
La notizia del piano di pace americano sull’Ucraina raggiunto «in concertazione» con Mosca colpisce l’Europa come una stilettata. Secondo quanto riferito dal sito di notizie Axios, da Financial Times, Reuters, e il New York Times il piano – in 28 punti, sul modello di quello ideato per Gaza – prevede tra le altre cose la cessione di territori non ancora controllati dalle truppe di Mosca e il dimezzamento dell’esercito ucraino negli anni a venire. Condizioni che, se confermate, apparirebbero a tutti gli effetti come una resa imposta al paese vittima dell’aggressione russa.
Per il momento né Kiev né Bruxelles si sono espresse sulla questione – tuttora non confermata dalla Casa Bianca – che però sta già provocando notevole agitazione nelle cancellerie europee. Fonti di Axios riferiscono inoltre che funzionari americani starebbero «informando», (si badi, non consultando) in queste ore gli alleati riguardo i contenuti del piano concertato per grandi linee dall’inviato speciale e amico personale di Donald Trump, Steve Witkoff, e da Kirill Dimitriev, capo negoziatore russo e CEO del fondo russo per gli investimenti. Quest’ultimo – intervistato da Axios – si è detto «fiducioso» sulle opportunità di successo del piano perché – ha detto – «questa volta abbiamo davvero l’impressione che il punto di vista russo sia davvero ascoltato».
A far riflettere è anche la tempistica: il piano arriva mentre la posizione politica di Volodymyr Zelensky in Ucraina è particolarmente debole a causa dell’impasse sul fronte e, soprattutto, in seguito allo scandalo di corruzione che ha coinvolto alcuni suoi stretti alleati e che ha già provocato le dimissioni di due ministri. Il timore è che possa anche offrire a Washington l’opportunità di esercitare nuove pressioni su Kiev affinché raggiunga un accordo a condizioni tutt’altro che favorevoli. Ieri il presidente ucraino era volato ad Ankara sperando di incontrare Witkoff, che però ha annullato il suo viaggio nella capitale turca.
Cosa prevede il piano?
Secondo Le Monde, il piano affronterebbe quattro temi principali: la pace in Ucraina, le garanzie di sicurezza, il riavvicinamento tra Stati Uniti e Russia e la sicurezza europea. La proposta prevede che l’Ucraina ceda il controllo delle regioni più o meno occupate dalla Russia nel Donbass, compresi i territori attualmente sotto il controllo di Kiev, rinunciando al contempo alla Crimea, annessa unilateralmente da Mosca nel 2014, e che dimezzi a 400mila operativi circa le dimensioni delle sue forze armate.
Inoltre, Kiev dovrebbe abbandonare sistemi d’arma cruciali, come i missili a lungo raggio, mentre gli Stati Uniti revocherebbero la loro assistenza militare, essenziale per la sua difesa, rendendo potenzialmente il Paese vulnerabile a future aggressioni russe. Inoltre, qualsiasi futuro dispiegamento di truppe occidentali in Ucraina, come previsto dalla Coalizione dei volenterosi, sarebbe anch’esso vietato.
Per quanto riguarda le politiche culturali, l’accordo richiederebbe all’Ucraina di riconoscere il russo come lingua ufficiale dello Stato e di concedere uno status formale alla Chiesa ortodossa russa, suscitando ulteriori preoccupazioni circa i tentativi striscianti di russificare il Paese. La sproporzione, com’è evidente, è tutta a danno di Kiev, tanto che funzionari ucraini hanno definito il piano “strettamente in linea” con le richieste massimaliste del Cremlino, bollandolo come “inaccettabile” senza cambiamenti significativi.
Gli europei all’oscuro?
In attesa di annunci ufficiali da parte della Casa Bianca, a confermare che nessun europeo sarebbe stato consultato o avrebbe preso parte alla stesura del piano è stata la stessa alta rappresentante per la politica estera Kaja Kallas, la quale ha ribadito che «affinché qualsiasi piano funzioni, ha bisogno della partecipazione di ucraini ed europei», ricordando che «in questa guerra c’è un aggressore e una vittima. Ma non abbiamo sentito parlare di alcuna concessione da parte russa».
