
Per la penisola monastica dell’Athos sono più pericolosi i terremoti o i pellegrini? La domanda fa emergere le preoccupazioni per lo sciame sismico che, da oltre un anno, interessa l’area della Grecia del Nord e dell’Athos in particolare e, dall’altro, per le ormai ripetute restrizioni a motivo della «invasione» dei turisti-pellegrini che minacciano la quiete esicasta del luogo.
Terremoti
L’ultimo terremoto dell’area (lo scorso 7 giugno) ha raggiunto la magnitudo del 5.3 (Richter), danneggiando numerosi monasteri sulla penisola athonita. Ma ce ne sono stati altri nel febbraio scorso e altri ancora lungo tutto il 2024. Si sperava che la spinta tellurica si potesse esaurire con l’autunno scorso, ma non è stato così.
Il presidente della Società ellenica per il rischio sismico, Eftimios Lekkas, ha identificato l’epicentro lungo la costa meridionale dell’Athos a circa 10 km di profondità. Ha ricordato che l’attività sismica è stata registrata più volte e che, nel 2024, ha avuto il suo picco fra maggio e luglio: «Stiamo studiando il fenomeno fin dall’inizio e con molta attenzione perché si tratta di un’attività sismica strana, con una evoluzione ancora più strana perché pensavamo che, lo scorso settembre, questo processo si fosse concluso e invece ora sta tornando con magnitudo molto maggiori rispetto all’anno scorso. Dovremo quindi valutare la dimensione della faglia che si colloca nello spazio sottomarino, ipotizzando il potenziale residuo».
Una speciale commissione dell’agenzia sta valutando i danni in alcuni monasteri. Dodici sono già stati controllati e gli altri lo saranno nel prossimo futuro. Le indicazioni prudenziali sono quelle di evitare la permanenza negli edifici danneggiati e di identificare percorsi sicuri per il collegamento fra gli edifici.
Un monaco del monastero di Simonos Petra ha detto: «È stato il terremoto più forte che abbiamo mai avvertito. I moti tellurici si verificano ininterrottamente da un anno, ma questo è stato il più preoccupante. Continuano le scosse di assestamento. Siamo tutti in allerta». Otto delle scosse registrate nell’ultimo anno hanno superato la magnitudo 4.0 della scala Richter.
Va ricordato che l’intera Grecia è a rischio terremoti. Se ne calcolano 25.000 per anno (i più non avvertiti). A maggio, al largo di Creta, si è sviluppato un sisma che ha raggiunto sulla scala Richter la magnitudo di 6.1.
Difendersi dall’invasione
Ma il Governo monastico, la Hiera Kinotis, composto dai rappresentanti dei 20 monasteri storici che eleggono 4 monaci per la gestione ordinaria, sotto la presidenza del governatore nominato dallo stato, si mostra più preoccupata dell’invasione dei turisti.
Il moto è trainato dalle agenzie turistiche che, d’intesa coi singoli monasteri, skiti (comunità monastiche più piccole dipendenti dai monasteri storici) ed eremi, portano all’Athos migliaia di persone (rigorosamente maschi), facendo lievitare le finanze delle comunità interessate ma mettendo a rischio il clima complessivo dell’area.
Per questo a dicembre scorso il Governo dell’Athos aveva emesso misure più severe per controllare il flusso dei pellegrini e dei turisti. Ma non sono bastate. Per questo è dovuto intervenire di nuovo fissando limiti più rigorosi a partire dal 14 giugno. Ogni monastero può programmare al massimo 300 pernottamenti al mese, per gli skiti 200 e per gli eremi 20. Non sono contingentati i pellegrini dalla Grecia e da Cipro e sono esentati dalle disposizioni i monasteri serbo, bulgaro e russo.
Il timore dei monaci è che il flusso turistico e dei pellegrini metta a repentaglio la pace dei luoghi e il clima monastico che è loro proprio. I 1.500 monaci provenienti dall’intero mondo ortodosso sono sotto la giurisdizione del patriarca di Costantinopoli (non del primate di Grecia), godono di un’ampia autonomia amministrativa e di diversi privilegi fissati fin dal 972 con l’approvazione dell’imperatore bizantino dell’epoca, Giovanni Zimisce.
Il potere greco è presente attraverso il governatore e garantisce la sicurezza (polizia), il rispetto delle regole interne oltre ai servizi essenziali (strade, acqua, energia elettrica, comunicazioni).
Tradizione e tradizionalismo
L’enclave monastica, considerata un’arca di fede e di storia, coltiva una rigorosa fedeltà alla liturgia, fa da riferimento alla spiritualità esicasta della tradizione orientale e ha dato testimonianze spiritualmente altissime come quelle di Diadoco di Fotica, Massimo il Confessore, Gregorio Palamas e più recentemente Silvano del monte Athos. Tradizione che diventa tradizionalismo per alcuni aspetti come l’anti-ecumenismo (oggetto di contenzioso storico con Costantinopoli e i vescovi greci), la ricerca teologica e gli orientamenti morali.
Recentemente la comunità ha denunciato come blasfema una grande mostra di arte contemporanea allestita alla galleria nazionale con il titolo «la seduzione dello strano» in cui sarebbero apparse opere derisorie nei confronti di Cristo, della Vergine e dei santi.
Un altro pronunciamento negativo ha interessato il numero di identificazione personale che il governo ha voluto per dare ordine all’insieme dell’amministrazione. L’Athos aveva chiesto che fosse opzionale, mentre il sinodo dei vescovi ha dato via libera alla disposizione governativa, constatando che: «il numero di identificazione personale sostituisce numeri già esistenti che le persone fisiche già possiedono. Conseguentemente, rispetto al numero di identificazione personale, non può essere sollevata alcuna riserva teologica né il dubbio di violazione anticostituzionale delle libertà individuali».
Altro elemento di differenziazione della comunità monastica è la critica di occidentalismo al governo e alla Chiesa. La sua posizione nei confronti dell’aggressione russa all’Ucraina è molto sfumata e filo-russa, mentre è assai decisa la sua difesa della Chiesa non autocefala in Ucraina. Non è un caso che un gruppo di reduci mutilati ucraini abbia visitato l’Athos (gennaio 2025) ma solo nei monasteri che fanno riferimento all’ortodossia ellenica.






Le donne dove sono?
Le donne devono stare ad almeno 500metri dalla costa , lo ricordo bene perché , durante una circumnavigazione della penisola Calcidica , essendoci a bordo dell’imbarcazione alcune turiste, è stato impedito alla barca di avvicinarsi alla costa .. questi monaci che si rifanno al monachesimo orientale del 4 secolo hanno inventato l’omosocialità della chiesa che continua fino ai nostri giorni. Peccato che questa impostazione resista ancora oggi nei nostri seminari..
Io ci manderei una vagonata di turisti … che la “Seduzione dello strano” è un mondo per soli maschietti celibi. Ma, ahimè, questo è comune a molte -troppe – religioni.