Bologna: Teatri del sacro

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Dal 2008 la Federazione gruppi attività teatrali (FederGAT) è a capo dell’iniziativa denominata I Teatri del Sacro, un ampio progetto promosso insieme alla Fondazione comunicazione e cultura – Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della CEI, in collaborazione con l’ACEC, che trova espressione in un festival biennale nel quale è previsto il debutto in anteprima nazionale di spettacoli incentrati sui temi del sacro e dell’inquietudine contemporanea. La quarta edizione, in scena a Lucca dal 8 al 14 giugno 2016, comprenderà 20 nuovi spettacoli, passati attraverso una lunga selezione a cui hanno partecipato oltre 250 artisti e compagnie provenienti da tutta Italia.

Fabrizio Pugliese, Per obbedienza

Fabrizio Pugliese, Per obbedienza.

In occasione dell’Anno giubilare la FederGAT, in collaborazione con l’ACEC, il GAT regionale e il Teatro Antoniano di Bologna, ha promosso un’inedita rassegna tutta bolognese di teatro a tema sacro (9-14 maggio). Cinque gli spettacoli in programma, di cui tre scelti tra i vincitori delle ultime edizioni del Festival. Das Spiel (Il gioco), di Alessandro Bedosti e Antonella Oggiano, una raffinata riflessione sul tema della morte: in un incastro precisissimo di gesti, in cui il corpo, vero e proprio testo dello spettacolo è stato il protagonista. La radio e il filo spinato, di e con Roberto Abbiati, una brillante messa in scena della vita di padre Massimiliano Kolbe attraverso numerosi oggetti, tra i quali la radio, di cui il presbitero polacco era amatore. In Canto e in veglia di Elena Bucci, dove il lutto di una persona cara diviene il rovesciamento del normale corso del tempo, col passato che si schiaccia sul presente facendo della memoria un atto rituale di riconciliazione. Per obbedienza, di Fabrizio Pugliese, dove si rende con grande equilibrio la difficile relazione tra la fragilità umana e la santità di Dio attraverso la storia di san Giuseppe da Copertino.

In canto e in veglia

Elena Bucci, In canto e in veglia.

La tappa bolognese ha presentato anche la prima di un omaggio offerto a una figura bella della Chiesa locale: Fermarsi, ultimo lavoro di Alessandro Berti, ispirato alla vita e agli scritti di don Paolo Serra Zanetti, prete e docente universitario bolognese, la cui vita è stata dedicata a uno studio amorevole delle parole e della Parola e ai poveri della città. La rassegna si è poi conclusa con una tavola rotonda («Teatro e sacro»), nella quale si sono confrontati in una lettura dell’evento, insieme al direttore artistico del Festival, Fabrizio Fiaschini, ospiti rappresentanti sensibilità e competenze diverse, dal cinema all’arte alla teologia.

La costruzione o la ricostruzione di narrazioni efficaci capaci di dare nuova vitalità all’immaginario contemporaneo – non solo nell’ambito della fede –, è una sfida che I Teatri del sacro sta affrontando con un impegno che merita di essere seguito e sostenuto. Anche l’esperienza bolognese – iniziativa che si spera di poter sviluppare nei prossimi anni – ha confermato il desiderio e insieme la necessità, sociale ed ecclesiale, di riflettere attraverso linguaggi nuovi su temi come quelli del sacro, che per l’umano comune restano imprescindibili e profondamente originari.

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