Pur non esponendosi a commentare un piano che, di fatto, non è ancora ufficiale, i leader europei riuniti a Bruxelles hanno fatto sapere che faranno in modo di opporsi a condizioni troppo negative e che non dovessero garantire in futuro la sicurezza dei Kiev. «Gli ucraini vogliono la pace: una pace giusta che rispetti la sovranità di tutti, una pace duratura che non possa essere messa in discussione da future aggressioni», ha affermato il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot. Avvisando che «la pace non può essere una capitolazione».
Anche il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, ha affermato che l’Ucraina, in quanto vittima di aggressione, non dovrebbe subire restrizioni nella sua capacità di difendersi. Ma non tutti sono ugualmente favorevoli: l’ungherese Péter Szijjártó ha affermato che l’UE dovrebbe immediatamente interrompere qualsiasi futuro pagamento a «una mafia di guerra» in Ucraina, avvertendo che «è un’illusione dire che il tempo è dalla parte dell’Ucraina».
Mosca aumenta le provocazioni?
Le manovre diplomatiche di Trump non hanno impedito alla Russia di proseguire la sua offensiva militare sul terreno. Nelle ultime ore l’Ucraina ha subito uno dei suoi attacchi più letali sferrati nella parte occidentale del Paese, lontano dalla linea del fronte. A Ternopil, almeno 25 persone, tra cui tre bambini, sono state uccise e 92 sono rimaste ferite: «Ecco come si presentano in realtà i piani di pace della Russia», ha osservato il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiga.
Intanto, con l’avvicinarsi del quarto inverno di conflitto, le truppe russe stanno lentamente avanzando e sono pronte a conquistare il nodo ferroviario orientale di Pokrovsk, la prima città importante in quasi due anni. Allo stato attuale, la Russia – che occupa quasi il 20% del territorio ucraino – sembra accrescere le sue provocazioni anche contro i Paesi che sostengono Kiev: ieri alcuni caccia di Polonia e Romania si sono levati in volo per scoraggiare incursioni nel proprio spazio aereo mentre Varsavia ha definito l’attacco di sabotaggio alla rete ferroviaria polacca dello scorso fine settimana «un atto di terrorismo di Stato» ordinato dalla Russia, annunciando che la Polonia avrebbe chiuso l’ultimo consolato russo rimasto nel Paese.
Allo stesso modo, il Regno Unito ha denunciato che una nave spia russa ha utilizzato i laser per ostacolare i piloti della RAF che ne monitoravano le attività in prossimità delle acque territoriali britanniche. Nel suo discorso, il Segretario alla Difesa, John Healey, ha messo in guardia dalle incursioni russe nello spazio aereo della Nato, nonché dalle minacce poste dai conflitti armati aggiungendo: «Il nostro mondo sta cambiando. È meno prevedibile. E più pericoloso».
«Se i termini della presunta bozza di accordo non sono ancora pubblici – commenta Eleonora Tafuro Ambrosetti (Osservatorio Russia, Caucaso e Asia Centrale ISPI) –, quello che trapela nei media spaventa ucraini ed europei. Ma d’altronde cosa aspettarsi da una bozza creata escludendo entrambi e lodata dal Cremlino? Un piano di pace fortemente sbilanciato e svantaggioso per Kiev non verrebbe rispettato neanche se sottoscritto da entrambe le parti sotto pressione statunitense. Trump tenta di replicare il “successo” ottenuto a Gaza, ma il contesto è molto diverso: in questo caso, infatti, non abbiamo una parte debole al punto di accettare qualsiasi compromesso. Questo presunto piano di pace sembra più uno strumento per rilanciare il dibattito politico piuttosto che un credibile tentativo di mediazione».
- L’articolo è il «Daily Focus» dell’ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) del 20 novembre 2025






Rosario Mazza
la sua è una grave affermazione priva di fondamento, diffamatoria e tendenziosa:
https://nad.unimi.it/ukraine-presidential-elections-2019/
Giorgio Balestri
io non giustifico proprio un bel nulla, la sua è la posizione di chi non vuol vedere le cose se non dietro la lente ideologica.
La guerra nel Donbass e i morti tra i civili è conseguenza della prepotenza russi della loro disinformazione massiccia capace di incistarsi ovunque e lei è la rappresentazione plastica dei sui effetti deleteri. Gli ucraini sono vittime della disinformazione ancora pi delle bombe che i russi sganciano su di loro da anni. La narrazione che anche lei riporta qui è falsata dalla propaganda russa e decisamente disinformata.
