugli aspetti biografici del nuovo vescovo di San Diego – giunto negli USA all’età di otto anni con la sua famiglia in cerca di rifugio dopo la fuga dal Vietnam. Che il primo vescovo nominato da Leone XIV negli Stati Uniti di Trump sia un migrante, un rifugiato, di origine straniera, lancia sicuramente un messaggio significativo mediante un semplice atto di amministrazione della Chiesa cattolica. 

Ma bisogna guardare anche alla “biografia” della diocesi di San Diego per cogliere fino in fondo il senso e la destinazione di questa prima nomina americana di papa Leone XIV. Insieme al suo vescovo precedente McElroy, la Chiesa locale di San Diego è stata un vero e proprio laboratorio di attuazione del cattolicesimo immaginato da papa Francesco – traducendo in prassi ecclesiali e civili i temi maggiori della profezia evangelica di Francesco: dai giovani alle famiglie; dalla sinodalità alla cura per gli ultimi e gli emarginati; da una riconfigurazione dei ministeri nella Chiesa locale all’amore preferenziale per i migranti. 

Diocesi di confine, di un confine innaturale fra USA e Messico, la Chiesa di San Diego si è spesa per anni a sostegno e accompagnamento dei migranti – che leggi volutamente mal fatte e ambigue costringevano nell’area grigia di una “non documentazione” illegale ma accettata nella prassi di tutti i giorni. 

In tempi non sospetti, più volte il card. McElroy aveva criticato l’inerzia del Congresso americano, ai tempi dell’amministrazione Biden, per la mancanza di volontà nell’approntare una riforma coerente e umana della legislazione americana sull’immigrazione nel paese. 

L’esibizione di forza contro i migranti messa in atto sotto Trump non sarebbe possibile senza le zone d’ombra discrezionali che l’amministrazione Biden ha lasciato in eredità al nuovo presidente. Ed è proprio in una di queste slabbrature, laddove ai migranti che hanno fatto richiesta di ingresso nel paese, ma non hanno ancora i documenti per risedervi, si chiede di presentarsi presso i tribunali dell’immigrazione per la valutazione del loro caso e l’eventuale concessione del permesso di soggiorno, che si inserisce l’importante invito fatto dal vescovo eletto di San Diego mons. Pham ai preti e ai responsabili pastorali delle comunità della diocesi. 

In una lettera, firmata insieme agli altri due vescovi ausiliari, Pham invita a unirsi a un gruppo di preti e di leader religiosi che nella mattinata del 20 giugno, Giornata mondiale dei rifugiati, si troveranno all’esterno della Corte federale per l’immigrazione di San Diego “per essere solidali coi migranti che sono stati chiamati a presentarsi”. 

Pham nella sua lettera mette in risalto, una volta di nuovo, l’inconsistenza non senza perfidia dello stato attuale della provvisione di legge sull’immigrazione: “Sappiamo che i migranti e i rifugiati si trovano nella difficile situazione in cui il governo chiede loro di apparire davanti alle corti dando poi ordine di rimozione rapida per coloro che si presentano”. 

Pham sottolinea come i migranti e i rifugiati siano la ragione di questa convocazione di preti e leader religiosi nel giorno della loro apparizione davanti alla corte: essere con loro lì, essere lì per loro – anche perché la presenza di membri delle comunità religiose tende a rendere meno duro e violento l’intervento dell’ICE nel procedere all’arresto di coloro che si sono presentati in tribunale perché glielo ha chiesto il medesimo governo che li arresta. 

Al termine delle udienze in tribunale e, purtroppo, dell’arresto di coloro che vi si sono recati in ottemperanza alla legge, il vescovo Pham insieme ai leader religiosi terrà una conferenza stampa. 

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