Movimento Laudato Si’ e Azione Cattolica rinnovano a tutte le organizzazioni cattoliche italiane l’invito a sottoscrivere l’impegno a disinvestire dalle fonti fossili, per costruire un’economia di pace e per testimoniare vicinanza alle persone che vivono nella guerra.
L’invito a disinvestire nei combustibili fossili proviene anche da altre realtà cattoliche nazionali: ACLI, AGESCI, GIOC, Pax Christi, Aggiornamenti Sociali, Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Caritas Italiana, FOCSIV, Provincia Euromediterranea (Italia, Malta, Albania e Romania) della Compagnia di Gesù, MASCI, MCL, Movimento dei Focolari Italia.
Insieme lanciano l’appello a disinvestire dalle fonti fossili per un’economia di pace e quale testimonianza di prossimità verso chi resiste sotto i bombardamenti, senza elettricità, nelle aree di guerra del mondo (qui).
L’appello, ora rinnovato, già lanciato due anni fa, ha visto l’adesione di diverse diocesi italiane (Palermo, Acireale, Salerno-Campagna-Acerno, Vercelli, Napoli, Siracusa, Ancona-Osimo, Pescara, Caserta, Gubbio, Assisi-Nocera-Gualdo, Civitavecchia-Tarquinia, Savona-Noli, Padova, Chioggia, Cuneo-Fossano, Locri-Gerace, Mileto-Nicotera-Tropea, Porto-Santa Rufina, Pinerolo, Modena-Nonantola, Bari-Bitonto, Catania), delle ACLI e di altre realtà ecclesiali, come: le Suore Salesiane Don Bosco di Milano e Napoli; l’Istituto Serafico, il Sacro Convento e Pro Civitate Christiana di Assisi; la Rete Interdiocesana Nuovi Stili di Vita; la Comunità monastica di Siloe e altre. A livello mondiale altre chiese cattoliche hanno raccolto l’invito in vari paesi (Australia, Francia, Regno Unito, Irlanda, Canada, USA).
Perché impegnarsi nel disinvestimento dalle fonti fossili?
Non avere fondi investiti nelle compagnie di estrazione di carbone, petrolio e gas significa lottare per una giusta transizione ecologica dalle fonti non rinnovabili a quelle rinnovabili; significa adoperarsi per fermare la paurosa crescita della concentrazione di gas serra (anidride carbonica, metano e altri) in atmosfera, causa determinante del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici.
L’appello si inserisce nel più ampio tema dell’uso consapevole e responsabile dell’energia, in linea con le proposte di azione delineate nelle conclusioni della Settimana Sociale di Taranto del 2021 dal titolo “Il pianeta che speriamo” (qui).
Anche il Tavolo Interdicasteriale della Santa Sede sull’Ecologia Integrale, attivo da diverso tempo, invita tutti i cattolici a «promuovere investimenti responsabili in termini sociali e ambientali, valutando ad esempio il progressivo disinvestimento dal settore dei combustibili fossili» (si veda il documento: In cammino per la cura della casa comune, 2020).
Nell’Appello si legge, in particolare: «Nel Presepe, contemplando con Gesù tutti i bambini che stanno soffrendo per il freddo e la guerra, quest’anno ponete significativamente la sottoscrizione del vostro impegno a disinvestire dalle fonti fossili quale segno che:
- vi siete “spogliati” dai vostri investimenti in un’economia estrattiva e del saccheggio, i cui interessi geopolitici stanno provocando conflitti in tutto il mondo;
- fate la vostra parte per accelerare la transizione ecologica verso energie rinnovabili, liberando dal peso di finanziare – ogni giorno che accendiamo la luce, il gas di cucina, il riscaldamento, dipendenti dal gas russo, un’economia di guerra».
Per sottoscrivere l’impegno promosso dall’appello si può utilizzare questo link.
Un’ ampia riflessione sul tema è rintracciabile all’interno dell’Incontro Nazionale del Movimento Laudato Si Italia online dello scorso 16 dicembre, con interventi di Cecilia Dall’Oglio, direttrice associata dei programmi europei del Movimento Laudato Si’ e di Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale di Azione Cattolica (qui).
Questo solito allarmismo, ingiustificato, supponente e (quel che è peggio) tutt’altro che disinteressato ha francamente stancato. Fortunatamente nessuno ci crede più veramente.