L’errore di base è stato non cercare di congelare il conflitto nelle fasi iniziali in cui i Russi (che non si aspettavano la difesa Ucraina, fortemente armata e sostenuta dal blocco Nato) erano chiaramente in difficoltà. Soprattutto dopo la controffensiva di Kherson. Forse (e dico forse) si poteva trattare da condizioni migliori per l’Ucraina, adesso boh, gli americani si sono stancati, gli Europei non sono in accordo su nulla. Le guerre si vincono e si perdono indipendentemente dal fatto che siano giuste e sbagliate, se ci si basa solo sul campo di battaglia.
Non si può trattare coi russi, i russi non trattano uccidono, maneggiano, cercano alleati, ma non sono disponibili a trattative. La guerra in Ucraina è iniziata per volontà di Putin e finirà solo se la sua volontà verrà esaudita. Trump lo ha capito e cerca di arrivare al risultato che per lui sarebbe un successo personale. Questo comporta sacrificare gli ucraini per la “causa”, arrendersi ad un prepotente che ha fatto carta igienica di tutti i trattati internazionali sottoscritti dalla Russia e che è disposto a tutto pur di ottenere quello che chiede. Ma sarebbe una resa totale di un sistema, quello basato sulla solidarietà tra i popoli e sulla pace e che l’Europa non si può permettere di vedere distrutto, ne va della sua credibilità e del suo futuro che si tradurrebbe in una continua lotta per la sopravvivenza.
La posta in gioco non è l’Ucraina, ma tutto un sistema di convivenza fra stati sviluppatosi dopo la fine dell’ultimo devastante conflitto mondiale. Cedere l’Ucraina alla Russia, significa abdicare ad un ruolo vitale per la stessa sopravvivenza dell’Europa e forse dello stesso intero Occidente.
Non lo scopriamo certo oggi. Però se leghi mani e piedi una popolazione ad una guerra che conviene anche a te puoi non aspettarti che una volta venuti meno gli aiuti (anche solo perchè in democrazia si vota ogni tot anni e non è detto che ogni governo la pensi uguale) venga meno anche la possibilità di vincere.
Sempre che una vittoria porti automaticamente con sè la pace, basta vedere Gaza e la situazione attuale, nonostante l’assoluta superiorità di Israele. L’America ha già ottenuto quello che voleva, indebolire la Russia (relegandola ad un ruolo regionale e non più globale) e lanciare la sfida con la Cina.
Quindi alla domanda è una pace o una resa, la risposta è: poteva finire altro che con una resa? Salvo un intervento diretto della Nato? (e in quel caso la Cina non si sarebbe limitata a fare il palo.)
Nel frattempo preoccupa anche l’Africa.
Conviene a Zelensky? ma da cosa lo deduce? credo gli convenisse poter esercitare il mandato che il 73 per cento degli ucraini gli hanno dato con libere elezioni (cosa che non avviene in Russia da 25 anni).
Scusi ma chi ha parlato di Zelensky? Ho detto che il sostegno temporaneo dell’America ha raggiunto il suo obiettivo, cioè indebolire la Russia costretta a ritirarsi a livello locale dovendo concentrarsi sul fronte Ucraino. Si vede anche in Siria e in Medioriente, dove di fatto è scomparsa. Certo Putin rimane un problema, ma è un problema nostro o dei paesi confinanti, non degli americani.
Al netto che nemmeno si capisce bene cosa vogliano gli Americani dato che Vance e Rubio hanno idee opposte sul ruolo dell’America nel mondo.
Uno stato ovviamente è libero di autodeterminarsi, ma se dipende in tutto e per tutto dal sostegno economico e militare altrui di fatto questa autodeterminazione rimane sulla carta. Era evidente 4 anni fa e diventa più concreto oggi, per questo Biden avrebbe dovuto tracciare un piano realistico prima di Trump..
Non credo che in Russia ci siano libere elezioni, ma non penso accada neppure in Ucraina, dove gli osservatori internazionali, ricordiamolo, non hanno potuto verificare l’ultima tornata elettorale e dove nel 2014 l’ombra della spallata occidentale sulle elezioni è stata sollevata da molti.
D’accordo, tutto vero, ma il sistema scricchiola dappertutto. Come diceva qualche altro commentatore non si può guardare solo in una direzione. L’atteggiamento deve essere uguale con tutti e mi dispiace di dover convenire che non è stato così. Israele e chi lo governa hanno compiuto nefandezze identiche se non peggiori di quelle di Putin, ma con Isaraele dobbiamo trattare e non possiamo dire nulla pena l’esser definiti antisemiti. Due pesi, due misure, non c’è nulla da fare.
