“Urge una risposta ai problemi sacerdotali”. “Uno scandalo che travolge la Chiesa”. Questi i commenti in seguito al ciclico episodio di cronaca che vede coinvolto un prete.
La verità è che non esistono problemi “sacerdotali” ma problemi umani, che riguardano l’umanità di un uomo uguale in tutto agli altri: nei bisogni, nelle pulsioni, nelle fatiche, negli errori. E non è vero che lo scandalo travolge tutta la Chiesa: ci fa toccare invece con mano la fragilità di un uomo a cui si attribuiscono super poteri e super ideali che non ha e non avrà mai.
Ciò che è veramente scandaloso è che il sistema di gestione della comunità cristiana – sia essa una diocesi, una parrocchia o un movimento – non produca quegli anticorpi necessari a far sì che non esista più l’uomo solo al comando, che i poteri non siano accentrati, che il controllo vicendevole nella carità sia realtà quotidiana.
La teologia, la pastorale e le norme della Chiesa devono far pace con l’umanità dei presbiteri – uguale all’umanità di ogni uomo e di ogni donna – , tener conto della sua fragilità, consegnandola ad una reale custodia reciproca in cui ci si sente tutti fratelli in cammino, chiamati a tutelarsi, custodirsi e, perché no, anche a controllarsi a vicenda.
Fino a quando questo non avverrà saremo ancora schiavi di uno sterile clericalismo, causa di dolori per le comunità e di pesi insopportabili, quanto inconsapevoli, per tanti (o forse tutti) presbiteri.
Pienamente d’accordo, a tal proposito Henry Nouwen ha scritto tempo fa ma sempre attuale Il guaritore ferito edito da ueriniana, un iccolo libro pieno di saggezza e umanità. Anche questo dovrebbe essere tenuto in conto nel ripensare i seminari e la formazione dei candidati al presbiterato.Bello l’articolo di Erio Castellucci sempre su settimana news. Sarebbe ora che i nostri vescovi si dessero una mossa e osassero intraprendere strade nuove.
Questo intervento è toccante e profondamente vero.