A quando i “presbiteri di comunità” sposati?

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La richiesta è incalzante e mira ad avere al più presto i presbiteri di comunità, termine preferito a presbiteri diocesani, cioè «persone umanamente e cristianamente mature», come le definisce il grande ecclesiologo benedettino, Ghislain Lafont, alle quali viene riconosciuto il carisma di presiedere l’assemblea eucaristica.

Ha mosso ancora una volta le acque il vescovo emerito di Jales, dom Demetrio Valentini, che, nell’omelia al santuario nazionale di Aparecida, il 14 febbraio, ha invitato la Chiesa del Brasile a riflettere sulla questione dei cattolici che non possono accedere all’eucaristia con frequenza per mancanza di preti. Dom Demetrio parlava nel giorno della commemorazione dei 25 anni dell’Associazione nazionale dei presbiteri del Brasile. «Senza eucaristia non esiste comunità cristiana. Questo è stato solennemente affermato qui in questa basilica da papa Benedetto XVI aprendo la 5ª Conferenza generale dei vescovi dell’America Latina e dei Caraibi. Senza eucaristia non esiste comunità cristiana. È necessario adesso verificare che conseguenze pratiche tiriamo da questa verità così importante affermata dal papa. Qui entra in pieno di nuovo la questione presbiterale», ha affermato coraggiosamente dom Demetrio, aggiungendo tra l’altro: «Papa Francesco con il suo coraggio e, nello stesso tempo, con prudenza ha chiesto alla Conferenza dei vescovi brasiliani di presentare un progetto; sarebbe già una motivazione da assumere con rapidità e dedizione. Personalmente, mi permetto di manifestare qui la mia posizione, ben consapevole che potrà avere poco peso. La vita insegna a relativizzare le aspirazioni personali e a situarle in una dimensione più ampia della storia. Non importa se non vediamo realizzati tutti i nostri sogni, ancora più adesso che, come vescovo emerito, non comando più niente. Ma non posso non dirlo. Mi prendo la libertà di chiedere alla Conferenza dei vescovi brasiliani che faciliti la discussione sul problema inerente alla questione dei presbiteri di comunità perché possa essere definita nei suoi dettagli e possiamo provvedere e attuare la disposizione di papa Francesco di mettere in movimento questo provvedimento, affinché in questa questione, che coinvolge profondamente la vita della Chiesa, il papa non si veda ostacolato dalla resistenza ecclesiale interna, ma possa contare sul chiaro appoggio della Conferenza dei vescovi brasiliani, in special modo dei presbiteri del Brasile rappresentati qui oggi dall’Associazione nazionale dei presbiteri del Brasile».

In favore dei presbiteri di comunità, il 20 ottobre del 2016, si erano espressi diciotto vescovi, provenienti da Brasile, Messico, Cile e Argentina, riuniti a Embu, nei pressi di San Paolo, per riflettere su temi riguardanti la loro missione episcopale. In una “mozione” sottoscritta chiedevano alle varie Conferenze episcopali di affrontare «con urgenza» il progetto di ordinare uomini sposati perché possano esercitare il ministero presbiterale nelle loro comunità. «La questione – scrivono – è già da molto tempo sul tappeto ed è giunto il momento di passare all’azione. Ci prendiamo la libertà di suggerire ad ogni Conferenza episcopale di mettere in cammino adeguatamente questo tema, affinché si arrivi quanto prima possibile a quegli ampi consensi che l’iniziativa richiede».

I vescovi firmatari hanno inviato la “mozione” al card. Rubén Salazar Gomez, arcivescovo di Bogotà e presidente del CELAM (Consiglio episcopale latino-americano), perché venga esaminata «con affetto». E, ovviamente, con urgenza.

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  1. Tommaso 14 febbraio 2023

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