Inoltre noi occidentali non siamo stinchi di santo; la maggior parte delle guerre moderne sono nella nostra responsabilità
Omette di dire che gli ucraini non sono andati a massacrare russi innocenti mentre ballavano, a stuprare le loro donne davanti ai figlie e a fare altri orribili atti di crudeltà e non solo quel famoso 7 di ottobre che ha scatenato la furia di Israele e che Hamas aveva ben messo in conto.
Con le sue parole giustifica un genocidio che è acclarato da tutti gli esperti di ambito, ONG, soggetti sovranazionali come la CPI e l’ONU, intellettuali del calibro di David Grossman e tanti altri. La sproporzione della risposta di Israele, i cui effetti distruttivi contro i civili, non contro Hamas, perdurano, è condivisa da molti. Mi perdoni, ma non posso accettare la sua logica ed i suoi parallelismi, altrimenti dovrei interpretare quella di Hamas una forma di resistenza all’apartheid di Gaza o alla violenza dei coloni in Westbank.
Non ricorda poi forse che, dal 2014, in Donbass sono morte migliaia di persone, per maggior parte civili e per maggior parte di etnia russa.
https://lepersoneeladignita.corriere.it/2019/01/22/lonu-in-ucraina-13mila-morti-per-la-guerra-del-donbass/?refresh_ce-cp
La violenza va deprecata e superata. Quando c’è guerra la ragione non sta mai tutta da una parte, c’è poco da fare.
Ora è tutto più chiaro: Il piano di pace della UE è la guerra.
La guerra che la Russia ha iniziato senza motivo?
Ogni guerra è assolutamente non giustificabile, dire tuttavia che le ostilità siano state avviate senza vi fosse un retroterra è quantomeno impreciso. Da Euro Maidan al 2022 l’Ucraina ha visto la propria capacità militare ampliarsi esponenzialmente. Sul suo territorio, poi, sono state svolte più esercitazioni NATO congiunte ed il Donbass è stata resa una zona iper-militarizza. Le condizioni delle popolazioni russofone, sempre dal Maidan, senza entrare in dettagli, sono certamente peggiorate. Difficile sostenere il contrario perché è tutto documentato. Questi sono fatti che non legittimano l’aggressione russa, ma la collocano in un quadro complesso. Come in tutte le situazioni complesse e le conseguenti problematiche complesse che generano, se si vuole davvero risolverle, per il bene comune, è necessario comprendere ed andare alla radice del problema. Differentemente continuiamo a mettere in atto logiche che hanno come unico effetto continuare a determinare centinaia di migliaia di morti, produrre un ulteriore crollo demografico della povera Ucraina e via dicendo. Nel continuare sul seminato che stiamo percorrendo ostinatamente, mi domando quale la visione di insieme. Ovvero cosa vogliamo ottenere, visto che una vittoria sul campo è sostanzialmente impossibile?
La libertà che gli ucraini chiedono da sempre di autodeterminarsi e non subire l’imperialismo di Putin. Quello che afferma va documentato ed è abbondantemente frutto della propaganda dei russi, infiltrata ovunque come un parassita.
Mi pare, leggendo anche alcuni commenti, vi siano posizioni curiose. La guerra l’Ucraina l’ha persa; su questo non ci sono dubbi ed il tracollo è dietro l’angolo. Piaccia o meno chi perde non ha margine negoziale, è inutile raccontare possa esser diverso. E’ una narrazione senza alcun senso. Le pressioni occidentali, le sanzioni, l’appoggio militare ed economico optato non hanno ottenuto risultati se non pegiorare le cose, per lo meno fino ad ora. Che questa fosse la direzione era chiaro e divulgato da moltissimi esperti militari, anche nostri generali. Le fortificazioni disposte nel Donbass in un decennio, rendendo quell’area una delle più militarizzate al mondo, stanno crollando una ad una. All’avanzata russa si dischiudono le pianure prossime ed a ovest del Dnepr.
Se si vogliono orientare gli eventi in altra direzione mi pare non ci sia alternativa: le chiacchiere non bastano, dobbiamo scendere in campo contro la Russia e vedere come va a finire. Lo vogliamo fare? Abbiamo motivazioni sufficienti? Su questo penso ognuno abbia propria idea. Personalmente non sono disposta a rischiare la pelle per una nazione che non è parte dell’Unione Europea, non è parte di alleanze militari, non è partner strategico commerciale ed è certamente profondamente corrotta. Peraltro sono tra le persone che non credono la Russia sia una minaccia, anche perché fino a pochi mesi fa noi ne eravamo il partner commerciale principale, tanto da aver cotruito ed avere in costruzione infrastrutture per enfatizzare questo partenariato. Il separare la Russia dall’Europa ha un valore per molti; inviterei a rifletterci sopra. Il goal di Trump, quello che per lo meno sta cercando di portare a compimento, è concludere il processo di cesura Russia-UE e di avviare quello Russia-Cina. Facile immaginare che gli USA vogliano creare un duopolio con la Russia.
Infine, quindi, proporrei una libera coscrizione, questo sì; ovvero, per dirla in altri termini, consentirei ad i cittadini europei, zelanti o volenterosi che li si voglia definire, di andare al fronte, di farlo in piena libertà e nella piena liceità per potere esprimere questo fervore sul campo.
Lei parla come Maria Zacharova, penso che sappia chi è. La portavoce del ministro degli esteri russo Serghyei Lavrov, ha presente?
Tutto quello che scrive a un forte sapore di propaganda russa.
L’Ucraina non ha perso la guerra perché non l’ha mai iniziata, ma chi l’ha voluta è Putin che lei si guarda bene dal nominare. I massacri compiuti dai russi in Ucraina a lei non interessano, le interessa prendere in giro chi ha a cuore la pace e la libertà a l’autodeterminazione dei popoli. in questo caso in Ucraina ma in tutto il continente. Mettere in atto il piano di Putin (Trump è solo il suo menestrello, interprete) sarebbe come cedere davanti alla strapotenza di un imperialista morboso e anche lei ne subirebbe le conseguenze.
Lei vorrebbe mettere a tacere gli ucraini perché non avrebbero potere negoziale solo perché vittime di una feroce e immotivata aggressione e ora anche vittime del voltafaccia degli americani interpretato da un anti americano che fa gli interessi del russo, davvero complimenti!
Non diciamo sciocchezze e non sia aggressiva, cortesemente.
Dire che l’Ucraina ha perso la guerra è dire il vero e dire quanto sostengono e documentano tutti gli osservatori internazionali che NON fanno propaganda, ma informazione scientifica; che la guerra l’abbia iniziata o non iniziata l’Ucraina, in relazione al fatto che la stia perdendo, non ha alcuna correlazione.
L’autodeterminazione dei popoli è sacrosanta; sappiamo però che la popolazione è stanca. Le voglio ricordare che l’Ucraina ha visto dimezzata la sua popolazione, nell’ultimo ventennio. E’ stanca della coscrizione obbligatoria, dei centri di reclutamento forzato, è stanca della corruzione governativa che non si è arrestata neppure per salvare la nazione. La corruzione porta gente nelle piazze, ma noi di questo non sappiamo nulla, giusto?
Proprio perché, invece, mi interessa prevenire i massacri che stanno continuando non sono del parere che la guerra proceda; non c’è soluzione nel procedere militarmente, a meno di quento detto, ovvero a meno di un forte impegno occidentale nella guerra. Non mi pare nessuno voglia la terza guerra mondiale.
Le parole, concludo, non fanno vincere le guerre, pertanto chi è infervorato come lei, coerentemente con questo fervore dovrebbe partire domani mattina per il fronte; là potrebbe dimostrare tutta la sua passione e la sua convinzione. La prenderebbero a braccia aperte.
Quanto cinismo, quanta arroganza: ma perchè gli Ucraini continuano a difendersi? e visto che la russia non riesce a conquistare quelle due regioni aiutiamola noi con la diplomazia. E così può tornare la pace e possiamo dimenticare e non sentire pià parlare della corrotta Ucraina e riprendere il commercio con la russia, e dare a quel sistema imperiale e antidemocratico le risorse per intraprendere una nuova invasione e una nuova concquista E’ più facile giudicare Ucraina che condannare la russia dove non esiste la corruzione ma uno stato mafioso. Ma con la mafia si può anche imparare a convivere, Italia docet.
Basta essere critici sulla vulgata e puntualizzare cose note e comprovabili per essere aggrediti, quando l’intenzione è dialogare sui fatti. Nei commenti livorosi, tuttavia, i fatti non vengono richiamati mai.
La Russia si è impantanata in una guerra lunga, complicata e sanguinosa, commettendo un clamoroso errore di valutazione. Nonostante questo errore l’Ucraina ha potuto resisterle perché l’Occicendente collettivo l’ha sostenuta e la sostiene militarmente ed economicamente. E’ oggetto di cronaca che l’UE sta cercando di recuperare 130 miliardi di euro per impedire il default; questi soldi, che dovrebbero tirare fuori i cittadini europei, si pensa possano provenire dal sequestro degli asset russi congelati. E’ evidente che si procedesse in questa direzione sarebbe la fine dell’Unione perché da quel momento in avanti nessun paese al mondo investirebbe più un centesimo in essa. L’utilizzo degli asset russi, eticamente giusto o meno che sia, determinerà un problema di dimensione enorme del quale i cittadini dovranno essere informati.
Chi sceglie per sé può decidere in modo indipendente il proprio cammino; chi invece è dipendente da altri non può farlo. Questo non è cinismo, ma pragmatismo politico. Lo dimostra il conto presentato da Trump di 500 miliardi di dollari, che l’Ucraina dovrà pagare in terre rare per quanto gli USA hanno fornito. Gli americani hanno già abbandonato l’Ucraina; è un affare concluso
Riguardo alla corruzione a noi europei interessa quella ucraina, perché l’Ucraina desidera intensamente entrare in Europa. Garantire Schengen ad un paese che ha fatto perdere traccia di centinaia di milioni di euro di armi da noi fornite non è rassicurante. Mi scuserà quindi se della corruzione Russa, a me ed a molti altri importa poco o niente, importa invece l’eventualità che uno stato che ha ministri con i gabinetti d’oro e armi sparse a destra ed a sinistra, anche in vendita sul dark web, mentre la gente muore al fronte, entri a fare parte della nostra unione, che ha tanti difetti e tanta corruzione, ma che da cittadina italiana ed europea, preferisco alle corruzioni di altre realtà.
Che tristezza… Perciò via tutti i poveri, indifesi, deboli, disabili, migranti, tutti quelli che non rendono, ma noi renderemo conto di tutti quelli che non abbiamo considerato degni della nostra cura e del nostro dono: “Beati i poveri in spirito perchè di essi è il regno dei cieli”.
Andrebbe per lo meno chiarito se stiamo difendendo loro, o se stiamo facendo combattere loro una nostra battaglia, come ha detto Merz su Israele (fanno il lavoro sporco per tutti noi). Detto ciò, si il cinismo di Trump è eticamente deplorevole, ma non è che sia caduto dal cielo, l’amministrazione Biden avrebbe dovuto stabilire con l’Ucraina degli obiettivi razionalmente raggiungibili, invece si è tenuta le mani libere per un futuro disimpegno. Poi vediamo, per adesso mostrano le carte per sondare il terreno..
Tutti vanno accolti ed aiutati. Veda, io accoglierei di buon grando tanti palestinesi in Europa, allo stesso modo di come abbiamo accolto dieci milioni di ucraini; ma questo non avviene. Mi piacerebbe che l’Unione Europea stanziasse danaro anche per i palestinesi che stanno gelando nelle tende di Gaza, tra un mare di macerie, ma questo non avviene. Perché? Purtroppo la politica che decide chi va accolto ed aiutato e chi no, non Dio. Non c’è quindi un criterio di equità. Finché non troveremo una coerenza trasversale i discorsi morali non avranno alcun senso; la morale o vale per tutti o non vale per nessuno, perché se vale per pochi manifesta ancora più immoralità.
Sta per scoppiare la pacea i cattocomunisti non vogliono una pace fatta da Trump ,preferiscono che si vada avanti ancora e ancora, coi giovani ucraini e russi che muoiono, con l’ Ucraina distrutta, con i corrotti ministri ucraini ricoperti di oro , tutto piuttosto che si faccia la pace organizzata da Trump!
Quando l’ ideologia rende ciechi e stolti !
Il problema è che questa rischia di non essere una pace, ma una tregua prima che i russi riprendano le ostilità
Si, ma se non riesci a vincere devi per forza di cose o arrenderti o cercare una tregua quanto meno accettabile. Ieri su Repubblica Habermas accusava soprattutto Biden e i democratici di non aver saputo risolvere la crisi prima di Trump. Trump è il dito, la situazione generale è la Luna..
Di quale pace parla? Di quella scritta da Putin? Lo sa che Rubio ha detto che quella è la “lista dei desideri di Putin”?
Dunque lei vorrebbe la pace di Trump? Quella che significherebbe mettere gli ucraini spalle al muro e Putin nelle condizioni di ricominciare sia in Ucraina che altrove?
Si ricorda Neville Chamberlain? Quello che cedette a Hitler i Sudeti? Bene, lei vorrebbe che la gli ucraini lascino in mano a Putin i loro destini? Come quelli del resto del continente?
Ma di che pace parla? Ma ha letto il piano di Trump? Mi sa che a lei piace la guerra di Putin che piace a i catto grillini.
I corrotti russi le stanno bene? Ma lo sa lei che cosa significherebbe cedere sovranità ai russi?
Da quelle che scrive mi sa che non ne ha la minima idea-
Se, come tutti dovremmo augurarci, si arriverà finalmente alla pace, Trump avrà inanellato l’ennesimo successo diplomatico. Chapeau!
Se la auguri pure lei la pace che altro non che una pistola alla tempia degli ucraini, la negazione della libertà e della indipendenza e autodeterminazione dei popoli e la vittoria dell’arroganza e della protervia di un dittatore senza scrupoli e di un suo sodale anche più privo di scrupoli di lui. Il mondo in mano a questi due ceffi è più che mai un luogo pericoloso e lei potrebbe ritrovarsi a dover chiedere al “tanto di cappello” di aiutarla a difendersi da qualcuno che ringalluzzito dalle gesta del russo, potrebbe provare a fare altrettanto, vorrei proprio vederla a sentirsi rispondere: arrangiati!
l’ennesimo successo propagandistico: molte delle paci da lui ‘fatte firmare’ si sono rivelate farlocche:
– tra Congo e Ruanda continua il conflitto, con il gruppo M23 (foraggiato dai ruandesi) che continua ad attaccare le postazioni congolese;
– tra Cambodia e Thailandia continua gli scambi di colpi di artiglieria, con i thailandesi che hanno sospeso l’accordo firmato sotto l’egida US;
– tra Pakistan e India è discutibile se sia merito di Trump (l’India lo nega) o più per il fatto che entrambi i paesi avevano raggiunto i loro obiettivi;
– Armenia e Azerbaijan; i secondi hanno sconfitto i primi;
– Egitto ed Etiopia; non c’era guerra;
– Serbia e Kosovo; idem come sopra;
– Gaza ed Israele; questo è stato un successo, speriamo regga e si passi alla fase successiva
E’ una battuta…!?
Non è affatto una battuta. Qui, di ‘divertente” ci sono solo i giornali che per anni hanno cercato di dipingere Trump come un guerrafondaio.
La guerra nuoce ai suoi affari.
Mi scusi, ma non è Trump il tipo che nel primo mandato ha fatto saltare l’accordo sul nucleare iraniano? E che ora pochi mesi fa bombardò l’Iran?
E che ora sta accumulando navi e truppe nel Mar dei Caraibi, probabilmente per invadere il Venezuela?
Trump è un bravo pubblicitario e molti credono alle sue bugie
Il piano tradotto dal russo e concertato tra Wittkoff e Dimietriv o qualche cosa è una vera e propria pugnalata dietro le spalle di Zelensky e degli ucraini. La deadline che gli è stata data è giovedì prossimo: prendere o morire, Zelensky non ha scelta se non suicidarsi.
Vergogna delle vergone se passa questo trionfo dell’ipocrisia e di Putin che sarà riabilitato e si sfregherà le mani.
Che tenesse per “i versi” Trump, si era capito da molto ed era anche chiaro fin dalla visita in Alaska che i due siano complici ormai è chiaro anche a chi non vuole vedere. La UE si sta dimostrando del tutto ininfluente e imbelle, questa non è un trattativa di pace ma una pistola alla tempia di un paese sovrano che da libero e dopo quattro anni di guerra d’invasione scellerata , sta per diventare ancora suddito della Russia e questo grazie a Trump, un individuo pericoloso che sta prendendo per i fondelli il mondo e il mondo e il mondo ringrazia!